Capitolo 123. Lovino è pronto a disconoscere Feliciano se necessario

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N/A: come mai Lovino è pronto a disconoscere Feliciano? Tentate la vostra fortuna qui! --->

E grazie mille per tutti quello che hanno bisogno di stupido dramma come me, verrete accontentati!
Spero vi piaccia!




Anna non aspettava la chiamata di Maxime. Era in soggiorno, vicino a Sofia, che il telefono le cominciò a squillare.
Mezza in panico, uscì dalla stanza e salì in fretta qualche gradino che la portavano ai piani superiori.

Una volta sicura (sbagliando) di essere da sola, accettò la chiamata con un volutamente storpiato: <Bonjour~>
<Ti ho sentito fare di peggio.> fu la risata di Maxime, alché Anna ridacchiò.
Sempre in francese, ma con la sua reale pronuncia, chiese: <Che c'è, vuoi che smetta di usare la tua lingua~?>

Uno sbuffo divertito accarezzò l'orecchio della romagnola, seguito da un: <Mai, mai. Adoro sentirti parlare così.>
Anna non ebbe neppure il tempo di emettere un «Mh-h~» completo che una vocina si fece sentire: <Perché parli francese?!> e leste mani le rubarono il telefono.

Maxime chiuse prontamente la chiamata, ma Marie non si voleva dare per vinta che Anna iniziò a rincorrerla e la valdostana prese a scappare, uscendo da casa in gran fretta, pronta a correre per la sua vita.
C'era del gossip succoso, doveva conoscerlo!
A rischio di venire uccisa!

Ed ecco come mai Anna lanciò quell'urlo che prometteva guerra, interrompendo il possibile "grande" discorso di Alfred.

Quando furono a distanza d'orecchio, Feliciano fece: <Marie, fermati!> e usò un po' troppo potere da nazione perché la valdostana si bloccò nella corsa. Per via dell'inerzia cadde verso il pavimento e il telefono che teneva con sé con una presa molle le volò via di mano.

<Scusa Marie!> si spaventò Feliciano, mentre gettava la mano verso il cellulare che stava per avere un rapporto amoroso con il pavimento.

Tra il terreno e il telefono si palesò una bandierina bianca, che svanì insieme al cellulare quando quest'ultimo la toccò.
Il telefono ricomparì nella mano di Feliciano, mentre Marie finalmente si poteva rialzare, massaggiandosi il naso.
Anna non stava infierendo sulla valdostana perché s'era immobilizzata, terrorizzata dal vedere il proprio telefono con la chiamata di Maxime ancora aperta.

Per fortuna Maxime aveva chiuso la chiamata e la romagnola lo realizzò quando Feliciano fissò la schermata delle chiamate recenti, dicendo solamente: <Marie, non si interrompono le chiamate altrui, non è carino!>

<Però che figata quella magia! Non me ne puoi fare una così il mio telefono non mi cade mai?!> domandò Gilbert, sporgendosi verso l'italiano, Gilbird ancora tra le mani.

Intanto Anna era stata raggiunta da un'ignara Rita, che s'era messe a seguirle perché le erano praticamente passate davanti e, dopo secoli, era abituata a mettere una pezza sui disastri di Marie.

<Beh, sarebbe complicato, ma se proprio servisse...> rifletté Feliciano, già pronto a ridare il telefono ad Anna.
La romagnola s'avvicinò a grandi passi, sollevata.
Il suo cuore poteva riprendere a battere normalmente e il suo piccolo segreto (alto 1.80m e bellissimo) sarebbe rimasto segreto!

Ultime parole famose.

Perché, sfortuna volle, nel pensarci su Feliciano picchiettò con il dito sullo schermo, facendo partire una chiamata con Maxime.

Il settentrionale ebbe a malapena tempo di capire che aveva chiamato, che la chiamata venne accettata e gli arrivò debolmente una voce: <Anna?>
Pensava di essersela immaginata, ma guardò il telefono e se lo avvicinò all'orecchio.
La voce ripeté di nuovo il nome della romagnola e allora Veneziano rispose: <Oh, no, non sono Anna, ma te la passo->

Gabbia di séWhere stories live. Discover now