Capitolo 80. Sempre più vicini (o forse no?)

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Giovanna e Carlo fissarono truce Giorgio, il quale ricambiò lo sguardo, asserendo: <Dato che manca ancora qualcuno e dobbiamo ancora trovare sia Lovino, sia Feli, cercate di non scannarvi fino a che non sarà finito questo casino.>

<Difficile, con la puzza che emana.> sbottò Carlo, accentuando le sue parole tappandosi il naso con una mano e sventolando l'altra per scacciare odori molesti.

<Almeno il naso te lo puoi tappare, io non posso chiudere perennemente gli occhi per non vedere la tua faccia da schiaffi.> sibilò Giovanna.

<Cosa abbiamo appena detto?!> li riprese Sofia, massaggiandosi le tempie.
<Qualcosa di impossibile.> rispose il lombardo.

<Ecco a voi come gli italiani vedono quelli del nord Italia: un misto tra Carlo e Giorgio. Più Carlo, però.> esclamò Anna, con ironia.

<Quindi uno litigioso?> domandó Gilbert, istupidito.
<Solo con i terroni. E chi mi fa arrabbiare.> si difese Carlo.
<Ecco, continui a ripetere quella parola. Terone. Che vuol dire?> domandó invece Alfred <Sembra tipo "macaroni". Ma non è della pasta, no?>

[N/A: immaginate che lo dica tipo "teroni" con l'accento americano più forte che avete... giusto perché Alfred deve capire male tutto delle lingue altrui.]

<Prima di tutto in italiano si dice maccheroni, non macaroni.> lo rimbeccó Carmela, sempre appiccicata a Vincenzo <Secondo, terroni è un insulto verso gli italiani del sud. E allora noi abbiamo creato polentoni, contro quelli del nord.>

<Quindi litigioso e odia l'altra metà del Paese... già, decisamente poco Ita-chan.> decretò Gilbert.
<E anche sboccato e sfrontato.> aggiunse Antonio, indicando Giorgio.

<Perché Feliciano non è così? Sarebbe più divertente.> sospirò Ivan <Ma suppongo sia ancora più divertente vedere voi così.>
Gilbert intanto stava guardando la cartina, cercando di capire chi fosse stato trovato.

<Io sono solo contento di non avere ulteriori liti qua. Bastano Arthur e Francis.> cambiò argomento Matthew.
<Io non farei niente se non iniziasse lui!> si difese il britannico, incrociando le braccia al petto.

<Vincenzo è bravo, è il più responsabile, di solito.> asserì fiero Michele, dando pacche sulla spalla al fratello.
<Posso parlare per me, grazie.> ribatté il calabrese, ruotando gli occhi.

<Quindi tu sei l'ultimo del sud?> domandó Gilbert dall'altro lato.
<Che-...? Ha una mappa? Stai mettendo la spunta a chi trovi?> inquisì, confuso, Vincenzo.

<Nah, sarebbe troppo banale: il magnifico me si segna dei commenti su di voi!> annunció fiero il prussiano.
<Io aggiungerei pure sgrammaticati.> borbottò Sofia.
Le successive richieste di Gilbert di capire che pezzo fosse Carlo furono ascoltate da Mario.

<Non mi sembra uno shock, quanti ne mancano?> chiese intanto Yao.
<Uh, solo 3!> si rallegrò Gilbert, scribacchiando qualcosa sul lombardo appena trovato.
<Potevate chiederlo a noi, eh-.> ruotò gli occhi Francesca.

<O li si becca tutti e tre insieme, oppure solo due: "casualmente" dove ci sarà il diabetico, ci sarà Marie.> commentò Rosa.
<Marie è migliorata molto!> la difese Franco a gran voce.
<È comunque logico pensare che dove ci sarà quello scemo di Roberto, ci sarà anche la cozza mezza pazza!> si difese la ligure.

<Parla quella sana. Come se ci fosse uno sano tra noi.> bofonchiò Maurizio, facendo trattenere a stento un sorrisino ad Angela.

<Ah, vero, avevate detto che c'era una come Natalia.> si ri-intromise Ivan, storcendo il naso.
<Non so come sia questa Natalia, ma Marie è alta un metro e un tappo, cioè meno di me, ed è preoccupante solo quando ti ritiene una minaccia troppo vicina a Roberto.> elencò Rosa.

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