Capitolo 43. Si ritorna a vivere.

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Dopo tutta questa vicenda la Terra aveva subito degli ingenti danni: purtroppo, anche se Golan avesse eliminato il suo avversario in un altro modo, per essa ormai non c'era più niente da fare.
Tuttavia non si poteva ancora mettere la parola fine a questa storia perché Golan aveva ancora una questione rimasta in sospeso. Dopo aver lasciato che l'esplosione scemasse, Golan si era teletraspostato alla ricerca di Towa ché, quando egli era sceso in campo e aveva ribaltato lo scontro contro uno dei suoi migliori guerrieri, questa aveva pensato bene di battere il ritirata e di andarsene il più lontano possibile dal pianeta.
La donna era già in viaggio da ben venti minuti e aveva già raggiunto la galassia del sud, ma la sua fuga fu definitivamente interrotta quando si trovò davanti Golan con una sfera di energia puntata dritta sulla sua faccia. Il saiyan le disse che non avrebbe dovuto muovere neanche un muscolo: non poteva più scappare e se l'avesse fatto l'avrebbe uccisa all'istante. Golan non stava affatto scherzando, nei suoi occhi c'era uno sguardo di pura determinazione.
Il ragazzo era venuto per catturarla e per riprendere, soprattutto, il sacro oggetto dei Kaioshin, la Shin-lu-laà. Dopo aver sistemato quest'ultima faccenda tornò sulla navicella, riportando con sé la sfera a Chronoa e quando se la trovò davanti le chiese un grosso favore, poter utilizzare l'oggetto in questione per ripristinare la Terra. Usare quell'oggetto richiedeva una grande quantità di energia, una volta usato non si sarebbe più riattivato per cento anni. La Kaioshin non obbietò nella decisione del saiyan, anzi aggiunse che era il minimo che poteva fare per ringraziarlo per tutto quello che avevano fatto lui e tutti gli altri guerrieri.
In un attimo attivò la Shin-lu-laà e con una formula incomprensibile per i mortali la sfera cominciò a roteare molto velocemente. Come una calamita incominciò ad attrarre ogni singolo pezzo di terra del pianeta e nel giro di cinque minuti il pianeta Terra era tornato come nuovo lasciando l'oggetto, come previsto, privo di potere.

Erano passate due settimane da quel giorno e tutti i terrestri avevano ripreso la loro solita routine. Nel frattempo Alan aveva espresso alcuni desideri al Drago Shenron. Il primo era quello di far tornare in vita tutti i poveretti eliminati da Dreik - tra questi c'era anche il povero Shu - il secondo far tornare in vita Na'vi che era caduto in battaglia per via di Trunks e il terzo, come avevano già deciso in passato, cancellare dalla mente delle persone il ricordo di Killer e dell'identità di KC-MAN. Ora si poteva fare perché questa volta Shu era rinato completamente buono. In quelle settimane Shu fu nominato capo della polizia e fin da subito la gente prese ad amarlo. Ora non doveva più nascondere niente, si stava creando da solo una nuova vita. Invece all'altra sua parte KC-MAN i cittadini avevano dedicato una statua nel centro della città, perché Alan aveva raccontato loro che durante la battaglia contro Dreik egli aveva perso la vita per cercare di fermalo e che era stato completamente polverizzato da uno dei suoi attacchi e che purtroppo Shenron non aveva potuto fare niente per il giovane eroe mascherato.
Era ovvio che era stata una bugia in fin di bene. Tutto questa messinscena serviva per non far dimenticare le gesta che aveva compiuto Shu nei suoi panni ed era anche un segno di ringraziamento.
Infatti sotto la statua Shu lasciò un messaggio per le generazioni future da parte di KC-MAN. Esso diceva:
" Usufruite del vostro tempo per dedicarlo prima agli altri e poi per voi stessi, solo così sarete considerati in futuro dei veri eroi."
Continua.....

"Continua

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Dragon Ball Xenoverse 2.2 Le avventure di Alan. (Completa)Where stories live. Discover now