Capitolo 20. Divisione

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N/A: qui le cose si fanno interessanti... Ed extra incasinate.
Capirete il perché <3


<Finito!> esclamò trionfante, facendo sparire al sicuro la cartina, fiero di sé.
<Oh, finalmente possiamo andare?> si seccó Yao.

<Sì, credo di sapere l'uscita più comoda.> asserì Sofia, muovendosi leggiadra fra le imponenti librerie.
Gli altri la seguirono e le nazioni ringraziarono non stesse di nuovo correndo... sarebbe stato imbarazzante rimanere indietro.

Specialmente a degli italiani.
Anche se, soprattutto chi non li ha mai conosciuti, doveva riconoscere erano davvero forti, totalmente diversi dai loro capi.

In fretta si trovarono fuori, in un cielo che volgeva verso notte.
<Aspetta... come può essere già sera?!> esclamò Alfred.

<È la magia a rendere questo cielo di sera. Come a creare una foresta poco più in là.> notò Arthur.
<Stiamo andando incontro a Robin Hood?> chiese Matthew, ironico.

<Non ne abbiamo idea. L'unico modo per scoprirlo è proseguire!> decretò Rita, avanzando sicura.
Entrarono nella foresta, che non lasciava idea di dove stessero andando.

<Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la dritta via era smarrita.> recitò, tanto per ironizzare, Franco.

<Potresti avere ragione, sai?> notò Maurizio.
<Siamo finiti nella Divina Commedia e siamo tutti Dante?> domandò Angela. A quel punto tutto poteva essere.

<Dante Alighieri?> chiese Arthur, contento.
<Dante di Dante's Inferno?> domandò nel medesimo momento Alfred.

<Qualcuno ponga fine alle mie sofferenze.> supplicó l'emiliana.
<Ma no, dai, sembri simpatica!> si lamentò Ivan.
<Chi ha detto che voglio essere uccisa?!> si offese Sofia <Voglio che lui venga soppresso!>

<Con piacere!> esclamò allora il russo, brandendo il suo tubo, pronto per abbatterlo sulla testa di Alfred, il quale stava strillando come un'oca.
<Sofia, ti prego, cerca di essere comprensiva. Almeno con le nazioni.> la pregò Rita.

Il momento pacifico venne interrotto da versi animaleschi, che scossero fin nel profondo gli esseri non umani, anche contro il loro volere. Tutta la foresta sembrava pregna di questi versi.

Spuntarono da tre direzioni, tre bestie diverse: una lonza, una lupa e un leone.
<Ok, siamo decisamente nella Divina Commedia.> decretò Franco, estraendo il suo pugnale.

Matthew provò a lanciare una freccia nel medesimo istante in cui partirono vari incantesimi, ma tutti rimbalzarono sulle creature.

<Sono impenetrabili!? Che si fa ora?!> si preoccupò Antonio.
<Metodo all'italiana famoso a tutti: corri in direzione opposta al pericolo.> impose Angela, sfrecciando insieme ai suoi fratelli e sorelle verso l'unica direzione da cui non provenivano le creature.

Era meglio evitare un combattimento, se possibile, invece di fare lo splendido e dimostrare di farcela anche in una situazione spinosa, sprecando energie.

Le nazioni presero a tampinare le regioni, sempre a fatica, dato come gli italiani saettavano fra radici, fronde, pietre e arbusti, neanche fossero nel loro elemento naturale.
E non solo i piccoletti erano agili, ma anche le due donne alte e di stazza.

I latrati e grida animaleschi li seguivano a corta distanza, per quanto riguardava le nazioni.

Intanto le regioni raggirarono una collina, intuendo che se fossero saliti, le tre fiere li avrebbero subito raggiunti e fermati. Circumnavigarono la zona e trovarono un portone che spuntava dalla terra con recitante sopra una scritta.

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