Capitolo 81. Dal dolore spunta la felicità.

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Per quasi un minuto, dopo che fu lanciato l'attacco decisivo contro Ardos, i guerrieri rimasero fermi a guardarsi attorno, increduli per ciò che era appena successo. Dopo centinaia e centinaia di scontri, era finalmente finita. La vittoria aveva bussato alla loro porta ed era finalmente riuscita ad entrare.
Il silenzio assoluto venne interotto da una voce che gridava vittoria, seguita da migliaia e migliaia che si fecero sentire a più non posso. Il pianeta stava letteralmente tremando per le urla di gioia. Nel frattempo Reyko era appena atterrato, privo di energie, dov'era caduto Alan dopo l'esplosione. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, era rimasto completamente prosciugato a furia di tirare più e più volte lo spazio ma a parlare ci riusciva benissimo: " Eh..eh..eh.. ti ringrazio Alan, per il meraviglioso lavoro svolto. Senza di te non ce l'avrei mai fatta."
Nel sentire quelle parole Alan lo coresse subito: "Ti sbagli Reyko, non è stato solo merito mio, sei servito anche tu, insieme ai membri della Resistenza. Abbiamo combattuto e abbiamo vinto tutti insieme!"
"Già! Concordo in pieno" gli rispose allegro Reyko.

Erano già trascorse ventiquattro ore e in quell'asso di tempo la popolazione aveva momentaneamente sospeso i festeggiamenti. Si pensava più che altro a curare i feriti, a imprigionare i soldati di Ardos e a dare una degna sepoltura ai guerrieri che erano caduti in battaglia. Dopo due giorni di instancabile attività i lavori terminarono e durante la notte si celebrano, alla base della Resistenza, i funerali delle vittime. In modo particolare si ricordava Nova, il fondatore della ribellione, e suo figlio Alan, un altro generale caduto eroicamente sul campo.
Anche Goken non ce l'aveva fatta per via delle ferite che aveva riportato e Tago, il migliore amico di Barser, era caduto anch'egli eroicamente; ma ce n'erano molti altri. Il breve e commuovente discorso da parte del comandante Gon venne poi seguito da qualche minuto di silenzio, accompagnato da qualche lacrima e preghiere. Grazie anche al sacrificio e alle gesta dei caduti, la pace poteva finalmente tornare. Il loro sacrificio non sarebbe stato certo dimenticato e ora gli eroi potevano riposare in pace.

Nei giorni seguenti ci furono festeggiamenti a più non posso, per un intero mese era stato ordinato di fare festa: mangiare, bere, cantare, ballare a più non posso. Alan e i suoi amici non si potevano però trannere così a lungo e così, dopo una settimana di svago, giunse per loro il momento di tornare a casa.
Arrivò il giorno della partenza, il momento di dirsi a addio per sempre. Lui e tutti i saiyan del pianeta non si sarebbero mai dimenticati per quello che avevano fatto l'uno per l'altro. In particolar modo Alan salutò i due ragazzi, Krizy e Gomar, perché per loro, oltre che un amico e un fratello, era stato come un secondo padre. Dopodiché egli salutò di gran cuore Reyko, un grande amico ma anche un grande maestro, anche se i suoi metodi erano stati alquanto violenti.
"Che cosa farai da ora in avanti?"
"Rimarrò con i saiyan ad aiutarli a rimettere a posto la galassia... poi c'è anche un'altra ragione per restare."
Con un gesto col braccio chiese ad una persona di farsi avanti: era una saiyan. Ella si chiamava Caulifla! Da quando Reyko era arrivato sul pianeta, lei si era subito incuriosita nel vedere una razza diversa dalla sua. Avevano iniziato prima con la conoscenza reciproca, che aveva dato vita ad una amicizia, evoluta in un sentimento più stretto. Hai capito il signorino! Ecco perché aveva cambiato atteggiamento e aveva deciso di rimanere a combattere. Tutto questo lo aveva fatto principalmente per lei, per proteggerla! Quando ebbero finito di parlarsi, Alan partì insieme a suoi amici dentro il portale che, una volta chiuso, non si sarebbe più riaperto su quel mondo.
I sayan erano tornati finalmente a casa, ad attenderli c'erano Kim e Bobo. Appena Alan vide la moglie le andò incontro per abbracciarla come non aveva mai fatto fin'ora.
Kim non capiva tanto quell'entusiasmo: in fondo era passata solo una settimana da quando era sparito.
Una settimana?! Nel sentire quella notizia Alan non ci poteva credere, come minimo era stato assente per quasi cinque mesi. A questo proposito doveva esserci una spiegazione!
"Ti spiego tutto io tesoro" disse Kim.
"Tu hai viaggiato sì nel tempo come era stabilito, soltanto che sei andato nel futuro di un mondo parallelo al nostro, dove il tempo scorre diversamente; perciò è del tutto normale che ti sembra sia passato molto più tempo. Ora è tutto più chiaro?"
"Chiaro. Grazie mille Kim." rispose Alan.
Alan chiese al fratello di dargli il bracciale con cui erano venuti a prenderlo. Egli, senza farsi troppe domande, glielo diede e quando Alan lo ebbe in mano lo buttò a terra e con pedata lo distrusse.
Disse soltanto:
"Fidatevi, è giusto così. È la cosa più giusta da fare."
Peccato che adesso, visto quanto ci era voluto a costruire quell'oggetto, Alan doveva affrontare una minaccia ben maggiore di quella di Ardos: la furia della propria consorte.
" Alaaaaan!" disse Kim, scrocchiando le nocche.
" Cavoli!...Che un dio mi aiuti adesso!" disse ridendo il povero Alan.

Fine?

Note:

È cosi che mi immagino la scena tra Alan e Kim.

È cosi che mi immagino la scena tra Alan e Kim

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Dragon Ball Xenoverse 2.2 Le avventure di Alan. (Completa)Where stories live. Discover now