Smeraldo (Extra XXX)

23 3 53
                                    


I cambiamenti sono sempre favorevoli e proficui. Ormai sono anni che la nostra vita è divisa tra New York e Procida. Ho giurato a tutti e tre, a Grace per la sua salute, a Lan per la sua ispirazione e a me, beh io ho imparato a vivere meno freneticamente. Sono stato anche sindaco dell'isola quando la cittadinanza italiana per qualche tempo.

Mai avrei pensato che un giorno, l'ex capitano dei Marines diventasse qualcuno, avesse una famiglia. Un posto che potevo chiamare casa.

***

Procida, vent'anni dopo.

Ogni volta che torno su quest'isola è un po' come tornare a casa. Sapere che presto rivedrò i miei "fratelli" mi riempiva di trepidazione e nervosismo e so perché sono nervosa, agitata e con un'ansia addosso... la colpa è di TJ.

All'inizio Lui e Mickey mi venivano dietro, si sono anche picchiati per me, da veri stupidi. Poi Mickey si è tirato indietro perché il suo interesse si è spostato su Susy, a mio parere perfetta per lui e così TJ ha iniziato a scrivermi su WA.

È iniziata una specie di amicizia interessata, TJ non si è mai spinto oltre, non mi ha mai mandato cose sconce o altro. I suoi messaggi però, molto profondi e sempre interessato a quello che facevo o alla mia salute. Siamo cresciuti insieme e penso sia inevitabile che accada altro. Arrivata a casa, c'è solo mamma. Quell'anno era arrivata prima lei ad aprire la nostra casa, io e poi papà ci avrebbe raggiunte.

Avevo intenzione di andare a trovare Susan alla Bottega e quando arrivo davanti alla vetrina, mi decido ad entrare. C'è zia Imma che mi abbraccia, mentre chiacchieriamo, emerge dal resto che conduce ai magazzini, lui. Il mio cuore perde un battito nel vederlo. Com'è che dice sempre zia Imma? Sicc e luong. TJ ha preso la corporatura del padre, grosso, i capelli sfilzati sul viso, scuri come quelli della madre e legati sulla nuca. Quei suoi occhi si posano su di me, blu scuro e io distolgo lo sguardo.

"Grace..." "Ciao Thomas..." poi guarda la madre "Ho sistemato tutto di la, hai bisogno ancora di me Mommy?" "No, perché non fai fare un giro a Grace, lei non ha visto com'è cambiata la Bottega e tutto il resto..." "Ok..." Thomas mi fa segno di seguirlo. Oltrepassiamo il retro per entrare nel primo magazzino. Ricordo quella volta quando mangiava un ghiacciolo all'amarena e mi guardava, lo leccava in modo troppo esplicito e... mi sono sentita strana.

Seppi da lui che zio Tom era a un convegno a Napoli, Seb e Laura in Romania, Susan era qui e anche Mic. Will invece era ancora a New York.

"Non mi hai più massaggiato..." non risponde, i soliti mutismi di TJ. Mi volto di scatto puntandogli il dito all'altezza dello sterno, dimentico quanto sia alto e io quanto sia piccola. "Vuoi rispondermi?" TJ mi afferra per le spalle spingendomi verso uno scaffale, protesto e si avventa sulla mia bocca baciandomi. Mi lascia le spalle afferrandomi il viso con una mano, gli do pugni sul petto inutilmente, le mani si aprono tirando il tessuto della maglietta e il bacio diventa più profondo. Quando mi fa riprendere fiato ho il cuore a mille, il viso in fiamme e se riesco a ritrovare le mie facoltà mentali e di linguaggio, forse riesco a dirgli qualcosa.

"Perché per certe cose i messaggi non bastano..." "Cioè?" "Non lo hai capito Honey?" "So che ci scambiamo messaggi da più di un anno e siamo più che amici e..." "Tu mi piaci Grace. Mi piaci così tanto che sto male e quando non ti vedo è paranoia. Pento a te ogni sera prima di addormentarmi e..." "Sì. Qualunque cosa tu voglia chiedermi è sì..." gli getto le braccia al collo per baciarlo, Thomas mi solleva da terra con un braccio e infilo le mani tra i suoi capelli che slego. Si a tutto quello che aveva in mente.

Galeotto fu il magazzino perché li la nostra storia ebbe una svolta. Quando ritorno a casa, mamma non dice nulla e salgo in camera. Porta sempre l'anello con lo smeraldo e i due diamanti ai alti, dono di papà. Conoscevo al storia di come quell'anello è arrivato e del suo significato.

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now