Come ho sconfitto l'alieno (Variant 0)

27 5 11
                                    


Niente e nessuno ti prepara a quella notizia. No, non si è mai preparati.

Il mi collo si è gonfiato a fine giugno all'improvviso e non pensi mai al peggio. Passi un intero pomeriggio i luglio in pronto soccorso dove nessuno sa dirti con precisione che cavolo hai, ti rivoltano come un calzino, ti fanno i prelievi con un infermiere che ti usa come puntaspilli e tu hai paura e te ne vorresti tornare a casa. Fai anche la Tac.

Il giorno seguente ti ricoverano per la biopsia. Si, avete capito bene, una biopsia. A 35 anni sai cosa significa la parola biopsia però tu continui a dire che è impossibile, che non potevo averlo io. Biopsia e esito che non ci viene comunicato subito, quindi mia madre ha dovuto incazzarsi di brutto e a ragione per averlo. Si sente ancora l'eco delle sue bestemmie in ospedale.

Il due di agosto vado in ospedale per i prelievi e tutto e poi la diagnosi. In quel momento il mio cervello si disconnette del tutto, come se gli avessero tolto la spina. Non voglio capire quello che mi dicono, loro parlano ma io sono da tutt'altra parte, vedo nero e forse sta per venirmi la mia prima crisi di panico, cosa che non ho mai avuto da quando sono al mondo.

"Linfoma di Non Hodgkin al IV stadio, 75% follicolare diffuso a sinistra con evidente massa..."

A rileggere gli esiti della prima Pet scan del 10 agosto del 2016 potevo morire o soffocata per via di uno dei linfonodi ingrossati che premevano sulla trachea o dissanguata dato che spingeva sull'aorta. Praticamente ero fottuta.

Linfoma. Tutto ciò che finisce in -oma non è mai una bella cosa. È un tumore del sangue dove i tuo globuli bianchi un giorno decidono di impazzire e di ammutinarsi, fare un po' quello che cavolo vogliono, infiammando i linfonodi, mandando a puttane tutto il sistema linfatico e la milza.

Ho pianto.

Lo ammetto, ho pianto per la rabbia. Come se non avessi già abbastanza problemi di salute da quando sono nata, ti arriva tra capo e collo questa simpatica notizia. Ma puo ho tirato fuori le palle nel vero senso della parola e già nella mia testa mi dicevo che ero guarita e che "l'alieno" non mi avrebbe mai avuta.

Diavolo, fosse stato almeno un alieno figo... davvero mai na gioia.

Primo passo, inserimento del catetere, il 19 agosto. Dei, ricordi perfettamente ogni data. Una roba assurda che ti infilano sotto guida ecografica nella vena basilica del braccio dominante che va direttamente nel cuore. Un filo viola dove da una parte c'è la "spina" di attacco alle flebo e dall'altra una parte tagliata come la punta di un ago per permettere ai medicinali di entrare in circolo.

Ma avevano omesso dei dettagli che avrei scoperto in seguito. Con il braccio conciato così non puoi fare nulla, la parte del catetere "graffia" contro la parete del cuore e tu bestemmi in tutte le lingue che conosci per non parlare del lavarsi. A pezzi, con il braccio ben coperto.

La prima chemio il 22 agosto, si ho deciso di iniziare subito fregandomene di loro che mi dicevano che potevo mettere da parte gli ovociti se volevo restare incinta solo che ci sarebbe voluto tempo e altro dolore. No, non mi interessa restare incinta, in quel momento volevo solo che finisse tutto. Beh la prima chemio era per vedere come il mio corpo reagisse e io ho pensato, sto facendo la cavia? Perdo il conto di quante flebo mi fanno e come sono stata dopo? Una merda. Il corpo non lo sentivo più e avevo un mal di testa allucinante, non sapevo se sarebbe scoppiata o meno.

Il 29 agosto gli anticorpi e quelli mi avevano fatto salire la febbre. Avevo la testa in fiamme e il corpo gelido. Mi ricordo che quella notte venne una tempesta di pioggia e mi mettevo asciugamani freddi sulla testa per raffreddarmi, l'acqua evaporava.

Le notti insonni dove l'ansia mi assaliva sempre verso le 3 del mattino e poi è iniziato tutto.

Sei cicli di chemio intervallati da pulizia del catetere, pastiglie da prendere tra una chemio e l'altra, punture per stimolare il midollo osseo che ti spezzavano in due letteralmente, sedute dalla psicologa. E non potevi mangiare tutto, se uscivi ti guardavano come un appestato non sapendo che erano loro che ti potevano infettare e non viceversa ma alla stupidità umana non c'è limite.

Dolori di ogni sorta, dormivi malamente e quando lo facevi ti sembrava di aver dormito per secoli e poi sull'ultima chemio vomiti pure l'anima.

Impari tante cose quando sei li, cosa ti fa bene e cosa ti fa male, impari di più il vero significato della parola pazienza e cambi.

Non ho mai pensato di morire anche se il dottore non si è mai sbilanciato con mia madre di quanto fossi grave. Lo ero.

Ho perso i capelli sì, tra la prima e la seconda chemio. Li avevo lungi e avevo fatto una tinta meravigliosa... tagliati corti così da non avere uno shock quando sarebbero caduti.

Ora sono due anni dalla remissione, sono negativa agli esami, non c'è nulla e posso dire di averlo sconfitto. Certo, sto ancora aspettando la fatidica frase "sei guarita" e ovviamente dovrò sempre tenere sottocchio la situazione ma posso dire di aver mandato a casa a calci in culo "l'alieno" con forza di volontà, ottimismo e ovviamente le cure.

Anche se la chemio ti uccide tu rinasci.

Dopotutto, non tutto il male viene per nuocere no?

Io però sto ancora aspettando l'alieno figo...





Angolo Autrice


Ok, non volevo rattristarvi con i cavoli miei ma mi hanno detto che scriverlo fa solo bene. In effetti non è la prima volta che lo faccio ma non gli ho mai dedicato una shot. Quello che ho scritto è tutto vero, è ciò che ho provato quando quel 2 agosto di 5 anni fa mi hanno dato la notizia, non si è mai preparati per quello, MAI. 

Mi hanno detto che è stato un bene che si sia manifestato di botto, con il collo gonfio, perché se andava a rilento la cosa era più grave. Il collo gonfio era un linfonodo sentinella, quelli che ti dicono "ehi guarda, hai un problema forse è meglio che fai esami più approfonditi" e porca miseria, aveva ragione.

Come ho scritto, la chemio di distrugge letteralmente ma ti riporta in vita certo, ci saranno delle conseguenze a lungo termine perché comunque quella roba è passata ovunque nel tuo corpo ma posso dirvi che dopo 5 anni ho un simpatico principio di artrite alle dita, che quando fa freddo si incriccano, reumatismi tra le scapole e boh... mi sento tanto mia nonna buonanima.

beh, spero di non avervi annoiato e ci vediamo alla prossima


besos :*

Procida's jewels and...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora