La fuga

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  #Save the penguins and the chocolate from woman with cooking pan    

Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai carponi sul pavimento di marmo lucido con il fondoschiena dolorante e i palmi delle mani che bruciavano come se li avessi appena sfregati contro l'asfalto. Lucifero mi aveva teletrasportata nella sua sala del trono, lasciandomi cadere prima di toccare terra. Ero rotolata fino ai piedi di una delle quattro statue che reggevano i soffitti e per poco non ci ero andata a sbattere contro. Mi massaggiai il sedere dolorante e gli lanciai un'occhiata rabbiosa.

-Maledetto! Non potevi prima atterrare?

Lui mi guardò bieco per niente dispiaciuto per avermi mollata come un sacco di patate.

-Perché te ne andavi in giro per il mio regno?

Mi fulminò.

-E io che ne so!

Replicai fissandolo allo stesso modo. Lui corrugò la fronte facendosi più minaccioso, ma non mi lasciai intimidire.

-Non guardare me in quel modo! Chiedilo alla tua Ezechiele che cosa ci faceva lì! Mi sono svegliata in quell'orribile bosco, senza sapere come tornare indietro! 

Lo avevo sorpreso. Lui indietreggiò di poco e spostò lo sguardo verso il quadro appeso sopra i due troni.

-Allora? Ti è caduta la lingua?

Lo incalzai, eccitata per essere riuscita ad azzittirlo per una volta.

-Sta' un po' zitta. 

Ordinò e a grandi falcate si avvicinò a uno dei troni, quello tempestato di grossi diamanti all'apice, incastonati in modo da disegnare un'aquila con il becco rivolto verso l'alto, e si lasciò cadere sulla seduta imbottita. Sollevò una mano e il grande portone si spalancò da solo, lasciandoci vedere una snella figura fasciata in una tuta nera e aderente. Come diavolo facesse a sapere che lì dietro ci fosse qualcuno, poteva saperlo solo lui.

-Cristel, che piacere vederti.

Ghignò il primo anemone.

-Era da tanto che uno di voi non si faceva vivo da queste parti. Quanti me ne hai portati?

Chiese. La ragazza era molto pallida, si avvicinò piano ma sicura e appena un raggio di sole le si posò sul viso, vidi la sua pelle tanto chiara da sembrare trasparente. Sollevò lo sguardo, mostrando degli stranissimi occhi grigio fumo, che sembravano tristi e spenti, contornati da delle occhiaie pronunciate, ma nonostante tutto era terribilmente affascinante e aggraziata. I capelli legati in una coda alta erano scuri, ma con una ciocca bianca nel mezzo e le ricadevano lunghissimi, fin'oltre il bacino.

-Due.

Rispose secca, senza mostrare il solito reverenziale rispetto tipico degli anemoni che avevo incontrato.

-Due?

Ringhiò Lucifero.

-Non è possibile che siano solo due!

Sibilò senza nascondere un velo di rabbia nel suo tono. 

La donna spostò appena le maniche della veste scura in perfetto contrasto con la sua pelle diafana, scoprendo le mani lunghe ma sottili e mettendo in mostra il bracciale allacciato al polso. Questo sembrava fatto di perle rosa e lei ne staccò due con estrema facilità, poggiandole poi sul pavimento. 

  -Questo è quanto.  

  Appena le lasciò andare, queste si tinsero di nero intenso, come se avessero perso all'improvviso la loro purezza.  

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now