Capitolo 48. Gli smarriti.

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Dopo la chiusura del portale, Alan si risvegliò stordito in un'area completamente deserta. Il suo risveglio questa volta fu anche un po' strano: c'era una persona sopra di lui che lo stava soffocando. Evidentemente era la persona misteriosa che era caduta insieme a lui. Se la tolse di dosso e finalmente potè vederla chiaramente in faccia: era Barser! Ma cosa diavolo ci faceva lì con Alan? Perché lo aveva spinto nel portale di Kim? Voleva fare uno dei suoi soliti scherzi? Se era questa la sua intenzione, lo scherzo non è che era uscito molto bene.
Barser gli spiegò tutto con un po' di rossore stampato in faccia; era stranamente molto imbarazzato.
Egli stava passando per caso davanti a casa di Alan e sempre per caso aveva notato il portale che aveva aperto Kim. Rimase incuriosito e così decise di avvicinarsi di nascosto per osservalo più attentamente da vicino. Dietro di lui era comparso Eragon, uno dei bambini di Alan. Il bambino fluttava nell'aria, cosa da non stupirsi visto che era figlio di due saiyan, e per gioco aveva iniziato a tirare dei piccoli attacchi energetici contro la faccia di Barser. Il saiyan non era riuscito a fermalo e intanto il bimbo aveva continuato a bombadarlo per giocare un po' con lui. Con i suoi attacchi aveva accecato il povero Barser e per questo scivolò su uno dei pannolini di ricambio dei due bambini, cadendo così nel portale insieme ad Alan. Le cose erano andate in questa maniera e la prova di ciò era lo stivale che indossava, ancora sporco dal terribile contenuto del pannolino.
Ad Alan non poté non scappare una risata involontaria per quello che era successo e Barser era molto scocciato nel sentire le sue risate. Purtroppo non c'era più tempo per scherzare dovevano risolvere quello strano problema che si era creato: bisognava capire inanzitutto dove erano finiti e poi si doveva capire in che modo sarebbero riusciti a tornare a casa. Tanto per cominciare bisognava trovare delle persone e Alan disse a Barser di attaccarsi a lui con il suo braccio e di prepararsi al teletrasporto. A una distanza di circa diecimila chilometri trovarono delle presenze e arrivarono così in un saloon. All'interno c'era una grande varietà di razze aliene ed era evidente che non si trovano più sulla Terra. I due si divisero per chiedere delle informazioni ai clienti del posto e dopo circa dieci minuti Alan non aveva trovato nessuno che aveva saputo rispondere alle sue domande.
C'era da sperare se Barser avesse avuto più fortuna ma il saiyan, da quando si erano divisi, era rimasto immobile contro un muro a guardare un poster su una parete. A osservare quel manifesto tremava come una foglia. Su di esso c'era una figura e sotto c'era scritto: " lunga vita a Lord......", dove c'era scritto il nome era stato strappato da qualcuno. Alan chiese al giovane compagno cosa gli stava succedendo improvvisamente e chi era il personaggio sul poster da far scattare, in un istante, quella sua strana reazione. Barser, con le lacrime che gli scendevano sul viso, gli rispose soltanto: "sono tornato." Cosa voleva dire quella frase? Chi era quell'uomo? Barser lo aveva già incontrato? E perché la gente del locale non sapeva rispondere alle domande di Alan? Il giovane saiyan stava cominciando ad non capirci più nulla.
Continua.....

Dragon Ball Xenoverse 2.2 Le avventure di Alan. (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora