Capitolo cinquantotto

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Kirishima's pov

–MAMMA, LA PROSSIMA VOLTA CHE PROVI A DIRMI DI ASCOLTARE QUELLO CHE QUEL TROIO HA DA DIRMI TI GIURO CHE DIVENTO OMOFOBO– urlai al telefono, arrabbiatissimo con mia mamma. –E DI' A MAMMA CHE DEVE PIANTARLA PURE LEI! NON DARÒ ASCOLTO A NESSUNA DELLE DUE!

–Suvvia, tesoro, non ti sto dicendo di perdonarlo e rimettervi insieme– ribatté facendo la vocetta dolce e paziente, come se avessi ancora pochi anni. –Ma almeno ascolta quello che ha da dire, prima di decidere. Magari è un malinteso, ma dato che tu fai così dopo quasi un mese non siete riusciti a chiarire. 
–Noi non abbiamo niente da chiarire– dichiarai. –So che voi due lo adoravate e lo adoravo pure io, ma ora basta. Dovete mettervi in testa che ci eravamo fatti un'idea sbagliata di lui. 
Mamma Shizu restò un attimo in silenzio. 
–Fine– conclusi, intenzionato a concludere quella telefonata così igrata. 

–Aspetta, tua madre vuole parlarti– mi bloccò, e mi passò Eriko. 
La donna bionda aveva in parte perso la sua solita gioia di vivere e parlava ora in tono pacato e serio. Quasi non la riconobbi.  
–Figliolo, dimmi, ti ho mai raccontato di quando tua madre mi ha lasciato per quello zoccolo puttano figlio di troia di tuo padre?
Riuscii a vedere gli occhi di mia mamma biologica alzarsi al cielo attraverso le onde sonore. –Eriko..!– mormorò sicuramente, ma non la sentii.
–No.
–Bene, allora siediti che te lo racconto.
–Ci vuole tanto? Poi devo andare da Kaminari– chiesi, guardando l'orario. Avevo solo un'oretta scarsa a disposizione.
–No, sarò breve– disse.

E da qui partì il racconto di come le mie mamme si erano prese un periodo di pausa.

–Io e Shizu, come sai, stiamo insieme da una vita, dalla terza superiore– raccontò.
–Dalla seconda– la corresse l'altra mia madre.
Eriko sospirò. –Giusto, dalla seconda.
Attesi che continuasse a parlare.
–Ai tempi eravamo innamoratissime, non come ora che appena tua mamma mette la testa sul cuscino cade in come profondo e si dimentica che esisto– proseguì, lasciandole quasi sicuramente qualche frecciatina. –Era proprio la fase iniziale, quando ci riempivamo di attenzioni a vicenda. Non che ora io non lo faccia, eh, ma ai tempi era tutto nuovo e molto più interessante.

–Ora, io e tua mamma abbiamo passato anni felicissime insieme– disse. –Finché non è comparso lui. QUEL GRANDISSIMO ZOCCOLO DI TUO PADRE!
Credo che le abbia lanciato un'occhiataccia. –Shizu è andata fuori di testa per quel coglione.
–NON SONO ANDATA FUORI DI TESTA!– si difese mia mamma.
–NOOO, MICA GLI SBAVAVI DIETRO (E NON SOLO DALLA BOCCA) OGNI SACROSANTO GIORNO!
–Mamma, ti prego...– la ripresi. Non volevo che si mettessero a litigare per qualcosa successo così tanto tempo fa.
–Sì, sì, okay...– borbottò. –Allora, ha conosciuto quel troio e si è presa una sbandata bella potente (anche se non voleva ammetterlo). Pensava più a lui che a me, e quindi a un certo punto mi sono incazzata e l'ho mollata come hai fatto tu con Bakugou.
–E poi sono nato io.
–Non correre– mi disse. –Prima che nascessi tu, tua mamma Shizu ha tentato un paio di volte di farsi perdonare. Non gliel'ho permesso, e alla fine ho solo peggiorato le cose.

–Io ci ero rimasta male e, non volendo ascoltarla, tendevo a soffrire ancora più di quanto non fosse necessario– proseguì la narrazione con una nota di tristezza nella voce, forse un rimasuglio appiccicato al tema trattato. –A te non capita, con Bakugou-kun?

Affogai la risposta più onesta e sincera che avevo in un silenzio colpevole. –No– dissi, ma non era vero.
Certo che soffrivo per quel coglione, ma proprio per questo non gli volevo più parlare. Se l'avessi evitato, non si sarebbe posto il problema.
–Okay, dimmi quello che vuoi– concesse. –Ma non ci credo. So quanto ci sei rimasto male e quanto tieni ancora a lui. Sei solo arrabbiato, Eiji. E forse deluso.
–Oh, un botto– confermai.
–Ti passerà, e prima o poi sarai tu a parlargli– disse, quasi come se fosse una specie di promessa. –Fidati di mamma.
–Come fai a esserne così certa?– domandai.
Lei sorrise, riuscivo a sentirlo. –Sei mio figlio, no? Penso di conoscerti.
–Beh, sì, ma...
–E poi è quello che feci anche io– proseguì il racconto con molta calma. –Poco dopo che rimase incinta, andai a trovarla a casa. Ero finalmente pronta per provare a capire cosa fosse successo fra di noi, e perché era andata a finire così. Pensavo di non amarla più, quindi credevo di poter accettare una spiegazione.
–Non andò così?– indovinai.
–E menomale!– rispose. –Sarei ancora lì a crogiolarmi nel dolore.

–Tua mamma era bellissima con il pancione, anche se quello ZOCCOLO, e sottolineo ZOCCOLO, l'ha poi mollata così ed è sparito nel nulla da bravo ZOCCOLO qual era. Ma va be', andiamo avanti.
Fece una breve pausa per bere un bicchiere d'acqua. –Dicevo, io e Shizu abbiamo avuto modo di parlarci. Lei ha riconosciuto i suoi errori, mi ha detto che dopo un'ora con tuo padre già si era resa conto di non volere lui ma me. Mi ha chiesto scusa, preparato una torta e l'indomani mi ha fatto consegnare dei fiori a casa con un ulteriore biglietto di scuse.
–Tua mamma si era resa conto di aver fatto uno sbaglio, provando a stare con quel puttano, e che alla fine continuava a volere me. E quindi l'ho perdonata e scelto di darle una nuova possibilità. Non penso di aver sbagliato.
–State bene insieme, infatti, tu e mamma– convenni.
–Lo so, siamo fantastiche– concordò con modestia pari a quella di Oikawa.

–E sai a chi assomigliava la tua mamma da giovane?– aggiunse. –La tua mamma bionda, intendo.
–A chi?
–A te!– esclamò. –Magari hai i geni di quel puttano, ma tu sei tutto tua madre.
–Okay..?
Prese una pausetta per conferire un po' di drammaticità alla scena. –E Bakugou-kun, nella sua situazione, mi ricorda molto com'era Shizu.
–Quindi tutta questa gran pappardella era solo per dirmi "Va da Bakugou e vedi che cosa ha da dire perché eravate una bella coppia"?– chiesi infine, sperando di aver volto il succo del discorso.
–Esatto– disse mamma. –Lo farai?
–Mh...– ci riflettei seriamente per circa un millesimo di secondo. –No, non credo proprio.

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora