I puri

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Ci fu un gran frastuono. Luci e ombre si alternavano rapide, respingendosi subito dopo essersi toccate. Era come sentire lo stridio metallico di due lame che si scontravano.

-Core! - urlai nel panico quando vidi un pezzo della sua gonna azzurra cadere a terra.

Lei si voltò nella mia direzione e poi tornò a guardare di fronte a sé. Spari' nel buio un attimo dopo per poi riapparire con un pugnale stretto fra le mani e delle macchie di sangue sulla punta della gonna. Sembrava un piccolo sole marrone che allargava i suoi raggi su un cielo turchese e piatto.

Mi si avvicinò rapida, i capelli incollati alle spalle e madidi di sudore.

-Restami vicina- disse e aspettò che annuissi accertandosi che avessi capito.

-Cosa sono? - la mia voce si fece largo nel rumore. Non avevo paura di farmi male, era non sapere cosa ci attaccasse a tormentarmi.

-Alcuni di noi li chiamano puri, i non schierati.- replicò - Non fanno parte del regno dei cieli perché sono anemoni, e non fanno parte degli Inferi perché Michele li ha rinnegati.

Vidi Raffaele afferrare per il collo un anemone e poi, prima che riuscisse a buttarlo a terra, un altro demone gli si scagliò contro; l'angelo afferrò anche questo e poi con forza fece sbattere le loro teste l'una contro l'altra. Sull'altro lato Belfagor evito l'attacco di una anemone volteggiando nell'aria. Non avevano nemmeno aperto le ali, eppure non sembravano soffrire l'effetto della forza di gravità. Era come se librassero nell'aria.

Io e la dea ci nascondevamo nell'angolo. Lei era di fronte a me con il pugnale rivolto verso l'esterno all'altezza dello stomaco, mentre lasciava saettare il suo sguardo dall'uno all'altro angelo,  indugiando quell'attimo di troppo su Raffaele. Era tesa come la corda di una vela issata e non aveva mai spostato lo sguardo su di me nonostante mi parlasse.

Nonostante intravedessi di tanto in tanto gli angeli nel quasi totale buio della galleria, ero certa di sapere dove fossero, seguendo lo sguardo di Core.

Quando Belfagor fu attaccato da tre demoni contemporaneamente riuscii a vederne qualcuno. Appoggiai una mano sulla spalla di Core, anche se non avevo bisogno di quel contatto perché mi ascoltasse, ma quello che avevo notato mi aveva lasciata perplessa. Forse avevo visto male.

-Li hai chiamati puri, hai detto che non appartengono a nessun regno, ma loro hanno gli stessi tratti degli anemoni di razza.

Core si voltò nella mia direzione come se avessi detto una parola proibita. La sua espressione era un misto fra stupore e confusione.

-Lo sono infatti, ma quasi nessuno li chiama più così da quando Michele ha deciso di dargli la caccia - Si girò verso gli angeli e i demoni che combattevano fra loro quando ci fu un lamento. Core si voltò di nuovo verso di me dopo essersi assicurata che non provenisse da nessuno dei due angeli,  ma dal demone che Raffaele aveva trafitto con un pugnale.

-Perché mai il primo anemone avrebbe dovuto farlo? Sono fra i guerrieri più forti del suo regno. - le dissi.

Le mie stesse parole mi risultavano irreali. Lo avevo chiamato primo anemone. Era ciò che era eppure sembravano una nota stonata durante un assolo, impossibile da non notare. Una delle cose che mia madre ripeteva sempre era "è essenziale chiamare le cose col proprio nome. Un nome identifica, dice chi sei," eppure se io pensavo a Michele era un angelo ciò che vedevo. Un angelo dalle candide ali argentate e non un demonio vestito di pelle e borchie. Quell'immagine non lo identificava. Non per me.

-Loro sono frutto d'amore. -spiegò, la sua voce era lo schiaffo della realtà che voleva riportarmi indietro. - due anemoni che si uniscono suggellando un accordo di sangue e che si legano l'uno all'altro. Immagino che Michele ci trovasse un sentimento troppo puro alla base per poter sopportare di vederne qualcuno in giro per il suo regno. - chiarì.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin