Una conversazione pacifica

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Guardai il rosso acceso dei petali vellutati e la furia che avevo dentro crebbe

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Guardai il rosso acceso dei petali vellutati e la furia che avevo dentro crebbe. Cominciai a strapparli dal loro cespuglio con rabbia, fermandomi solo dopo averli tirati via tutti, lasciandoli sfatti a creare un tappeto stropicciato sotto i miei piedi. La loro impudente bellezza ne contrastava il cupo significato, una contraddizione che non riuscivo a sopportare quel giorno, una discordanza troppo simile a quella dei sentimenti che nutriva per me Luce. Un'antinomia incomprensibile, una sfacciata bugia.

-Mi hai ferito! Ho creduto di averti persa!- scimmiottai le parole del traditore -maledetto!

Come hai potuto farmi questo? Mi avevi giurato amore eterno e ora...
Da quante braccia ti sei lasciato stringere solo per crearti un esercito?

-Ti strapperò le tue brutte e nere ali, anemone! Eccome se lo farò! Piuma dopo piuma! - Sbraitai e poi come se quelle minacce si fossero sgretolate subito dopo averle pensate, affondai le dita fra i capelli e mi rannicchiai sul terreno, sopra le lacrime di petali purpurei.

Il fruscio leggero del vento cullava le mie minacce, portandole lontano, mentre io cercavo di sfogare la rabbia torturando gli sfortunati fili d'erba lì accanto, quando dei leggeri passi catturarono la mia attenzione. Scostai i rami rigidi alle mie spalle e le scorsi.

Come una crudele allucinazione vidi le loro piccole e sinuose figure passeggiare sotto la pioggia rosa dei ciliegi. Si muovevano flessuose fra i fiori colorati, sfiorandone delicatamente le corolle. Durante la loro cammino si soffermarono ad accarezzare i rami flessuosi delle more senza timore, nemmeno le spine arcuate sui piccioli e sugli steli sembravano farle esitare dall'immergere le sottili dita in quel groviglio serpeggiante dal profumo delizioso e dolce. Gomory, Enipsigor e Naamah, tre angeli caduti assieme a Lucifero. Erano tre gemelle, diverse fra loro, ma molto simili nei tratti delicati e morbidi. Appartenevano alla cerchia dei cherubini prima che il regno dei Cieli si spaccasse in fedeli e traditori e loro decidessero di seguire il primo serafino. Erano molto legate a lui, ma avevo sempre creduto che non ci fosse gelosia nel loro attaccamento al primo angelo né nell'aumentare dello stesso sentimento dopo la nostra unione, in fondo era amato da tutti, ma ero venuta a conoscenza di ciò che avevano fatto una volta che il loro filo era stato reciso da Mi-Ka-El e allora la verità mi era stata chiara. Lo avevano aiutato a catturare Core, ingannandola, fingendo di volersi redimere e sottoporre al flauto purificatore di Raffaele. Per loro non fu difficile convincere la giovane dea a seguirle e a consegnarla al primo anemone, prima della caduta lei e Naamah erano profondamente legate dall'amicizia, nonostante questo però, l'anemone l'aveva tradita. I loro sentimenti verso Luce erano più profondi del semplice rispetto verso un proprio fratello, loro avevano osato desiderarlo.

Enipsigor e Naamah si fermarono all'improvviso e cominciarono a guardarsi intorno come se avessero avvertito qualcosa. La seconda si sfiorò la treccia bionda che le scivolava sulle spalle come una grossa corda fatta di spighe di grano abilmente intrecciate l'un l'altra, poi, come se le desse noia, la sciolse, liberando la lunga chioma ondulata che le ricoprì interamente la schiena nuda. Sembravano tre Dee, avvolte in leggeri strati di organza bianca. Scampoli troppo piccoli per poterne coprire le grazie che la natura gli aveva donato. Riuscivano a malapena a nascondere i seni abbondanti sotto due triangoli legati dietro il collo, che scivolavano giù dritti lungo il ventre e si dividevano in due parti dai fianchi in giù, lasciando interamente esposte le sottili e corte gambe.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now