Capitolo sessantasei

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Bakugou's pov

Deku mi passò l'ennesimo pacco di fazzoletti del pomeriggio. Io lo presi, lo aprii in tutta fretta e ne estrassi un singolo fazzolettino di carta. Mi asciugai gli occhi, lo piegai in due e poi mi soffiai il naso, per poi buttarli nel cestino insieme a una decina di suoi simili. 
-E praticamente- continuai a raccontare a lui ed a Todoroki, dopo aver tirato su con il naso. -Mi ha detto che quando sarò pronto a dirgli la verità lui mi ascolterà. 
Il ragazzo con la bandiera della Polonia al posto della testa, seduto sulla sedia della mia scrivania ed appoggiato allo schienale, mi guardò un po' confuso. -Non è una cosa buona?

Lo guardai come se il mio sguardo potesse strangolarlo. -GLIEL'HO DETTA!
-...ah?- fece Deku. 
-Il fatto è che non mi ha creduto- spiegai, guardando a turno un po' uno e un po' l'altro. -Dice che è un storia troppo fantascientifica per essere vera. 
Todoroki strinse le labbra. -Non che si sbagli, eh...
-Effettivamente All Might ha fatto le cose proprio come se fossimo in un fumetto di supereroi.
-Perché, scusa, in quale fumetto si è mai visto un broccolo mangiare i capelli?!- sbottai.
-Ma tu questo gliel'hai detto?- mi chiese. 
-IN CHE SENSO I CAPELLI?!- esclamò invece Todoroki con in volto una faccia così tanto schifata che mi ricordò incredibilmente Draco Malfoy. 
-Ah... sì... brutta storia, lascia stare- Deku liquidò così la questione, anch'egli scosso da dei brividi di disgusto. Io, onestamente, era una parte di storia che in un manga avrei tagliato, altro che "Mangia questo" e buon appetito. Cioè... io mi sarei rifiutato. O, almeno, l'avrei triturato e ficcato dentro un cibo decente, in modo da mangiarlo senza rendermene conto. Con che coraggio Deku se lo fosse calato intero, senza nemmeno averlo lavato o averci messo un pizzico di peperoncino per coprire il sapore, io non lo sapevo. 

-E quindi?- chiese allora il mio migliore amico, non spendo come dover o non dover prendere la notizia. -Come l'ha presa?
Alzai le spalle. -Ha detto che intanto possiamo tornare ad essere amici come quando ancora non stavamo insieme, ma poi boh...
-Non sarà mai a la stessa cosa- disse il suo ragazzo in tono secco ed un po' sfacciato, schiaffandomi addosso la verità. 
Ero già perfettamente consapevole nella mia testa che sarebbe stato impossibile tornare ai livelli precedenti alla relazione; insomma, nessuno avrebbe mai potuto cancellare i ricordi a Kirishima e limitare tutte le influenze che tutti i mesi spesi assieme avevano creato nella sua testa ed agivano sui suoi pensieri. Non era la stessa situazione che avevano avuto loro due, dove Deku poteva provare direttamente a Shouto che non gli stesse mentendo ed entrare in una spiegazione ben più specifica di quella che fornii io ad Eijiro. Con lui era potuto scendere di gran lunga più nei dettagli, ma questo era un lusso che io non potevo concedermi. Avevo già detto fin troppo. 
All Might, già così, avrebbe potuto avere sufficienti buone ragioni per strozzare tutti e due. Non l'avrebbe fatto, eh, ma ce lo meritavamo.

I miei occhi pizzicarono nuovamente, ma io mi costrinsi a non piangere. Non ancora e, soprattutto, non davanti a loro due. Ne avevo più che abbastanza di apparire debole agli occhi di qualcuno che non fosse il mio riflesso nello specchio del bagno. 

Todoroki prese la parola, cercando, a modo suo, di essere d'aiuto. -Proverò a parlargli anch'io. Dubito che non verrà a chiedermi se Deku mi ha raccontato questa stessa storia- promise. -In qualche modo proverò a fargli credere che è la verità.
Il ragazzino dai capelli verdi mi rivolse un sorriso dei suoi. -Ci proverò pure io, Kacchan. 

Mi limitai a sospirare, annuire e ringraziarli. Poi li mandai via, facendogli capire che volessi stare un po' da solo, in santa pace, e magari distrarmi leggendo un manga. I miei due amici accettarono senza fare grosse storie. Si alzarono insieme e Todoroki si diresse dritto verso la porta; Deku passò invece un attimo da me. Nonostante le mie proteste, il ragazzo non se ne andò finché non gli concessi di darmi un abbraccio. Ammetto che mi fece piacere, ma non l'avrei mai detto ad alta voce.
Deku fu così veloce che non ebbi nemmeno il tempo di fingere di lamentarmi che già mi aveva lasciato. 

-Chiama se ti serve qualcosa- mi disse quando fu accanto al suo fidanzato. -O se vuoi compagnia.
-Anche per rompere il cazzo e basta- aggiunse l'altro, cercando di tirarmi su di morale. 
Non trattenni un sorrisetto divertito che la sua battuta era riuscita a provocare. -Contaci- promisi. 

E poi se ne andarono, lasciandomi solo con me, me stesso, e la mia collezione di manga. 

***** 

*Voce narrante esterna dai toni malinconici che ci fa capire che ormai siamo giunti alla fine della storia*
*Dopo di qua, ci sono solo altri due capitoli di cui l'ultimo è l'epilogo*

I mesi, per il nostro povero -si fa per dire, guardate casa sua- protagonista dai capelli biondi, passarono con una lentezza tale che, a una certa, Bakugou si chiese se la rotazione della Terra non fosse rallentata per causa di qualche curiosa catastrofe astronomica o roba simile ma, dopo essere stato obbligato da Deku a parlarne con un adulto, si disse che Aizawa aveva ragione e questo apparente rallentamento si trattasse, in realtà, di depressione allo stato puro.   
Forse gli sarebbe servito andare e consultare un terapista ma era troppo giù di cora anche solo per quello. 

I suoi voti rimasero stabili grazie all'aiuto di Deku e Todoroki e, per forza di cose, fu costretto ad allenarsi. Sua mamma era fiera di lui, convinta che suo figlio, nonostante la delusione amorosa, stesse bene e fosse felice. Katsuki, al contrario, ogni giorno si sentiva sempre peggio.
Masaru, sia benedetto quell'uomo, tentò di instaurare un dialogo col figlio all'insaputa di Mitsuki che, per quanto tutti le vogliano bene, non è cosa di fare il genitore. Il padre, dopo numerosi tentativi, riuscì a farlo sfogare un po'. Effettivamente non risolse nulla e non mantenne nemmeno la promessa fattagli tempo prima, ma Bakugou apprezzò lo stesso lo sforzo. Si sentì più vicino a suo padre di quanto non fosse mai stato in passato. 

Ma, andando alle cose serie, parliamo del rapporto con Kirishima. Il ragazzo dai capelli rossi, c'è da riconoscerlo, tentò inizialmente di mantenere la parola data. In classe si sforzò di comunicare con Bakugou e cercare di restare in un rapporto di amicizia. Tuttavia, anche lui entrò presto in depressione. Per motivi non canonici che potete sapere solo leggendo fino alla fine la mia fanfiction Shinkami (dai raga che se arriviamo a 100k vi faccio una sorpresa -specifico 100k sommando le due parti, infatti ora siamo a 55.6+15.5=71k-) o facendovela spoilerare da qualcuno che l'ha letta, anche lui dovette fronteggiare un periodo molto scuro della propria esistenza. Si allontanarono ulteriormente, ma nessuno può davvero fargliene una colpa. Giunsero così ad aprile. ai tempi del capitolo 306 del manga. 

Deku lasciò la sua hero accademia. 

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuWhere stories live. Discover now