Nuovo mondo II

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-Questa storia non piacerà a nostro padre. - disse Michele rimettendo la spada nella fodera attaccata alla cintura che aveva all'altezza della vita.

I tre angeli erano vestiti allo stesso modo, una tunica azzurra gli fasciava il solo braccio destro e una spilla dorata gli fermava la veste proprio all'altezza del cuore. Ognuna però aveva un simbolo diverso stampato sopra che non riuscii a identificare. Michele a differenza degli altri due aveva una cintura all'altezza della vita; sembrava una corona di foglie fatte di bronzo, e lì, lungo la gamba sinistra, c'era legata Mi-Ka-El. Il fodero era sobrio. Nessun fronzolo o brillante, come se non dovessero essere troppo vistosi o diversi. In qualche modo sembrava che il creatore volesse che i suoi figli fossero uguali. La dea invece aveva un vestito cipria che si distingueva appena dal suo incarnato pallido, ma che faceva risaltare i suoi occhi azzurri e brillanti. La scollatura sul petto disegnava un piccolo triangolo rivolto verso il basso e le lasciava le braccia scoperte, mentre la stoffa quasi impalpabile la ricopriva fino ai piedi.

-Nostro padre ha ben altri pensieri adesso, Michele, lui è preso dalle sue nuove creature, così tanto da non dare nemmeno peso a un ritrovamento così singolare -replicò fissandomi incuriosito da chissà quale dubbio.

-Non pensi che dovremmo renderlo partecipe comunque, Luce? Dice di appartenere a una specie chiamata Shinigami e noi sappiamo bene che queste creature non esistono.

Odiavo il modo in cui mi ignorava. Parlava di me, ma non con me. Era snervante.

-Non credi che eseguire i suoi ordini riguardanti il prenderci cura del creato e di tutte - Lucifero pose l'accento sull'ultima parola prima di voltarsi verso di lui - le sue creature sia un nostro dovere? Non è forse lei una creatura? Qualunque essa sia.

Michele rimase in silenzio e continuò a seguirci. I suoi passi alle nostre spalle erano appena udibili, ma mi sembrava di sentire ogni suo respiro proprio dietro il collo. Core e Raffaele erano diversi metri dietro di noi, ma sembravano discutere, anzi, Susi sembrava discutere, Raffaele si limitava a ridere ogni volta che lei gli diceva qualcosa, con l'effetto di innervosirla. Ero curiosa di sapere di cosa parlassero o forse volevo solo fuggire da quella situazione. Mi sentivo sotto torchio e stranamente non era Luce quello a turbarmi maggiormente. Le poche volte che mi guardava, Michele mi fissava con un'espressione indecifrabile; qualcosa che avrei definito un'avvilente fusione fra insofferenza e ripugnanza trattenuta a stento da stoica indifferenza. Una finta apatia. Avrei tanto voluto urlargli contro "io esisto, non parlare di me come se non ci fossi!" eppure sentivo che restare zitta e dire il meno possibile sul mio conto era la scelta migliore. Avevo un compito, un piano, e non potevo rischiare che ci fosse l'intera armata celeste, oltre a Lilith, a ostacolarmi.

-Non far caso a lui, non è così terribile, è solo un inguaribile stacanovista.

Lanciò uno sguardo alle sue spalle appena in tempo per vederlo alzare gli occhi al cielo scocciato. Finalmente un'emozione. Sembrava un miraggio.

-Oh immagino. - dissi ripensando a lui e alla sua intransigenza.

-Davvero? -Lucifero mi guardò furtivo -fratello, non mi starai forse nascondendo di conoscere la nostra ospite? - sorrise.

-No di certo, Luce, non avrei motivo di nasconderti nulla. -replicò l'altro atono.

-Nulla che non sia una promessa fatta a una bella donna con cui legarti. -insinuò con la sua voce melliflua.

Mi sentivo andare a fuoco. Forse mi piaceva questo Lucifero sfacciato ma onesto.

-No, anem. ..,sir...arcang. ..

-Luce va benissimo, Bianca. Se poi quel che penso è la verità puoi chiamarmi anche fratello.

-Non ho intenzione di legarmi, Luce, lo sai benissimo. - replicò serio.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now