L'angelo e la dea (parte prima)

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-A quel tempo, come avrai già capito, c'era l'eterna primavera -Mi ero stesa sull'erba, sdraiandomi a pancia in su con le dita incrociate sull'addome

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-A quel tempo, come avrai già capito, c'era l'eterna primavera -Mi ero stesa sull'erba, sdraiandomi a pancia in su con le dita incrociate sull'addome. Raffaele era seduto accanto a Susi e questa, alla mia sinistra, raccontava con voce nostalgica e aria sognante di un passato oramai troppo lontano nel tempo, ma ancora terribilmente vicino nei ricordi, tanto da essere vivido come un evento appena vissuto -puoi immaginare, Bianca come la terra fosse bella?

Il suo sguardo si perse fra le sottili foglie palmate, solcando il vento flebile della primavera.

-Era rigogliosa e profumata, il sole non era mai troppo caldo e la neve non sapevamo nemmeno cosa fosse -rise e guardò Raffaele -La pioggia cadeva solo per nutrire i prati e le foreste ed esistevano specie animali e floreali incredibili.

Le brillavano gli occhi al solo ricordo. La terra all'epoca doveva essere stupenda.

-Ora l'industrializzazione, il progresso e le vostre ambizioni l'hanno consumata pian piano, ma nel tempo di cui ti parlo, questo mondo era chiamato Eden e non c'è un modo per rendere giustizia a quella bellezza, sicuramente la tua immaginazione non riuscirà a farlo ma, Bianca, pensa al prato più bello che ti possa venire in mente.

Io chiusi gli occhi e riportai alla mente un ricordo di bambina, quando la nonna mi aveva portato con sé ad una gita in Provenza, i profumi e i colori di quel luogo, non li avrei mai dimenticati.

-Coloralo di verde brillante - Mi guidò in quell'immagine. -e poi disegnaci sopra strisce viola di iris selvatici e chiazze gialle di plumerie profumate, aggiungi degli spruzzi di rosso papavero qui e là, e colorane del bianco dei gigli i confini, disegna onde di girasoli negli angoli e riempi di alberi gli spazi vuoti; sequoie, pini, abeti, mori. .. tutti quelli che ti vengono in mente. - Riprodussi ogni cosa nella mia mente, lasciandomi trasportare dalla voce di Susi.

-Lo senti, Bianca, questo profumo frizzante e intenso? È l'Eden, non è mai esistito posto più vivo di quello- Sospirò con voce tremante. -In quel campo, Bia, c'è un ruscello e una bellissima ragazza passeggia accanto alle sue sponde.

-Modesta! -interruppe Raffaele.

-Ah, ma stai zitto! Lo hai pensato anche tu quando mi hai vista! - sbottò.

Sentii uno schiocco e immaginai che lui l'avesse baciata, perché lei rise e poi lo scacciò con qualche verso indefinito come se l'avesse interrotta.

-Hai ragione, l'ho pensato anche io. - confermò l'angelo sincero.

-Non distrarti Bianca, resta lì, in quel luogo assieme a quella donna.

Mi misi comoda sull'erba e mi lasciai trasportare.

-La giovane donna dai capelli biondi si siede su una roccia proprio in riva al fiume, è stanca, tenere viva la natura è un lavoro molto duro, soprattutto se lo si fa tutto il giorno, tutti i giorni, e lei decide di prendersi una meritata pausa. -Sospirò un momento e poi continuò. -La dea immerge le mani nell'acqua e poi se le porta al viso, rinfrescandolo e beandosi dei rilassanti rumori della natura, del fruscio del torrente, del ronzio delle api e il cinguettio degli uccelli. La veste azzurra e leggera intorno alle braccia si bagna appena e poi qualcuno le poggia una mano sulla spalla facendole venire un colpo!

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now