Zaffiri. Di catene e pellicce. Extra I (Sioki)

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Jotunheim

Yurta nel bel mezzo del bosco


Una giovane donna era appena arrivata, aveva tolto il mantello bordato di pelliccia riponendolo con cura su una sedia. Si guarda attorno, erano stati apportati solo alcuni cambiamenti ma sostanzialmente non era cambiata per niente. Quello era il loro posto. Dove sparire per un determinato periodo di tempo, dimenticando a volte anche i loro doveri. Perché con Loki accadeva questo. Perdevi la cognizione del tempo e dello spazio.

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Sorrise dando un occhiata al grande letto ricoperto dalle pellicce, proprio di fronte al camino di pietra acceso, il tappeto di pelliccia d'orso li davanti.

Avevo trovato il mantello steso sul letto e mi morsi il labbro inferiore, sapevo benissimo cosa fare. Era il mantello che adoravo di lui e così mi spoglio rimanendo nuda. Lo prendo con delicatezza, morbido, lo annuso, il suo profumo è un misto tra una nota decisa come il bergamotto e sfumature di sandalo e vetiver. Gemo, sa quanto amo questo profumo e lascio scivolare il mantello sulla pelle provocandomi dei brividi.

So che sta per arrivare, lo percepisco attraverso l'aria e il gelo di Jotun. Questa terra ci ha legati in un maniera indissolubile, figli della terra che ci ha visti nascere.

 Questa terra ci ha legati in un maniera indissolubile, figli della terra che ci ha visti nascere

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Materializzo il mio corpo e il vento gelido sferza la mia pelle. Che sensazione magnifica! Ho assunto subito la mia forma Jotun e mi guardo attorno. Sento quel fremito familiare sulla pelle di anticipazione, ci divertiremo anche questa volta streghetta.

 Sento quel fremito familiare sulla pelle di anticipazione, ci divertiremo anche questa volta streghetta

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Siamo sposati da un anno e ancora non siamo stati benedetti, non che io voglia dei figli. Ho paura, lo ammetto. Ho paura che mettere al mondo dei figli con il mio stesso sangue possano diventare come me. Ho paura che mi odino. Ho paura di non essere in grado di essere padre. Di farlo. Magari un giorni gli Antichi vorranno concedermi questa grazia, per ora posso divertirmi e rendere felice la mia Regina.

Entro nella yurta e resto affascinato dallo spettacolo che ho davanti agli occhi.

Lei sdraiata sul tappeto di pelliccia d'oso, nuda nella sua forma primaria, la pelle eburnea, i capelli bianchi e puri come la neve, i tatuaggi che sembrano schegge di zaffiri che brillano per via del fuoco nel camino. Gli occhi completamente azzurri mi fissano circondati da ciglia bianche così come le sopracciglia. Intravedo le punte delle sue orecchie dai capelli e il mio mantello... quel mantello che lei voleva ogni volta che io mi assentavo, era attorcigliato la suo piccolo corpo. Una parte arrotolata attorno a una coscia, l'altra gamba nuda piegata in avanti, il mantello passava in mezzo a contatto con quel suo piccolo sesso e tra i seni per poi finire su una spalla.

Procida's jewels and...Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin