Solo i pezzi utili

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Mi afferrò il polso con una mano e lo sollevò all'altezza dei nostri volti, poi senza staccare gli occhi dai miei sollevò l'altra mano e in questa comparve un pugnale, uno di quelli dall'inconfondibile lama rossa.

-Non sei mai stata curiosa di sapere come ci procuriamo il sangue per creare i nostri pugnali maledetti?

No, non me lo ero mai chiesta. Era davvero importante per me o per la mia causa? No, non lo era.

- Immagino che tra poco non avrò più questo dubbio. - replicai provocando in lui un sospiro infastidito.

- Ezechiele ha un harem, un harem di vergini che io ho il piacere di ripopolare di tanto in tanto.

Avvicinò la lama al viso e si specchiò all'interno di quel metallo rosso.

-E' lei che procura al mio regno il sangue delle vergini sacrificate per maledire questi pugnali. Forse penserai che sia semplice ma non lo è. Lo farebbero tutti altrimenti e invece è una pratica che solo lei e Madre conoscono. Non basta fare un salasso, no, loro devono diventare sacerdotesse di Lilith o di sua figlia, c'è tutta una lunga pratica da rispettare fatta di riti, litanie e chissà cos'altro. Quello che so però é che nemmeno io ci riesco e credimi se ti dico che ci ho provato... sarà che seviziare non è il mio passatempo preferito.

- No, no di certo, Michele, tu non sei il tipo che lascia in piedi le sue vittime, preferisci ridurle in cenere - gli sputai addosso quella verità ma se incasso un colpo non lo diede a vedere. 

- Però ammetto che maledire un'anima e mantenerne puro il sangue di sicuro è molto più produttivo di qualsiasi altro passatempo. -valuto' col solito macabro sarcasmo.

-Che gran bel gioco, davvero, io avrei preferito il bricolage comunque- replicai tagliente.

-Forse lo sarà per lei, un gioco,  - le lanciò una breve occhiata, era ancora lì, addormentata sulla rigida pietra e avvolta da un candido abito da sposa. Un essere impuro adorava circondarsi di purezza. Un abito da sposa bianco, per noi umani, era il simbolo della purezza. Ne avrei riso in altre situazioni, ma non in quel momento non sapevo realmente cosa fosse giusto fare. Avevo un piano, ma avere un piano era diverso da avere un buon piano. - per me è un arsenale.

Chiarì.
Sangue maledetto per rendere armi letali. Era come avere a disposizione un potente veleno. E cosa era un potente veleno in quantità industriali se non una letale arma?

-Un arsenale di cui voleva vivamente che ne facessi parte anche io. - gli ricordai. -perché non mi hai ceduta a lei allora?

Era semplice curiosità arrivata a quel punto. Lui stava per uccidermi e sapeva che sarebbe successo se gli avessi ceduto la prigione d'argento. Abbassò la lama e tornò a fissare me.

- Non ti sei chiesta come sei finita qui? - esitai ancora, evitava le mie domande, perché avrei dovuto giocare al suo gioco? E poi volevo che fosse lui a dirmelo, che senso aveva cercare di indovinare.

-Sei qui perché io ti volevo qui. Le piaghe sono state solo un modo per farti arrivare da me. Perché cercarti fra tutti gli uomini se potevo puntare sul vostro senso del dovere, non trovi? Io minaccio il creato e il mio grall esce allo scoperto, anzi, entra in casa mia e si fa trovare proprio dove io voglio che sia. Non lo trovi un piano geniale non fare nulla? 

Strinsi i pugni e lui sorrise. Eravamo caduti in trappola. Non si era nemmeno scomodato di uscire dal suo regno perché ero stata io ad andare da lui. Io avevo quello che voleva, gli servivo solo io.

-Ora se permetti io inizierei, - avvicinò la lama al mio polso - e dal momento che tengo molto alle buone maniere, cominciamo dalle signore.

Il denso petrolio nei suoi occhi sembrava muoversi. Era come se le sue iridi brillassero.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now