Dragon Ball Xenoverse 2.2 Le avventure di Alan. (Completa)

Capitolo 74. Il vero io di Saya.

Fu davvero un miracolo l'arrivo dei pattugliatori temporali. Questi giunsero giusto in tempo per salvar la vita ai guerrieri della Resistenza, specialmente a David e Goken, che da quando erano entrati nei sotterranei stavano subendo le pene più atroci. Dopo pochi minuti di lotta erano stati battuti e poi inchiodati al suolo con dei paletti energetici. Najera aveva poi sollevato Goken in aria e iniziato a prenderlo a pugni abbastanza trattenuti: voleva farlo soffrire molto lentamente! Era come se Goken fosse diventato un sacco d'allenamento per la box, sul quale ci si poteva tranquillamente sfogare. Najera lo stava trattando come un oggetto e non più come una persona. D'altronde questa era la mentalità della sua gente.
David stava assistendo impotente a un vero proprio massacro: una pozza di sangue si era già formata in giro di pochi minuti ai piedi dell'amico, per vai dei continui colpi.
Per fortuna che Najera venne sbattuto con violenza contro la parete da Ice, che gli impedì così di lanciare l'attacco finale contro il povero Goken.
" Tu chi sei?" chiese curioso David.
" Io sono Ice e sono un pattugliatore temporale, vengo da un altro universo in cerca di un mio compagno scomparso".
" Stai parlando di Alan per caso?" disse nuovamente David.
" Ah! Allora lo conoscete, bene. Ok, grazie della conferma ma questo non è il momento né il luogo per discutere. Il nostro "amico" qui si rialzerà da un momento all'altro. Quindi allontana subito il tuo compagno da quest'area e non temere, egli è ancora vivo, però necessita con urgenza di cure".
David aveva con sé un altro sezu e non poteva darlo da mangiare a Goken perché esso sfortunatamente era svenuto; prese quindi dalla tasca una borraccia con all'interno lo speciale liquido che si utilizzava nelle vasche della rianimazione e lo cosparse su tutto il corpo tumefatto dell'amico, sperando che facesse un qualche effetto. Mentre David stava curando il ferito, Nejara si era ripreso e con velocità incredibile tentò di far fuori i due ragazzi, ma Ice in una frazione di secondo glielo impedì ancora una volta sbattendolo con la propria coda contro il muro e contemporaneamente gli lanciò contro un attacco energetico.
David aveva fatto tutto il possibile e mentre osservava il suo migliore amico ridotto in quello stato, non poté più trattenere la rabbia e d'un tratto iniziò a sprigionare un'energia del tutto inaspettata. Aveva raggiunto un livello davvero sorprendente, era diventato il guerriero più forte che la Resistenza avesse mai avuto. Era diventato un super saiyan Rage!

A seguirlo poi si aggiunse anche Ice, che aveva raggiunto anch'egli il suo stadio finale: la forma Sapphire.
Avevano fatto bene a trasformarsi perché Nejara stava cominciando a sfoderare una potenza davvero spaventosa e senza perdere neanche un secondo, quando ebbe raggiunto il massimo del suo potere, si scagliò contro i suoi avversari. La vera partita era appena cominciata.

Nello stesso tempo anche dove c'era Zaiko si stava cominciando a fare sul serio, egli però non stava solo fronteggiando Gon: nello scontro si era aggiunto anche Atzuma. Egli era arrivato poco tempo dopo l'arrivo di Gon perché egli in precedenza era stato occupato con Sheno, ma dopo diversi tentativi era riuscito infine ad eliminarla. Non vedeva l'ora di dare una sonora lezione al suo vecchio maestro.

In un'altra zona del palazzo le Hopegirl erano state tutte e tre messe al teppeto dall'ultimo figlio di Ardos: Saya. La madre Asura, che era presente, stava assistendo con orgoglio al combattimento della figlia, ma improvvisamente accadde qualcosa che ella non si poteva nemmeno lontanamente immaginare. Saya d'un tratto cessò il suo combattimento: "Basta! Non posso più continuare".
"Cosa? Che hai detto?" disse Asura incredula per le parole che erano uscite dalla bocca della figlia.
"Sono stanca di questa vita, di vivere ogni suo giorno nell'odio e circondata dal disprezzo delle altre persone. Fin da quando ero una bambina sono stata contraria agli ideali che avete creato tu e papà. Se fino ad oggi non mi sono mai rivelata è perché avevo paura di come avreste reagito alla mia verità".
Saya ebbe il coraggio di buttar fuori tutto quello che aveva tenuto dentro da fin troppo tempo e anche se era stata dura esprimere le proprie emozioni, si era sentita in fine molto più che sollevata.
Nell'udire tutto ciò, la reazione di Asura fu la seguente: "Ahahah! Quanto sei patetica. Mi sorprende che tu sia mia figlia. Chi si sarebbe mai immaginato che il mio grembo avrebbe partorito un essere come te. Comunque non ha più importanza ormai, adesso la sola cosa che resta da fare è sbarazzarmi personalmente di questi tre piccoli ed schifosi insetti che hanno osato profanare le mura del mio palazzo e dopodiché verrà il tuo turno, mia piccola ed insignificante Saya".
Nell'udire quelle parole a Saya le si spezzò il cuore a metà. Asura si avvicinò alle fanciulle, svenute per i continui attacchi che erano stati loro inferti; stava per lanciare il suo attacco quando Saya le ruppe il braccio e la scaraventò contro la parete.
"Vuoi davvero ucciderle? Allora per farlo dovrai prima passare sul mio cadavere. E non mi interessa più se sei mia madre. Se sarà necessario ti eliminerò io stessa con le miei mani. È ora che tu paghi per tutto ciò che hai causato alla nostra gente. Sei soltanto un mostro!" disse Saya inflessibile. Asura, dopo essersi rimessa apposto il braccio, guardò la propria figlia come se avesse davanti un perfetta estranea.
"Uhuhuh! Sarà un piacere farti fuori." disse Asura rispondendo alla sfida di Saya.
Per lei ormai era diventata soltanto una sporca traditrice.
I sentimenti che provavano l'una nei confronti dell'altra erano infine emersi, ora non restava altro che tradurre le parole in gesti sul campo di battaglia.

Continua....