Tecnicamente è la verità

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  #Save the penguins and the chocolate from woman with cooking pan  




Lucifero

Il quadro della caduta di Babilonia era sempre stato un promemoria per me. Disegni invece di scritte, immagini invece di parole. Alle volte le parole nascondevano molti significati, mentre un'immagine, quella era unica e inequivocabile. Gole squarciate e petti dilaniati, incisi con lame tanto affilate da riuscire a tagliare l'aria. Cosa c'era di più palese di un'immagine?

Sprofondai nel mio trono, lasciando andare un lungo sospiro. Mi ero rilassato troppo. Credevo di aver finalmente riavuto Ezechiele, speravo di poterla convincere a unirsi alla mia causa e invece tutto stata andando in fumo. Bianca continuava a tornare come il temporale dopo la calda estate e qualcuno, qualche mio seguace, agiva alle mie spalle. Ci mancavano solo i terroristi a creare disordini sulla terra.

Mi massaggiai le tempie con gli indici, chiudendo gli occhi per un solo momento. Cos'altro poteva andare storto?

Qualcuno bussò alla mia porta e io la feci aprire con un gesto della mano. Belfagor avanzò all'interno della sala con l'umana strisciante al seguito.

-Cosa succede adesso? - Sbuffai irritato. Quella donna era ancora vigile nel corpo di Ezechiele e visto il timore che era dipinto sul suo volto, doveva aver combinato qualcosa. Stava abusando troppo della mia poca pazienza.

-L'ho trovata alle porte del primo girone infernale. - disse l'anemone nero.

Come riuscisse a creare così tanti problemi una semplice donna del ventunesimo secolo, non particolarmente istruita nè particolarmente acuta, restava un mistero. Era sola, indifesa e, almeno in teoria, spaventata.

-Cosa? - Sibilai a denti stretti. 

Quel luogo era pieno di demoni e molti di loro non sapevano chi lei fosse. Aveva rischiato di farsi ammazzare e quello non era nemmeno carne che le appartenesse.

-Mi ero persa. - Farfugliò mettendo chissà per quale motivo le mani in mostra, come se volesse spingere un'entità invisibile.

Almeno a me stesso potevo ammetterlo, quella donna mi distraeva da tutto il resto.

-Tu non dovevi nemmeno uscire dalla tua stanza, perché ti sei addirittura persa? - ma dovevo mantenere il controllo del mio regno, ad ogni costo. E se lei era riuscita a scappare dalle sue stanze, un ingranaggio non aveva funzionato a dovere e questo non succedeva negli Inferi. 

-La porta era aperta. - replicò svelta. 

Eppure sentivo che non era tutto. Mi nascondeva qualcosa e anche questo negli Inferi non succedeva. Io sapevo tutto.

-Davvero? Guardia! - Richiamai il mio suddito, lo stesso che aveva avuto l'ordine di chiuderla nelle sue stanze. 

Appena entrò aspettai che lei lo guardasse bene, che lo riconoscesse, e poi feci apparire una palla di fuoco sul mio palmo.

-La imploro mio signore, non lo faccia. - la guardia mi supplicò inginocchiandosi ai miei piedi.

-Giuro che non sono stato io. Mi è stato dato un contro ordine, mi hanno detto di controllare la fuga di prigionieri nel quinto girone. -continuò.

Mi implorava, nonostante sapesse che nel mio regno non esistesse la Grazia. Era un inutile spreco di tempo.

-Una rivolta nel quinto girone? - lo guardai - Sentito, Belfagor? Adesso i pigri si ribellano.

L'anemone nero però non rise e nemmeno io. Ruotai le dita e la palla di fuoco volteggiò. 

-Mio signor...- provò a replicare ma gli si mozzò il fiato in gola quando cominciò a vomitare sangue. Bastava davvero poco per sciogliere la lingua di qualcuno all'Inferno, in tutti i sensi. 

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now