Aslaug la Coraggiosa (II)

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Ribelle.

Questo è uno dei tanti aggettivi con cui veniva chiamata Aslaug la Coraggiosa.

Ribelle. Non incline alla autorità.

Testarda come pochi.

Fin da piccola aveva respirato "Aria di guerra", discende da una famiglia di Shield Maiden. Sua nonna fu la prima donna "Portatrice di scudo" che si imbarcò su una Drakkar al seguito dei primi conquistatori vichinghi. Si narra infatti che Helsa la Feroce avesse la forza di dieci vichinghi, la bellezza di Freya e gli occhi blu come il mare.

Helsa incontrò Magnus, un grande e grosso vichingo proveniente dall'Islanda. Da quell'unione nacquero molti figli. Uno di questi era la mamma di Aslaug, Johanne. Johanne era anche lei una Shield Maiden, esserlo era nel sangue della famiglia, una missione, una vocazione.

Johanne Ascia degli Dei si innamorò di ThorBjorn e dalla loro unione nacque Aslaug.

I giochi della piccola futura Maiden erano spade e scudi e non bambole di pezza. Suo padre le costruì la prima spada di legno a tre anni seguita da uno scudo di legno e pelle. Aslaug respirava battaglia e acciaio già nel ventre di sua madre. Era nata per essere una Shield Maiden. Era nata per combattere.

***

Conobbi Hilde quando lei, scortata da altre donne guerriere, venne nella città di Lehansson e ci liberò. Già, eravamo state prese come delle dilettanti da quelli che dovevano essere i nostri avversari mentre difendevamo il villaggio. Hilde ci liberò usando metodi creativi, usando la diplomazia verbale e dell'acciaio.

Per farvela breve, divenni il suo braccio destro, le mie Maiden si unirono alle sue e Dalen Av divenne il primo villaggio ad avere un contingente stabile di donne guerriere. Divenni sua amica, la sua confidente e il suo comandante in seconda. Era la moglie dello Jarl e mi sentii esclusa. No, non ero gelosa. Ero felice per lei ma ero sola.

Tutti quelli che ci provavano con me venivano intimoriti per quello che ero, come mi ponevo. Per loro era impensabile che una donna fosse una guerriera, come poteva mettere su famiglia? Lei scosse la testa cercando di non pensare a tutte le delusioni che aveva ricevuto in tutti quegli anni.

Poi un giorno...

Lo ricordavo bene, c'era il sole, l'aria fresca e non fredda e una Snekke aveva appena attraccato. Una Snekke che portava merci e uomini. E uno di loro era Kris l'Orso.

Si vedeva lontano un miglio che non era un vichingo ma che aveva altre origini però, era alto e imponente. Spalle larghe, lunghi capelli biondo scuro legati in una mezza coda e un paio di occhi come il mare. Quando mise piede sul molo, io ebbi un sussulto. Mi sentii strana.

Non avevo idea che Kris l'Orso aveva già colpito nel segno, che mi aveva scombussolato per bene. Che era entrato nel mio cuore e non ne sarebbe più uscito tanto facilmente.

**

Conobbi Aslaug il giorno in cui arrivai a Dalen Av. Avevano bisogno di uomini valenti che componessero l'esercito dello Jarl. Io, che ero stato rapito da piccolo proprio dai vichinghi e allevato come uno di loro, ero più vichingo dei vichinghi stessi. Mi ero adeguato per non morire. Ero come loro, migliore di loro e adesso ero qui, a Dalen Avi.

Rimasi colpito dalla donna che venne verso la Snekke, una guerriera, una Portatrice di Scudo. Ci scambiammo una veloce occhiata, poi lei parlò con il capitano della nave. La rividi in seguito, scoprendo anche il suo nome, Aslaug la Coraggiosa. E in poco divenni il suo partner in battaglia. Non so come ma c'eravamo presi fin da subito, un'intesa perfetta.

E lei era davvero una furia in battaglia, non avevo mai visto nessuno battersi come faceva lei. Capii anche perché la chiamavano la Coraggiosa. Sempre in prima linea, era lei che dava gli ordini, era lei che dava il primo colpo. Era lei che gridava come un Valchiria senza alcuna paura. Gridava e incitava i suoi uomini.

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now