Il gioco di carte del destino

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Autore: È lunga lo so, ma spero vi piaccia tanto quanto piace a me. ❣️

Seoul è da sempre casa mia e tornarci dopo 7 anni per me è stata la cosa più bella che mi potesse capitare.
Ammetto che oramai ho dimenticato gran parte delle strade ma casa mia è uguale, identica a come l'avevo lasciata anni fa.

Ricordo che da bambina avevo un amico, si chiama Taehyung, lui per primo si avvicinò a me in un giorno di pioggia. Da quel giorno in poi siamo diventati migliori amici!
Verso le medie ho iniziato a sentire qualcosa di molto più forte per lui, un sentimento che nel tempo ho capito fosse amore. Non è mai stata solo una cotta, io lo amavo ma poi in seconda media arriva Jennie.
Lui ne rimane folgorato e anche se non mi stava molto simpatica, ammetto che era davvero bellissima e rispecchiava quello che lui desiderava, cosa che io non potevo dargli.

All'ultimo anno di liceo, dopo una crisi con Jennie che durava da mesi, ero pronta a confessarmi. Magari non era proprio corretto approfittarmi della situazione ma non resistevo più e così siamo andati al ballo insieme.
Avrei aspettato che fossimo ritornarti a casa ma non avevo preso in considerazione la incoronazione.
Ovviamente lui e Jennie vennero eletti re e regina e non so cosa si dissero onestamente in quei 3 minuti di ballo ma alla fine si baciarono e lui si inginocchiò ai piedi e le chiese di sposarlo,li capii che Taehyung non sarebbe mai potuto starmi accanto come desideravo nel mio cuore.

Da quel giorno ho cercato di sparire lentamente dalla sua vita, giorno dopo giorno sono riuscita a staccarmi da lui e anche se all'inizio ogni suo messaggio o chiamata mi feriva come un chiodo dritto al centro del cuore, con il tempo sono riuscita a conviverci e il destino è stato dalla mia parte dandomi la possibilità di frequentare la scuola d'arte più prestigiosa di Tokyo al quale mi ero candidata da tempo.

Vivere a Tokyo, studiare e lavorare lì per un paio di anni è stata l'esperienza più bella della mia vita, ma come ho detto poc'anzi, Seoul è la mia casa e non ho fatto altro che pensare a lei tutto il tempo.

Per fortuna oggi era l'ultimo giorno dedicato al trasloco nella mia vecchia casa, finalmente la rivedo in tutta la sua gloria. Bellissima! Ammetto certo che il giardino sembra una giungla ma tempo al tempo!
Passo davanti ai citofoni dei miei vicini e a parte la Signora Park alla mia destra, credo ci sia una famiglia alla mia sinistra.
Giochi da bambino sparsi nel giardino, mini van rosso,piscinetta gonfiabile.
Credo che abbiano un bambino ancora piccolo, forse dovrei presentarmi. Ma si!
Così entro dal cancelletto e mi avvio verso la loro porta, "KIM". Bel cognome, ma sorvoliamo.
Busso alla porta e esattamente qualche istante più tardi un piccolo ometto dai lunghi capelli bruni, alla Mowgli diciamo, mi apre alla porta con le mani e la bocca tutta piena di cioccolata.
-ciaoooooooo- mi saluta agitando la manina.
-ciao piccolo, ci sono la tua mamma e il tuo papà in casa?- gli chiedo prendendo un fazzoletto di carta dalla mia borsa per poi aiutarlo a pulirsi le manine.
-Jae quante volte devo dirti che non devi aprire la porta da solo? Se siete i testimoni di Geova vi ho detto che..-
Cazzo! Quella voce! È uguale a 7 anni fa, è il suo viso! È più maturo ma i suoi occhi sono due calamite e la la loro forza e energia non è cambiata neppure un po'.
-Y/n? Jung Y/n?- chiede sorpreso.
Io alterno lo sguardo tra lui e il bambino, più r più volte, in attesa dell'arrivo di Jennie alla porta, ma di lei nessuna traccia.
Deve essere suo figlio, non può essere diversamente visto che più li guardò più diventano simili.
-papà tu conosci questa signora gentile?- chiede Jae porgendo il fazzoletto sporco di cioccolato al papà.
-Taehyung..da quanto vivi qui?- chiedo sorpresa.
-sei davvero tu, perché non vieni dentro? Sulla porta fa solo freddo- mi chiede lui prendendo per mano il figlio.
-non vorrei disturbare... ero solo venuta a conoscere la nuova famiglia vicina di casa- rispondo imbarazzata.
Anche se la verità è che non voglio vedere di nuovo Jennie baciarlo o vedere lui abbracciarla a se mentre loro figlio scorrazza per tutta casa.
-non disturbi, anzi! Mi farebbe piacere, vieni, ti offro qualcosa-
Così anche se imbarazzata lo seguo in casa ma la prima cosa che noto è che la casa è davvero diversa da come la immaginavo o da come mi sarei aspettata casa sua. La immaginavo minimal, elegante ma non avevo messo in conto il tocco infantile dei giocattoli del figlio. Noto inoltro molti grandi poster di foto di Jae, ma neppure una foto di famiglia, forse un paio di lui e il figlio, ma sembrano recenti.

ONE SHOT ON BTS 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora