Capitolo 35. Quando inizieranno i nemici a scatenare la loro dolcezza assoluta?

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<Bambino, sta attento!> si preoccupò Yao, un attimo prima di venire trasportato di nuovo vicino ai due letali nemici. Il molisano si limitò ad annuire, espirando lentamente.

<Va bene, sposigheddu*, noi ci siamo. Devi stare attento a incanalare bene la tua energia e richiamare solo quello che vuoi.> spiegò Rita.

<Non so come ho fatto prima, però!> si preoccupò Franco, ora spaventato che il suo piano potesse fallire ed altri si facessero male per colpa sua.

<Ripensa alle emozioni provate, usale per riottenere quel potere.> lo istruì nuovamente la sarda.

<Quando finisce tutto questo, dobbiamo seriamente farti esercitare con i tuoi poteri per controllarli. Abbiamo sbagliato a far correre la prima volta.> notò Angela, poggiando una mano sulla spalla di Franco.

Le due maghe lasciarono fluire un po' della loro energia magica nel corpo del più piccolo, permettendogli di ricaricarsi e anche sovraccaricarsi.

Avevano bisogno di tutta la potenza distruttiva possibile per sbaragliare i loro nemici.

•~-~•

<Sempre 'ira funesta', sempre rabbia! Sia mai 'dolcezza assoluta'!> si lamentò Gilbert.
Anna aggrottò la fronte, poi scrollò le spalle ed evitò una trappola con una piroetta.

<Non si può far cadere in un tranello colei che vive in mezzo ai dolori!> canticchiò la romagnola, lanciando il coltello nella direzione della sorella.

Sofia respinse la lama e questa tornò nella mano della posseduta.
<Date il benvenuto ai protagonisti di codesta bell'opera!> esclamò subito dopo Anna, allargando le braccia.

Da attorno a lei tre fasci di luce bianchi spuntarono dal terreno, durando un rapido istante, lasciando dietro di sé tre figure dai colori chiari e i contorni sfuocati, quasi fossero un miraggio.

Due erano uomini, armati di tutto punto. Colui dalla chioma scura, ancora visibile perché l'elmo era alzato, aveva la corazza lucidissima, mentre l'altro, dai capelli biondo scuro, aveva un'armatura più rozza ma altrettanto resistente.

In mezzo a loro, accanto ad Anna, comparve invece una donna dalla bellezza eterea. Una cascata simil platino di capelli scendeva fino alla vita. Il corpo dalle forme generose e la vita sottile era accentuato da una lunga veste argentea, stretta in vita da una fascia nera.
Le ciglia bionde si alzarono, rivelando un grande paio di occhi del medesimo colore del miele.

Una voce melodiosa accompagnava tale visione e impose: <Combattete per me, oh prodi cavalieri, e annientate quei nemici.>

L'effetto fu immediato su alcuni. Gilbert, Antonio e Mario persero qualsiasi controllo sul loro corpo e, contro la loro volontà, con occhi spiritati, iniziarono a menare fendenti addosso gli altri. A loro, si aggiunsero in fretta i cavalieri.

<Porca puttana!> sibilò Francesca, schivando Mario con uno scatto
<Perché su di loro non ha funzionato il tuo potere, oh bella Angelica, capace di far perdere la testa a qualsiasi uomo?> domandò invece Anna.

<Non saprei.> sospirò Angelica <Forse non amano, il loro cuore pieno d'odio.>

<O si é gay.> notò Ludwig, pensando a cosa differenziasse sé e il fratello.
<Io non sono gay.> commentò Ivan, accarezzando il tubo, per poi usarlo per assestare un colpo ad un cavaliere.

<Nemmeno io, ma eccoci non ipnotizzati.> si aggiunse Kiku, parando un colpo dello spagnolo con la katana ed arretrando.

<Ci sarà qualcos'altro di diverso in voi o abbiamo culo noi, non è importante> sbottò Francesca, frusta in mano.
I due cavalieri si calarono l'elmo in testa e, armati di pericolose spade, attaccarono insieme ai posseduti.

Gabbia di séOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz