PEDONI

1.2K 98 30
                                    

INNANZITUTTO VOLEVO SCUSARMI PER L'ENORME RITARDO E POI VOLEVO RINGRAZIARVI, PERCHÉ APRIRE WATTPAD E TROVARE I VOSTRI MESSAGGI MI HA FATTO... NON SO CHE EFFETTO MI HA FATTO IN REALTÀ MA DOPO UNA SETTIMANA DEL C..... COME QUESTA....

OKAY, FACCIAMO CHE SMETTO DI CERCARE DI SPIEGARE CHE EFFETTO MI HA FATTO E VI DICO SOLO GRAZIE. PER LA PAZIENZA, PER ESSERE ANCORA QUI DOPO UNA MAREA DI CAPITOLI, PER REGALARMI UN PICCOLO SORRISO QUANDO HO SOLO VOGLIA DI URLARE E POI "SEMPLICEMENTE" GRAZIE DI ESISTERE...

********************************

-Michele se ne farà una ragione. Prima o poi.

Si portò una mano sul collo e cominciò a giocherellare pigramente con il ciondolo della sua collana. Era una grossa pietra nera, una goccia di basalto che risaltava come una macchia di vernice sulla tela bianca che era la sua gola e il merletto ricamato che le cingeva alla perfezione il collo. Portava un vestito dalla gonna ampia che sembrava stare su' senza sortire l'effetto della forza di gravità. Aveva le ginocchia scoperte e i calzini bianchi a coprirle le caviglie, era la prima volta che la vedevo con un vestito corto e color oro, persino le piccole scarpe laccate che le avvolgevano i piedi non erano del solito nero lucente, ma bianche come se si stesse preparando a fare da damigella ad un matrimonio. Era così bello il Male...

-Come se te ne importasse - sbuffai ironica, provocandole un leggero ringhio d'irritazione. C'era qualcosa di animalesco in lei, qualcosa che mi fece pensare a una piccola fiera, forse un felino, una lince, piccola, regale, pericolosa.

-Hai ragione, ricordo tutto, - continuai facendo qualche passo alla mia destra, studiandola, cercando un punto debole, mentre lei restava ferma, immobile, trasudando quella fastidiosa calma piatta che di riflesso agitava me. - ricordo anche cosa mi hanno detto su di te, Lilith.

Sorrise appena e lasciò andare la pietra che teneva tra le dita. Emanava un odore dolciastro. Si diffondeva nella stanza rapidamente e anche se un tempo lo avrei trovato delizioso, in quel momento mi fece salire la bile in gola.

-Essere diabolico cacciato da questo mondo e rinchiuso in una gabbia d'argento da Dio, perché volevi distruggere tutto ciò che lui amava. Noi, gli angeli.

Spostò appena gli occhi per tenermi ancorata perfettamente al suo sguardo quando feci un altro passo.

 - A te non importa di Michele o di Luce, loro sono in fondo frutto dell'amore di tuo fratello, colui che ti ha allontanata, l'unico di cui ti importasse qualcosa. Volevi l'esclusiva sul suo affetto, volevi essere tutto il suo mondo,- c'era una cosa che avevo capito di lei. Non subito, in un primo momento pensavo che fosse semplicemente folle, ma non c'è follia che non sia scatenata da qualcosa e quel qualcosa, l'unica cosa, che avesse potuto scatenarla in lei poteva essere solo l'amore rubato. - ma a lui non bastavi.

La gelosia aizzata dalla convinzione di possedere qualcuno.

-Lui voleva di più, lui aveva capito quanto eri marcia, lui voleva noi!

Strinse appena le labbra. Le mie erano solo supposizioni ma forse non erano lontane dalla realtà. 

-Il tuo era un amore malato, Lilith. Così tanto che quando hai capito che il suo interesse verso le creature a cui aveva dato vita e che erano state create da una parte di se stesso diventava qualcosa di più di semplice curiosità, di un semplice gioco per spezzare la noia dell'eternità, hai cercato di ucciderli, vero?

Assottigliò appena gli occhi, era come se stesse per esplodere, ma poi, inaspettatamente, rise.

-Tu non sai cosa eravamo - disse poi riprendendo a giocherellare con la pietra scura che teneva appesa al collo - noi eravamo tutto. Non esisteva altro. Solo io e Dio, mio fratello. Eravamo così uniti che non avevamo bisogno di voi. Io gliel'ho sempre detto, non eravate un gioco divertente e invece lui ha insistito. Tu credi di sapere tutto, vero? Be' Non è così, perché vedi, lui non vi ha creati da solo, lui ha chiesto il mio aiuto per farlo, mi ha convinta dicendomi che avremmo avuto qualcosa con cui giocare, anche se lui amava dire "allevare". Sono stata io a strappargli il lembo di pelle con cui ha creato i serafini ed è per questo che li ho scelti come re degli Inferi. Perché in fondo hanno una parte di me, ho contribuito a crearli, si potrebbe dire che io sia la loro...

Dark plume "Gli angeli gemelli"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora