Capitolo 118. (Non c'è) VINOOOOO

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N/A: se non potete immaginare, come se di nuovo sentiste con le vostre orecchiette, la voce di chi urla "VINOOOOO" in una YouTube poop, mi spiace ma vi siete persi un'era di disagio.
Anche io l'ho vissuta in ritardo ma, ehi, l'ho comunque vissuta!

Spero davvero che si capisca la cit, ahahahah
Detto questo, buona lettura!


Un lungo tavolo era apparso poco lontano da dove erano spuntati, drappeggiato da due tovaglie uguali, unite in modo tale da sembrare una.

I piatti non erano di alta qualità (in casa non avevano i cosiddetti "piatti belli"... e dato che non li usavano neanche a Natale, figurarsi se si scomodavano per quelli lì!), ma almeno non c'erano stoviglie diverse dalle altre e comunque avevano un aspetto elegante nella loro semplicità.

L'acqua, l'olio, l'aceto e il sale erano già in tavola, ma mancava l'essenziale!
<Non c'era vino disponibile?> indagò Francis, alzando le sopracciglia.

<Forse stavano aspettando che scegliessimo noi, ma neanche siamo seduti e subito devi rompere.> sbuffò Lovino.

Ma il suo lamento venne travolto e soppiantato dall'esclamazione di Alfred: <Io capotavola!>, seguita dal suddetto statunitense che sfrecciò per il posto.

<Quindi ora ci dobbiamo sedere tenendo conto dei suoi capricci e non di come sarebbe più consono.> notò Ivan.
<Che intendi?> indagò Yao.

Il russo si girò verso le due Italie, che ebbero almeno la decenza di nascondere l'infartino preso, e inquisì: <Ci sono regole per sedersi a tavola? Tipo qualcuno ha uno specifico posto a seconda del ruolo?>

Feliciano partì a macchinetta: <Beh, esistono, sì, ma si usano in contesti formali e comunque non mi sembra il caso, sediamoci come siamo comodi, tenendo conto di simpatie e rapporti proni al litigio->
<In teoria sarebbe scortese essere solo uomini, ma qui non vedo nessuna donna, quindi come capita, capita.> lo interruppe Lovino.

Alfred ebbe la furbizia, da capotavola, di sproloquiare: <Well, we could always ask to some of those chi*->
<Shut.up.> lo interruppe Matthew, sedendosi vicino a lui solo perché sapeva che altrimenti il fratello sarebbe riuscito a farsi ammazzare con la sua stupidità.

Per sua (s)fortuna, Francis si sedette accanto a lui, tirandosi appresso Antonio, mentre Gilbert non s'unì ai due solo perché Alfred lo aveva reclamato accanto a lui, nel lato opposto rispetto Matthew.

Dato ciò, il prussiano pestifereró Ludwig affinché si sedesse accanto a lui e questi cedette, accompagnato ovviamente da Feliciano.

Kiku, che stava attentamente osservando le mosse altrui, si fiondó accanto a Feliciano, preferendo rischiare un'emicrania piuttosto che stare vicino al cinese, che già s'era seduto con accanto Ivan, con quest'ultimo s'era messo nel posto più lontano dalla capotavola. I due lasciarono così un buco che non venne riempito subito, dato che Lovino si fiondó accanto al giapponese, con ovviamente João al seguito.

Rimase così Arthur, in piedi, come un baccalà, che fissò per lunghi secondi l'unico posto libero, tra Antonio e Yao.
Sospirò teatralmente e si sedette, con la domanda di Henrique ad accompagnarlo: <Siamo sicuri che non esploda niente, lì?>

Arthur alzò gli occhi al cielo e rispose: <Cercherò di fare il civile. È anche vero che è meglio l'idiota della rana, suppongo.>
<E io?> s'indignó Yao, per essere stato ignorato.
<No comment.>
<Sempre meglio di un insulto diretto.>

N/A: ecco come sono messi giù:

N/A: ecco come sono messi giù:

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Gabbia di séWhere stories live. Discover now