Capitolo 45. Uccidi o sei ucciso

77 8 211
                                    

<Mi sto ripetendo ma continuo; il dialogo mi sembra una così bella opzione!> si lamentò Gilbert, estraendo la spada.

<Dialoghiamo dove c'è più spazio.> decretò Giuseppe, sfrecciando in avanti <Ehi, fallimento di repubblicaaaaaaa~. Guardamiiiii, sono la repubblica marinara migliore al mondoooooooo~.>

Rosa si chinò e schivò il colpo di Henrique, rotolò indietro e parò, roteando la falce, i proeittili di Ludwig. Scattò verso il muro e iniziò a salire a zig zag sulla parete aiutandosi con sporgenze e la mega falce.

Si buttò su Giuseppe, ma questi in qualche modo assurdo parò il colpo con il suo bastone chiodato e, facendole lo sgambello, la fece cadere e corse via canticchiando: <Prendimi se ci riesci~.>

Rosa, provocata oltre ogni modo, quasi ringhiò e lo inseguì come una scheggia. Per fortuna del campano, le loro doti naturali da italiani erano più o meno alla pari quindi non avrebbe potuto raggiungerlo a patto che non rallentasse. Quando finalmente sbucò in una piazza si rallegrò e fece mezza piroetta, pronto ad affrontarla.

Rosa venne bloccata da Sofia che, ora una furia, tra l'uso del volo e in piene forze dopo il mal di mare, la bloccò nel cemento per i piedi.

Agitò l'enorme falce bilama, gridando: <Uccidetemi, dai, provateci! Pensate di avere vinto?!>

<Hai qualche ossessione con l'essere ammazzato o ammazzare altri?> domandò invece Ivan, aggiungendo all'incantesimo della collega un po' di ghiaccio fino a metà coscia.

<-Dios mio-, spero proprio di no! Questo livello di stranezza sarebbe fin troppo!> si lamentò Antonio.

<Ossessione?> domandò Rosa con tono scioccato. Digrignò i denti, incurvandosi su se stessa come possibile date le gambe bloccate.

Strinse con forza l'enorme arma, dichiarando: <È praticare la legge della natura, è diverso dall'ossessione!>

Un piccolo sfrigolio venne soppiantato dalla sua voce, che aggiunse: <È così che funziona la vita! O vieni ucciso...>

Lo sfrigolio si alzò di volume e l'arma si smezzò nelle due piccole falci gemelle, illuminate di arancione. Piantò le punte nel ghiaccio che si spezzò in mille frammenti, ma non solo; penetrò nel cemento, distruggendolo, schizzandola via.

Nel giro di due brevi secondi, da imprigionata ridivenne libera e si fiondò su Ludwig, il primo puntato, urlando: <O uccidi!>

Il tedesco le sparò schivando di lato, percependo con orrore il flebile sibilo dell'arma che fendeva l'aria.
Non si fece fermare. Con la mano libera le assestò un colpo in mezzo le scapole.

La ligure esalò un gemito di dolore e cadde a terra, lasciando andare le armi per attutire la caduta.
Ma Rosa era una macchina da guerra inarrestabile: la nazione non ebbe neanche tempo di chinarsi e bloccarla con il suo peso che la regione si mise accovacciata e si diede uno slancio.

Fece una verticale, regalandogli un calcio nel petto (per sua sfortuna, era troppo bassa per raggiungerlo alla gola) e rotolò, tornando in piedi e richiamando le armi.

Saltò su una panchina lì vicino per poi arrampicarsi su un lampione accanto, riempiendolo di buchi per via delle lame.

<Non si può negare che sia estremamente abile.> dovette ammettere Kiku, fissandola guardingo, pronto a qualsiasi sua mossa.

<Come possiamo farla ragione?> domandò Anna <Sembra persa in qualche mentalità sanguinaria.>

<Non credo di poter aiutare, specialmente perché non saprei che parole usare.> commentò Francesca, ponderando se le convenisse provare a issarsi sul lampione e attaccarla.

<Rosa, scendi, su!> ordinò Mario a voce alta <Sei meglio di questo! Sei una tirchia assurda, ma non un'assassina!>

La ligure concentrò lo sguardo su di lui, spalancò gli occhi e scoppiò a ridere. Sguaiatamente, rise, rise e rise, sempre più in acuto mettendosi perfettamente in piedi sulla cima del lampione.

Allargò le braccia con le falci in mano e ribatté mentre la ridarola si acquietava:  <Vallo a dire a tutte le migliaia di persone che ho ammazzato nei secoli! Come potrei non averlo fatto? La vita è 'uccidi o sei ucciso'!>

Si sporse in avanti dal lampione e cadde di proposito, sembrando quasi voler atterrare in piedi. Ma alzò un braccio e la falce si fermò contro il lampione. Si diede la spinta per andare dall'altro lato rispetto a dove stava precipitando, fiondandosi su Ivan e Sofia.

•~-~•

Michele non poté creare una frittella di canadese perché degli spari lo costrinsero a piroettare di lato per schivarli, fissando stranito la fonte.

Alfred, furente, urlò: <Mio fratello non si tocca!> e riprese a sparare con le sue pistole, avvicinandosi nel mentre.
Michele fece un piccolo balzo e venne come attratto dal soffitto, finendo per star lì sopra come se fosse il pavimento.

<Ma che cazzo?!> esclamò lo statunitense, riprendendo a sparare con la testa piegata verso l'alto.
Michele continuò a schivare, aiutato dal soffitto che si muoveva per proteggerlo.

<Non puoi vincere con la fisica e la logica contro lo scemo!> asserì il pugliese, saltando di nuovo e fiondandosi giù.

Angela schivò e gli lanciò contro un incantesimo, ma il meridionale pestò il buco che tentava di aprirsi, chiudendolo, e poi rispedendo indietro la palla infuocata di Arthur, come fosse una palla da baseball.

<Qualsiasi cosa facciamo trova un modo stupido per bloccarla?!> si lamentò Francis.
<Se lo attacchiamo insieme no!> ribatté Yao e i due, insieme a Maurizio e Domenico, provarono a fiondarsi sul pugliese.

Semplicemente Michele saltò di nuovo sul soffitto e i quattro rischiarono di farsi male. Il posseduto ridacchiò e si ributtò su di loro.

<No!> strilló Franco, teletrasportandosi vicino a loro, creando uno scudo protettivo che respinse il martello di Michele.

La magia si ruppe e il pugliese, con di nuovo il martello alzato, si trovò faccia a faccia con il molisano e si bloccò. Lo fissò intensamente in quel grande occhio color del miele così espressivo, l'altro celato da una zazzerra di sottili ma folti capelli castani tendenti al ramato.

Il pugliese strizzò gli occhi chiusi, un improvviso mal di testa che lo colse. Si lasciò risucchiare dal pavimento mentre sopra di sé sentì le imprecazioni di Domenico, trasportandosi appena sotto il muro di una nicchia nella parete, scombussolato.

Cosa significava? Era al di fuori della noia di tutto il resto di quel mondo matto...

<Cosa ha?!> domandò Luciano, fissando arrabbiato come si stava comportando quella regione imbambolata <Voglio farli soffrire prima di fargliela spuntare in qualche modo!>

<La magia altera la loro mente, Luciano, ma come abbiamo già visto sentimenti abbastanza forti vanno contro l'illusione che abbiamo.> rispose Oliver.

L'italiano sbuffò una bestemmia ed immerse una mano dei controlli, ordinandogli mentalmente: «Ignoralo, è un verme innocuo. Concentrati su quelli che vogliono uccidere il re della pazzia.»

Michele rispose immediatamente all'input, schizzando via dalla parete dalla quale era protetto.
La sua partita stava andando male: era ancora a 0 punti!
Si basava sul principio che più ossa spaccava, più punteggio faceva! Doveva assolutamente rimediare e il suo bersaglio, caso volle, divenne Francis.



N/A: e niente, avevo voglia di fare la stronzetta e lasciare un microscopico Franco e Michele content giusto per farvi arrabbiare perché è tutto quello che otterrete, eheh :3

Francis giustamente rischia di nuovo di essere ucciso e Rosa è in modalità berserker, chi la ferma più-.

Per leggere come avanzerà la situazione, dovrete aspettare settimana prossima! Ciao ciao!

Gabbia di séWhere stories live. Discover now