Ali ai piedi

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Avevo fatto tantissime scelte errate nella mia breve esistenza, anzi no, la mia intera esistenza era disseminata di cattive scelte, ma nonostante questo, erano le mie scelte. Ogni singola azione mi aveva portata dove mi trovavo, non che quello fosse il futuro che avessi desiderato, pensandoci bene non ero nel futuro giusto, quello in cui sarei voluta tornare, però c'erano i miei genitori, mia nonna, c'era Susi, Raffaele e Michele.  C'era una cosa però che non rimpiangevo per niente, la me  del passato, lei non si sarebbe buttata così facilmente nell'ennesima folle idea che avrebbe potuto ucciderla. Forse solo perché la me del passato non aveva qualcosa che desiderasse davvero.

-Dì la verità, è quanto di più erotico tu abbia mai visto, vero? - mia nonna guardò l'angelo al suo fianco che distolse lo sguardo dai miei piedi immediatamente e ringhiò qualcosa fra i denti. - a me puoi dirlo, Belfagor.

Lo punzecchiò.

-Streghe - bofonchiò ignorandola.

-Non credo sia una buona idea. - disse la dea, mentre io continuavo a fissare il riflesso dello specchio.

-Fidatevi, così non la noterà nessuno. - la nonna si voltò verso Raffaele che mi fissava allibito mentre sostava un attimo di troppo sulla scollatura a punta che continuavo a tirare su'.

-Così la noteranno tutti! - sbottò lui all'improvviso.

-Sentite, voi avete idea di come siano questo genere di feste? - contrattaccò vedendoli titubare.

-Ne ho una vaga idea - replicò l'angelo.

-Io sì, - disse Core sovrappensiero, attirando le occhiate sconvolte dei due angeli, - voglio dire, una volta ho visto cosa accade al Roxan pub .

-Cosa? - Raffaele sembrava fuori di sé, mentre io non avevo idea di dove si trovasse quel posto.

-Da fuori, ovviamente da fuori, non ci sono mai entrata! - si affrettò a chiarire.

Trattenni un sorriso, mentre guardavo Raffaele strofinarsi i palmi sul viso e Belfagor fissarla incuriosito. Mi schiarii la voce quando sentii lo sguardo addosso della dea e accarezzai il tessuto nero lungo i fianchi. Avrei riconosciuto la seta a chilometri di distanza.

-Devo metterle davvero? - dissi interrompendo mia nonna e Belfagor che continuavano a punzecchiarsi, sollevando appena il piede destro per attirare l'attenzione sui tacchi vertiginosi che mi aveva fatto indossare.

-Sì. Sandali con ali infuocate... sono perfette per la festa di questa sera. - disse soddisfatta la donna.

-E' blasfemo! - replicò Belfagor.

-Puritani! Sono solo ali,- sbuffò - e se voi angeli le trovate blasfeme significa che si infiltrerà senza problemi.

 La nonna si inginocchiò e mi sollevò la gonna fino alla coscia, poi tirò fuori dalla cintura che aveva in vita un piccolo pugnale. Era così sottile da non essere notato. Se non lo avessi visto, non avrei mai pensato che lì ci fosse nascosta un'arma.

-È un pugnale molto antico, non perderlo - disse prima di creare con lo stesso un piccolo taglio sulla parte interna della tasca. - si dice che sia stato fatto con un frammento della spada divina, prima che questa si trasformasse in granito con la caduta.

Apparteneva a Mi- Ka-El. Prima che il suo proprietario decidesse di cadere. Perfino la sua spada non era più la stessa. L'oscurità ne aveva spento il metallo traslucido.

-Credevo che nulla potesse spezzare MI-Ka-El.- dissi senza riuscire a distogliere l'attenzione dalla lama. Sull'impugnatura c'era una croce in rilievo, sembrava un piccolo rosario avvolto sul manico e fuso ad esso.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now