Straniera in un mondo straniero

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Le dita perlacee sfioravano appena le punte flessuose dei fili d'erba. Sembrava riuscire con il solo contatto a farle rinvigorire. Vederla muoversi fra i campi rendeva evidente chi fosse. La ragazza che avevo conosciuto sembrava un essere completamente diverso dalla dea che vedevo far rifiorire ogni cosa al solo passaggio, era come se si fondesse con la natura. Si appoggiò al folto fusto scuro di un albero e fu come se avesse finalmente preso vita. Il tronco sembrò rigonfiarsi prima nelle radici che fuoriuscivano dal terreno e poi, sempre più velocemente, si ingrossò nel mezzo fino ad arrivare ai rami stretti della cima. Al centro delle foglioline glabre comparvero delle piccole noci, prima quasi invisibili, ma dopo pochi istanti fu difficile non notarle; erano diventate grosse capsule ovoidali brune e da alcune sbucava della lanugine bianca. Non avevo mai visto un albero con dei frutti simili. Sollevò il palmo dal fusto un attimo prima che si riempisse di grosse spine che lo ricoprirono interamente come una corazza foderata di chiodi.

Riprese a camminare senza dire nulla e dovetti correrle dietro per non perderla fra la fitta vegetazione. Il suo vestito cipria strisciava sul terreno senza produrre il minimo rumore e senza crearle intralcio, mentre io lottavo per non scivolare sul muschio nascosto sotto una folta erbetta. 

 -Core - la richiamai, dopo averla vista sparire dietro una cascata di rami pendenti. Dove era finita la ragazza schizzinosa che odiava la vista del sangue?

Chiusi gli occhi per un momento e inspirai affondo prima di tornare a guardare quel passaggio. Mi ci volle un minuto prima di decidere di affondare anche io in quel groviglio, sperando di non trovarci animali inaspettati. Dovevo farmi coraggio, avevo affrontato di peggio di qualche animale; e poi di che genere di animale si trattava? Cosa era già stato creato e cosa no?

Ci pensavo mentre i tralci mi graffiavano la pelle e faticavo a vedere qualcosa. Perdermi in domande irrilevanti era l'unico modo per indurmi a non pensare a topi o serpenti o qualunque altro tipo di roditore o rettile. Appena misi i piedi fuori mi sentii subito meglio. Lottai con i rami incastrati fra i capelli e ne strappai diverse foglie prima di liberarmene, si erano ficcati ovunque e avevano strappato parte della mia maglia bianca, creandomi una piccola apertura lungo le costole. Sentivo un prurito fastidioso dietro la schiena e stavo per perdere l'ultima briciola di autocontrollo che mi era rimasta. Mi grattai con forza sperando che qualunque cosa ci fosse rimasta incastrata cadesse da sola senza costringermi a toccarla, ma non accadde. Infilai la mano nel tessuto e cominciai a piagnucolare già prima di tirare via da lì sotto un'enorme foglia viscida. Tirai un sospiro di sollievo, buttandola a terra stizzita.

Maledizione! Questo posto mi farà impazzire assieme a tutti i suoi abitanti! 

Sospirai e poi guardai di fronte a me cercando Susi; fortunatamente non fu difficile. Si era fermata a pochi passi da dove ero, di fronte ad un albero dalle grandi infiorescenze candide. Lei ne avvolse fra le dita il fiore bianco e lo avvicinò al viso catturandone l'odorosa essenza.

- Ho sempre adorato le camelie - azzardai, avvicinandomi e cercando di catturare la sua attenzione. 

Volevo creare un contatto con lei e conoscerla un po', conoscere quella parte che Susi non aveva mai voluto mostrarmi, quella parte ferita che si ostinava a nascondere dietro un muro di sorrisi e bronci. Inoltre ero quasi certa della varietà di quell'albero. Mi sembrava di averlo notato nel giardino di mia madre.

-Non è un camelia ma una magnolia, sono molto diverse - replicò sollevando il piccolo nasino all'insù dalla corolla.

Non me ne andava una giusta. Ogni passo che provavo a fare, trovava un terreno scivoloso.

- Oh, ecco... Non ho mai avuto il pollice verde - sorrisi in imbarazzo.

-Per quanto mi risulta non l'ha mai avuto nessuno - chiarì caustica senza voltarsi a guardarmi, distruggendo le mie speranze.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora