Il diritto di un prigioniero

1.9K 124 34
                                    

Bianca-

Oops! Ang larawang ito ay hindi sumusunod sa aming mga alituntunin sa nilalaman. Upang magpatuloy sa pag-publish, subukan itong alisin o mag-upload ng bago.

Bianca-

Mi ero chiesta spesso se si poteva davvero morire di noia e quel giorno avevo ricevuto la mia risposta. Sì, era possibile.

Guardavo il soffitto decorato seguendo ogni ricciolo dorato e ogni fiore rosso impresso sulla vernice verde da chissà quanto tempo. Troppo. Così tanto che persino i pensieri avevano deciso di abbandonarmi e perdersi fra quelle macchie di colore che pian piano finivano per fondersi insieme, diventando un labirinto intricato in cui si sperdeva ogni mio pensiero.

La mente era vuota. Ero cosciente da dieci giorni e di Ezechiele o Lucifero nessuna traccia. Mangiavo da sola e non parlavo con nessuno, avevo provato a strappare due parole alla cinesina che veniva a prendermi di solito, ma questa si comportava come se non esistessi. Mi ero quasi convinta che provasse piacere nel vedermi impazzire per la solitudine.

La porta si spalancò d'improvviso e io sobbalzai dal letto, risucchiata di nuovo verso il presente. I miei pensieri in un attimo avevano trovato l'uscita del labirinto in cui si erano smarriti e ora erano sull'essere che mi si parava di fronte divertito.

-Che diavolo ti viene in mente?- ansimai stringendomi una mano sul petto palpitante, ancora sconvolto per la sorpresa.

-Quante storie! Che stavi facendo di proibito per farti venire un colpo? - inquisì sorridente il ragazzetto dai capelli scuri. 

Si appoggiava allo stipite come se non riuscisse a tenersi in piedi da solo, fasciato in una uniforme grigia con delle strisce argentee sulle spalle e lungo le gambe.

Mi ricordavo di lui. Mi aveva chiamata animale domestico, era Ramon.

-Che cosa potrei fare di proibito qui? -sbottai acida, incrociando le braccia al petto.

-Chissà, magari dire le preghiere o fare un fioretto in cambio della libertà! - rise ironico. 

Lo guardai bieco. Non c'era niente da ridere, ma magari pregare non era un'idea così assurda, forse qualcuno da lassù mi avrebbe ascoltata.

-Forza vieni! - ordinò scortese oscillando una mano per enfatizzare il suo comando.

Ma io non mi mossi. Ero seduta sul letto e lo guardavo sospettosa. 

E se volesse uccidermi? 

Sapevo che molti non approvavano la mia presenza lì e il mio ruolo, nonostante credessi fosse difficile che qualcuno si mettesse contro Lucifero. Le cose tra lui ed Ezechiele non andavano bene, ma non avrebbe permesso che qualcuno le facesse del male. In ogni caso dovevo tenere la guardia alta e non sottovalutare nessuno, come era successo con Gomory. Ero stata punita per essere caduta in una sua trappola e forse questo tizio voleva fare lo stesso.

-Non è l'ora di pranzo ed è molto strano che tu sia venuto a prendermi. - Accusai.

 Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa era cambiata, anche se non sapevo cosa.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon