Capitolo trentanove

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Bakugou's pov

Quella notte, dal letto accanto al mio, la voce di Kirishima disse: –Minchia amo, ma certo che a volte sei un pirla.
Io alzai le spalle senza dire niente.
–C'era davvero bisogno di picchiare Midoriya? Passi per Todoroki, ma Midoriya?– chiese. –In ospedale? Dopo il casino che ha passato con Chisaki?
Sospirai. –Probabilmente no– ammisi.
–Perché l'hai fatto?– domandò, lo sguardo rivolto al soffitto.
Non era arrabbiato, o almeno non lo sembrava. Voleva solo capire.
–Mi sono innervosito– risposi, restando sul vago. –Sai com'è, no? Qualunque cosa dicano quei due mi rompe il cazzo.
–E allora perché continui a parlargli?
Non trovai il coraggio di rispondere a quella domanda.
Come facevo a dirgli che Deku per me era un appoggio, un qualche tipo di sostegno psicologico, e Todoroki, sebbene mi stesse sul cazzo, era anch'egli mio... mio... oh, e va bene, mio amico, più o meno?
–Io e Deku ci conosciamo da sempre– cercai di spiegarmi. –Sarà abitudine. Ed il bastardo austriaco è sempre in mezzo, quindi...

Kirishima sospirò. –Va bene, Katsuki. Non ti preoccupare– disse con tranquillità. –Ora sono stanco... magari ne riparliamo domattina, ci stai?
–D'accordo– risposi, osservandolo alzarsi per andare a spegnere la luce.
Dopo un rapido "tick", la stanza piombò nell'oscurità della notte.
–Notte, Eiji– gli augurai, quando sentii che si era di nuovo sdraiato sotto le coperte.
–Buonanotte– rispose e, dopo aver sonoramente sbadigliato, si addormentò quasi all'istante, girato verso la finestra.

La mia intenzione era imitarlo e cercare di riposare, ma avevo fin troppi pensieri per la testa. Non riguardavano solo lo pseudo Uchiha, ma una quantità di cose così vasta che non avrei mai e poi mai potuto menzionarle tutte quante. Vedete, preso com'ero dal voler far fuori Todoroki, qualche capitolo fa mi sono dimenticato di aggiornarvi su me e Deku.
Lui, beh, dopo che ci siamo leggermente presi a cazzotti qualche tempo fa, potrebbe avermi spiegato, insieme con All Might, un paio di cosucce riguardo una certa faccenda sul One For All, la successione del quirk, cose così. Non è assolutamente niente di fondamentale, come già ben sapete ma... okay, no, me l'ero scordato. Colpa mia, perdonatemi.
Non so come ho fatto a dimenticarmi di un passaggio così fondamentale, ma l'ho fatto. Probabilmente avevo i pettorali di Kirishima per la testa.
Anyway, queste cose tanto voi le sapete... è davvero necessario ripeterle? Sì, probabilmente sì...
Va be' raga sono una testa di cazzo, lo sappiamo. Andiamo avanti e basta, okay?

Anzi no, dato che non l'ho fatto prima e non so come continuare il capitolo Nikita mi consiglia di farlo adesso, e quindi torniamo indietro a quando Deku mi ha spiegato del suo quirk.

*****

#Flashback- tempo fa ma ancora prima di quanto sia io che Bakugou pensassimo#
#Poi se avete voglia ricordatemi come ho fatto a diventare un personaggio della fanfiction pure io che mi sono perso#

Bakugou's pov

–Quindi tu mi stai dicendo che con sette miliardi e mezzo di esseri umani disponibili All Might ha lasciato il suo potere proprio a te– conclusi, riassumendo in breve quanto Deku mi avesse appena detto.
–Esatto– fece il vegetale che avevo davanti, annuendo vigorosamente.
–Che non hai nemmeno un quirk tuo– dissi.
Midoriya mi fece il segno del pollice in su. –Già.
–E per farlo ti sei mangiato un suo capello– aggiunsi.
Il ragazzino rabbrividì al solo ricordo. –Già...
–Ci avrei creduto di più se mi avessi detto che ti era sbucato fuori dai calzini, 'sto quirk– commentai. Sebbene non avesse affatto senso, dato che anche All Might mi aveva confermato tale versione, gli credetti sul serio.
–Mi avrebbe fatto molto meno schifo– convenne Merdeku.

–Ed il motivo per cui ti ha scelto è che quella volta che hai tentato il suicidio provando a salvare me lui ti ha visto e ti ha preso in simpatia– continuai. Anche senza volerlo, ogni parola che pronunciavo suonava un po' come una presa per i fondelli. –Come se fossi un protagonista sfigatissimo all'inizio banale di un manga commerciale che viene odiato da tutti solo per moda.
–E hai scelto di dirlo a me che sono il tuo migliore amico anche se per anni ti ho sostanzialmente bullizzato– conclusi. –Perché sì, in parole povere.
–Non potevi riassumerla meglio, Kacchan– si complimentò, tutto felice.

–Non ha un cazzo di senso– obiettai.
–Lo so!– esclamò. –Quindi, mi darai una mano ad allenarmi?
Da che ero sdraiato sul suo letto, mi diedi una spinta e mi tirai su a sedere. –Sì– accettai subito, senza nemmeno pensarci due volte. –Ti farò vedere che non mi serve nessun quirk in prestito per essere migliore di te.
In realtà lo facevo solo per autoconvincermi che fosse così. Sapevo benissimo che Deku fosse meglio di me sotto un punto di vista sia umano sia fisico -se lo guardate bene ha effettivamente messo su ancora più muscoli di me e ciò è imbarazzante-, ma non volevo accettarlo davvero.

Quella stessa giornata, io e Deku andammo ad allenarci insieme sotto la supervisione di All Might. Penso che il broccolo se ne pentì abbastanza, dato che mi stavo impegnando al massimo. "Attaccami come se mi dovessi uccidere!" mi chiese.
Io e i miei angry issues non ce lo facemmo ripetere due volte.
–BAKUGOU SHONEN FERMATI– ad un certo punto l'ex simbolo della pace dovette dividerci a forza fondandomisi addosso, oppure Deku... non dico che sarebbe morto, ma quasi. Avrebbe annusato il profumo del paradiso, magari, ma non sarebbe davvero schiattato.
Almeno credo.

–Ti sei impegnato troppo– disse il ragazzino con voce strozzata, appena l'anima gli rientrò in corpo e se la sentì di parlare di nuovo.
Sospirai. –Me l'hai chiesto tu.
–Li mortacci mia– sospirò, prese una bella boccata d'aria e poi si fece passare una bottiglietta d'acqua. Se la bevve tutta nel giro di forse un minuto, e poi ne chiese ancora.

Comunque sia, Deku migliorava velocemente. Troppo velocemente.
Dopo due settimane, era già riuscito a stendermi. Dopo un'altra, riuscivo a mala pena a contrastarlo. Quel quirk che aveva ereditato era come un enorme cheat, e stargli dietro era sempre più difficile.
Ci alleniamo spesso, almeno un giorno sì ed uno no. Ciò, purtroppo, mi tolse anche tempo da poter passare con Kirishima, ma dato che lui era stato così impegnato con il tirocinio, quasi quasi non vi aveva fatto caso.

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*Bakugou interrompe il racconto perché gli si accende una lampadina in testa*

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*La leggenda narra che data l'enormità della cagata che sta per seguire, tale lampadina l'abbia accesa Kaminari sotto effetto di sostanze ambigue*

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No raga aspettate. No no, scherzi a parte abbiamo un problema. Abbiamo un problema gravissimo che con Deku non c'entra nulla, ma...ODDIO RAGA NEGLI ULTIMI TEMPI KIRISHIMA HA PASSATO PIÙ TEMPO CON QUELLO LÀ CHE CON ME!

Mi alzai di botto, come se avessi avuto l'illuminazione peggiore di tutta la mia vita.
Cazzo.
Tutto questo non andava affatto bene.
Mi voltai verso il mio ragazzo; dormiva tranquillo nel suo letto, le labbra socchiuse ed i denti da squalo che si intravedevano. Era carinissimo, ma non era il momento di pensare a quanto puccioso fosse.
Avevo questioni ben più urgenti di cui occuparmi, quindi uscii da sotto le coperte e poggiai i piedi a terra.
Era il momento di andare a parlare con una certa persona.

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Pubblico prima che non sono a casa

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuDonde viven las historias. Descúbrelo ahora