Anniversario. Quando fu Chris a stupire Lana (Extra XXIV)

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Un languido corpo che scivola su uno più grosso e massiccio. Una bocca che bacia lentamente la pelle sotto di se, centimetro dopo centimetro, gustando il sapore salato e l'aroma del dopo barba che aveva messo. Si ferma un attimo sentendolo mugugnare, sbuffare e una grossa mano cala sul suo sedere strizzandolo.

La donna lo lascia fare continuando la sua esplorazione. La lingua guizza sul capezzolo piatto stimolandolo per poi dare un leggero morso al pettorale. Per tutta risposta una parte di lui era più che sveglia, divenne ancora più dura andando ad adagiarsi tra le sue antiche. Bollente e umido.

La donna si muove ancora e l'erezione passa sul davanti, lei si alza facendo leva sulle ginocchia e strofina il suo sesso contro la carnosa vellutatezza del membro dell'uomo, uomo che in quel preciso istante aprì gli occhi.

***

Lei gli sorride, lui l'afferra per i fianchi ma lei vuole ancora torturarlo. "Lan..." "Cosa?" "Smettila..." "Devo smetterla, Procuratore? – mi muovo strofinando le labbra del mio sesso contro il suo membro facendoci gemere entrambi – vuoi davvero smetterla e finire sotto una doccia gelida continuando da solo o vuoi me?"

Sorridi e mi muovo nuovamente lasciandomi prendere da quella meraviglia di carne e velluto che ben più di una volta mi aveva fatto impazzire. E non solo quello. Chris mi aveva fatto impazzire fottendomi prima il cervello e poi tutto il resto. Trovare uomini così è raro se non impossibile. Incontrato per caso a Central Park, un colpo di fulmine e...

Gemo più forte sentendolo nel profondo. Stando così mi sento piena di lui. Completa.

No, sono completa perché abbiamo una splendida bimba che dorme nella camera a fianco e... beh, fare sesso per il solo gusto di farlo è piacevole e rigenerante!

Muovo i fianchi facendolo gemere a mia volta. Anche se siamo avvolti dalla semi oscurità e i primi raggi di luce scacciavano il buio, sento i suoi occhi su di me. Scuri e profondi come la notte ma se colpiti dal sole mi rivelavano il loro vero colore. Verde azzurro. Come il mare dei Caraibi. Chissà se Grace prenderà i suoi occhi...

**

Adoro quando Lan mi da i suoi "risvegli". In effetti quando aveva iniziato a baciarmi li credevo di sognare ma non era così. E ora mentre mi cavalca mi rendo conto quanto io sia maledettamente fortunato. Il colpo di fulmine a Central Park, la corte spudorata che le ho fatto e... sibilo quando lei muove ancora i fianchi e così l'afferro lasciando che si preda quello che vuole. Mi guarda, si allunga verso me e una coltre di capelli scuri ci copre mentre ci baciamo. Le mie mani stringono le sue natiche con possessività, lei succhia il labbro inferiore per poi tornare a cavalcarmi. Detta il ritmo, mi farà morire.

Vedere il mio pene sparire in lei mi fa impazzire. Lana mi ha fottuto il cervello e Dio, è così bello quando una persona sa come prenderti toccando i punti giusti.

La testa, la gola, e il resto.

Al primo orgasmo di lei, la guardo. Ho scoperto che è bello vederla perdersi nel momento dell'apice in cui il suo corpo trema, il suo sesso mi strige e poi... una divinità.

È ancora scossa quando mi siedo sul materasso facendola scivolare ancora di più sul mio bacino, ora sarò io a guidare. Al secondo suo orgasmo, vengo anch'io. Quella sensazione che si riverbera lungo la spina dorsale scuotendomi i lombi fino a farmi tremare e grugnire, liberandomi. Sono le sette quando cadiamo sfatti sul letto, le lenzuola aggrovigliate e un senso di calma e pace mai provato. La giornata era iniziata nel migliore dei modi.

**

Grace si sarebbe svegliata tra un po', ero sdraiata con la testa sul petto di Chris, la mano sui suoi addominali mentre il suo braccio mi circondava la schiena e la mano era posata sulla natica.

Procida's jewels and...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora