Pandemonio: Si accettano scommesse!

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-Bianca

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-Bianca

Un'intensa cupola di luce viola si sprigionò dal mio corpo, propagandosi tutt'intorno con una rapidità tale da non permettere a nessuno dei presenti di allontanarsi in tempo.

Vidi Lucifero e l'anemone in sua compagnia venire scaraventati a terra diversi metri indietro e anche Raffaele e Susanna subirono il colpo di quella forza quasi invisibile che, come un'onda d'urto, Ezechiele aveva sprigionato dal nostro corpo.

In un attimo erano tutti a terra doloranti e la fitta vegetazione, a noi vicina, rasa al suolo. Intorno a noi c'era un cerchio dal diametro di dieci metri almeno, nei quale ogni cosa era stata polverizzata, come se non fosse mai esistita, si era sbriciolata diventando polvere sotto i nostri piedi.

-Ci siamo svegliate con il piede sbagliato?- disse il primo anemone mentre si tastava la testa ancora imbambolato dal colpo subito.

Lanciammo un'occhiata ai miei amici e vedemmo Raffaele aiutare Core a rialzarsi. Mi sentii sollevata, anche se il corpo in cui ero bruciava come ferro rovente. Ezechiele posò di nuovo i nostri occhi sul primo anemone e sulla demone che era in sua compagnia, trovandola ancora spalmata su un pino caduto insieme a loro poco più distante.

Era davvero arrabbiata. Anche io lo sarei stata al suo posto, peccato non avessi un potere del genere fra le mani, lo avrei usato davvero spesso.

-Come hai osato? - ringhiò la comunicante. Era assurdo parlare, ma non essere io stessa a comandare i muscoli della bocca. Era una sensazione strana. -Come hai osato farlo?

Si avvicinò a loro. Sentivo il corpo in fiamme e l'unico mio pensiero era: "Fagliela pagare!"

Ero pienamente d'accordo con lei, questa volta aveva esagerato e l'aveva ferita volutamente, lui sapeva che eravamo lì, non poteva non aver percepito il nostro profumo, la nostra aura o anche solo i nostri bisbigli fra i rami di quel bosco. Non poteva. Lui sapeva sempre tutto.

Lucifero si rimise in piedi e si scrollò l'erbetta dalle ginocchia e dalle braccia, facendo tornare lucida la seta blu del suo vestito. Dopo aver pulito ogni lembo di stoffa con estrema lentezza, tornò a puntare gli occhi su di noi, immergendosi nelle iridi furiose della comunicante con una tranquillità sconvolgente. Non temeva nulla, nemmeno la sua furia.

Raffaele si era appoggiato ad uno degli alberi rimasti in piedi poco più in là, come se si fosse messo comodo per assistere allo spettacolo. Core invece spiava da dietro il fusto della grande quercia dietro di lui. Persino l'anemone femmina si era ripresa e la guardava intimorita da dietro la schiena del suo re, facendo ben attenzione a non sfiorarlo.

-Avevi un appuntamento con lei per questo? -sibilò Ezechiele.

-Io non ho appuntamenti, se qualcuno vuole parlarmi deve chiedermi udienza. In questo caso si tratta di una fortuita coincidenza che i più chiamerebbero caso. -replicò pacato lui, tirandosi i capelli scuri dietro la nuca, quasi scocciato.

Dark plume "Gli angeli gemelli"Where stories live. Discover now