Lacryma Christi rosso. A te, Laura (Extra XXXIV)

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Era diventata una consuetudine quella di raccontarsi storie, aneddoti e favole e la cosa mi piaceva. Mi piaceva perché notavo moltissime somiglianze tra la cultura italiana e quella rumena, mi venne l'idea per il mio prossimo libro.

Dopo aver messo a nanna Mickey grazie alla favola raccontata da Seb, ora era sdraiato di lato con la testa sul mio grembo, giocherello con i suoi capelli che aveva lasciato crescere e si erano arricciati sul collo. Lui si godeva le mie carezze ronfando come un grosso gatto "Si è addormentato subito?" "Sì, ogni volta che gli racconto di san Sebastiano e delle sue imprese, si addormenta... forse sono noioso..." "Naaa, è la tua voce che ha il potere di farlo addormentare, vuoi che ti racconti qualcosa?" annuisci chiudendo gli occhi.

"Tanto tempo fa..."

***

Lucifero è sempre stato dipinto come il "cattivo" della situazione, quello che aveva osato paragonarsi a Dio dicendo di essere egli stesso Dio. Ma Lucifero non era così. Il più potente dei Serafini, l'altra faccia di Michele arcangelo, suo fratello.

Lucifero prese molto sul serio il libero arbitrio, prendere decisioni, amare...

Amava suo fratello Michele ma si era innamorato di un essere umano, di una di quelle creazioni che tanto il Padre amava. Una donna dagli di cielo, la pelle di luna e il sorriso di stelle. Lucifero perse la testa e anche lei. Ah l'amore cosa fa fare a ognuno di noi.

**

"Quindi mi stai dicendo che Lucifero era innamorato?" "Beh, è carina come ipotesi e poi non sarebbe male come trama per una storia..." "Io so che Lucifero strappò un pezzo di cielo del Paradiso portandolo all'Inferno e li pianse per quello che aveva perso..." "E' più o meno la storia del Lacrima Christi..."

Gli occhi di Sebastian sono cangianti, è una di quelle caratteristiche che mi hanno colpito fin da subito, poi il suo carattere e tutto il resto. Ma gli occhi, quelli sono lo specchio dell'anima di una persona e quella di Sebastian è bellissima.

Ora sono blu oltremare, mi fissarono per alcuni istanti, la sua mano mi accarezza il viso, le dita callose sulla mia pelle mi provocano brividi un po' ovunque. Afferro la sua mano baciandone il palmo, le dita e lui che si solleva dal grembo per baciarmi. Quella mano si serra dietro la nuca e le labbra sulle mie.

Mi ritrovo sul materasso, lui su di me che mi manda in estasi con un solo bacio. Ci scambiamo effusioni per una buona mezz'ora, la riscoperta, le gioie di baciarsi e di essere baciata a mia volta. Di toccarsi, di sfiorarsi di sentire la pelle dell'altro incresparsi al tocco del proprio partner.

Quando mi sfiora il fianco con la punta delle dita, sorrido. Ripete nuovamente il gesto e rido spingendolo leggermente, ma è come spingere una lastra di marmo! "Lo sai che soffro il solletico..." respira nell'incavo del mio collo mandandomi brividi ovunque, sento le labbra posarsi sull'arteria, la lingua che lecca con lentezza e poi un altro brivido per via del suo respiro che mi fa increspare tutta. Lo sento sorridere, i denti sulla tenera carne risalgono sulla mascella e quando arrivano di nuovo alle labbra, ci baciamo con trasporto.

Si solleva un poco per baciarmi la punta del naso per poi guardarmi, io sorrido accarezzandolo ancora e stavolta è lui a baciarmi il palmo della mano. Quella notte passò nel modo più normale, anche senza fare altro. Godere della reciproca compagnia e la cosa più bella che possa esistere.

***

Il giorno seguente avrei aperto io la Bottega versione 2.0, con i nuovi prodotti, l'enoteca e il bar annesso. Imma sarebbe arrivata qualche ora dopo, Seb avrebbe portato Mickey e TJ all'asilo e i gemelli al nido. Tom sarebbe passato nel pomeriggio a prendere Mic e TJ, e i gemelli Imma. Ci si riusciva, bastava solo essere organizzati.

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now