Chris e Scarlett (IV)

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Come secondo braccio destro dell'Alpha, il mio compito è quello di ripulire o meglio "cacciare" i vampiri solitari che minavano la sicurezza del Lore. Se Tom è più "cerebrale", un sottile stratega che uccide senza pietà, io sono il killer del clan. Quello che prima spara e poi fa le domande.

Quella notte avevamo appena ripulito un bar di sanguisughe che si sballavano con droghe derivate dal sangue degli altri esseri del Lore, quando la vidi.

Completamente vestita di nero, pantaloni di pelle che sottolineavano le forme e le lunghe gambe, stivali stringati sotto al ginocchio, giacca corta di pelle, i lunghi capelli neri come l'ala di un corvo che ricadevano sulle spalla in onde morbide, la pelle bianca, le labbra rosso scarlatto e le iridi rosse. Il suo nome era Scarlett e anche lei era una killer come me solo che lavorava per i nemici giurati dei lupi. Era una vampira, una fottuta splendida vampira che mi ammaliò fin dal primo momento.

Mi viene incontro, le mani nelle tasche della giacca, ancheggia deliberatamente per poi passarsi la lingua su uno dei canini appuntiti. "Ma guarda un po' chi abbiamo qui, un Esecutore dell'Alpha Doronin. Un killer. Che cosa vuoi?" "Oh lo sai benissimo cosa voglio sanguisuga. Dovete sparire dal tutto il Lore, non è chiaro?"

Lei alzò un sopracciglio sorridendo, era evidentemente divertita da quello che avevo detto o forse non dava peso alle mie parole. "Sei così sicuro di te, Lupo – la sua mano passa sul bavero della mai giacca di pelle e poi un dito e un'unghia rossa seguiva lo sparato della camicia sottostante – così sicuro di te ma anche così prevedibile..." fu veloce ma anch'io lo ero e nel momento che estrasse la pistola puntandomela in faccia, io feci lo stesso.

Lei fece un mezzo sorriso "Davvero bravo Lupo. Sei ti incontrerò ancora, non esiterò a spararti..." "Stessa cosa vale per me, sanguisuga..." quello fu il nostro primo incontro/scontro.

**

Non avevo idea che mi sarei innamorata di un grande e grosso lupo del clan Doronin. Che avrei abbandonato la mia gente dopo aver capito che pezzi di merda fossero, c'era così tanta corruzione e la Gilda aveva così tanto potere che il Re la usava per i suoi affari illegali. È difficile dimenticare uno come lui.

Christopher Evander. Alto, spalle larghe come un giocatore di football americano, capelli biondo scuro lunghi così come la barba, occhi blu/verdi che viravano all'oro quando la bestia veniva provocata e un sorriso disarmate. Non lo avresti mai detto che era un killer e devo ammettere che è pure un gran figo. Beh, per farvela breve, ho disertato.

Ho rinnegato la mai gente, la mia razza perché hanno loro tradito i valori in cui credevo. Sono scappata dalla sede della Gilda, ferita, braccata e l'ho rivisto. Beh, ci siamo scontrati di nuovo, io ero affamata. A differenza di molte credenze sui vampiri, il sangue ci rigenera ma abbiamo bisogno anche di riposo. A volte non disdegnano il cibo. Ma il sangue è il nostro sostentamento più importante.

Era un vicolo buio, una leggera pioggerellina aveva bagnato l'asfalto e io saltai su lui. Afferrandolo. Affondando. Nutrendomi.

**

Era davvero forte la vampira. Mi era arrivata addosso come una palla demolitrice e le sue zanne affondano tra il collo e la spalla.

Ringhiai.

Era forte ma anch'io lo ero.

Scarlett beveva avidamente il mio sangue strofinandosi addosso e io la strinsi tra le braccia. I vampiri erano nostri nemici da secoli, e io en stavo nutrendo una. Qualcosa scattò in quel preciso momento. Lei leccò la ferita guardandomi, gli occhi erano completamente rossi, si leccò le labbra e io la baciai. Subito lingua in bocca facendole capire chi era che comandava, lei passò le mani dietro al mio collo strofinandosi ancora.

Procida's jewels and...Donde viven las historias. Descúbrelo ahora