Lilith

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-Lilith

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-Lilith... - Luce sorrise ironico, ma lei lo interruppe subito.

-Io sono davvero il male primordiale ed è stato davvero  Michele a liberarmi anche se inconsapevolmente. In realtà ha solo eseguito gli ordini che gli erano stati impartiti. Una piccola clausola che nemmeno mio fratello aveva considerato. Una sottigliezza in un incantesimo perfetto. "La scatola non vedrai aprire se un angelo per mano di un angelo non vedrai morire" -rise giubilante.

Non può essere...

- E quale è stata la fine più clamorosa di un angelo? La sua morte?

Una sottigliezza in un incantesimo perfetto. ..

-La caduta... -sussurrai.

Le mani si fermarono sulle labbra come se avessero voluto bloccarle. Come se fosse un'accusa così meschina che il solo pronunciarla ad alta voce fosse un peccato mortale.

-Già... Michele ha reciso il filo del destino del primo serafino creato, uccidendo per sempre l'angelo che era in lui e dando vita al primo anemone.

Mi sentii cedere. Il vuoto improvviso allo stomaco e poi la bile acida risalì lungo la gola, ma il sapore amaro contro il palato era solo l'inizio.

-Tu principe dei cieli hai rotto il sigillo che mi teneva prigioniera.- chiarì.

-Impossibile - Michele abbassò l'elsa della spada, facendo strisciare la punta acuminata di Mi-Ka-El contro il terreno erboso.

- Se fosse impossibile non mi avresti qui davanti ai tuoi occhi, serafino, eppure ci sono. - disse la bambina saltellando sul posto.

Luce rise all'improvviso.

-Piccola Lilith, bella commedia - applaudì - ma le bugie hanno le gambe corte se cerchi di dirle al diavolo in persona.

Le si avvicinò e le sfiorò con dolcezza una guancia. La bimba si lasciò accarezzare e, contro ogni mia aspettativa, chiuse gli occhi, come se non lo temesse affatto.

-Il tuo gioco non può durare a lungo, piccola demone, inoltre noi sappiamo che c'è una guardiana della prigione d'argento.

Si sbagliava. Io lo sapevo ma a quanto pareva lui no. Non sapeva che Pandora era morta.

-Padre, - sospirò riaprendo le palpebre - io non sto mentendo.

Odiavo il modo in cui incurvava quelle sottili labbra scure, come se sapesse molto più di quanto ci aspettassimo.

-Uccidere Pandora non è stato poi così difficile... - disse - in fondo la sua pena era la solitudine e l'assenza di ogni cosa. Nessuno stimolo avrebbe dovuto solleticare il suo intelletto, né oggetti, né persone, giusto padre?

Il volto del primo anemone restò imperscrutabile.

-Nemmeno tu ti sei curato di vedere se fosse ancora in vita. La sua anima era già dannata, era tua prigioniera nonostante fosse ancora viva e per te questo era più che sufficiente. Il tuo ego ne era uscito vittorioso e non andare a trovarla faceva parte della tua tortura. I più avrebbero considerato questo atteggiamento come una piccola svista, ma noi due sappiamo bene che non lo è. Chi meglio del re del vizio, conosce i suoi peccati? Vanità, forse tra tutti il tuo preferito. - concluse leziosa.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now