Una festa particolare (Extra XXVII) Pt.2

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New York, aeroporto.

Eravamo pronti per sconvolgere la nostra vita al meglio vivendo sei mesi in Italia e sei mesi in America. I motivi che ci avevano spinti a farlo erano quasi tutti per Grace, per l'aria salubre di Procida e anche per Chris che iniziava a sentirti ingabbiato nella grande città. Per me andava bene, entrambi saremmo stati rilassati e più distesi.

Quella mattina Chris mi aveva svegliata, a modo suo. Come si fa a non amare i suoi risvegli?

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Dopo aveva controllato Grace che dormiva tranquilla e soprattutto, respirava senza problemi, ero tornato in camera dove trovo Lana scoperta e la sottoveste che indossa color beige, lascia poco spazio all'immaginazione e la mia è parecchio fervida. Le gambe lunghe si muovono facendo alzare ancora di più quel pezzo di seta che le fascia il corpo. Non penso più e agisco.

Bacio l'interno di una coscia piena solleticando la pelle con la barba e una tua mano si ferma sulla testa, le dita si allargano tra le ciocche dei miei capelli e un "Chris" arrochito esce dalla tua bocca. Sorrido e continuo ad esplorare fino a...

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Quando Chris inizia difficilmente lo fermi. Pensavo di sognare e invece era lui che mi stava dando il buongiorno. Sbarro gli occhi gridando quasi quando la sua bocca aperta e quella lingua mi fanno uscire di testa. Mi guardi "Schhh... o sveglierai Grace" quel mezzo sorriso e di nuovo tra le mie cosce a banchettare. Morale della storia. Mi sono svegliata fresca e pimpante come non lo ero mai stata.

***

Procida.

Al molo dei traghetti era venuto Seb con Mickey ad accoglierci. Ci disse che Laura era alla Bottega, Imma con i gemelli e TJ con Tom che correggeva i compiti delle sue classi. Chris e Seb si abbracciano dandosi pacche sulle spalle, poi saluta me e Grace mentre Mickey si nasconde dietro di lui. "Mic, non fare il timido. È lo zio Chris" lui continuava a nascondersi "Dai Mikali, non essere timido..." "Lascialo stare Seb, magari non ci conosce bene..." "Può essere. Quando sta con TJ cambia completamente. Ha preso molto da entrambi e anche se ha un anno e mezzo, è molto sveglio..." "Vedrai che cambierà..." e così Seb ci accompagna a casa nostra. C'era da sistemare e una festa.

***

Seb venne a prendermi alla chiusura del negozio con nostro figlio. Imma non era riuscita a passare. William aveva un po' di dissenteria e così aveva preferito non muoversi. Meglio curarlo così potevano stare tutti tranquilli e sereni alla festa di Halloween.

"Mamiiii!" mi corre incontro e lo prendo in braccio, lui si stringe a me e io lo stringo a mia volta. Lo bacio "Il mio bellissimo ometto, hai visto i gabbiani?" annuisce. "Tiiii!" ok tiii stava per zii. Ancora non parlava bene ma c'era tempo. Lo metto giù sapendo che sarebbe andato sul retro e Seb viene verso di me.

"E a me il benvenuto non me lo dai Inima mea?" un braccio si avvolge attorno alla mi avita, la mano aperta sul sedere "Mmmm, lui è il mio ometto speciale e tu, tu sei il mio Lupone, il mio Bastian..." mi sollevo sulle punte per baciarti, le braccia dietro al collo e le mani tra i capelli. Altro bacio tenendosi ancora stretti "Mmmm, potresti avermi convinto..." Mickey arriva infialandosi tra di noi e sorridiamo. Si, era bello tutto questo, e io stavo bene con me stessa e con il resto del mondo.

***

Due giorni prima di Halloween, ci troviamo tutti a casa di Laura perché voleva darci le zucche del suo orto, orto che aveva presto bene sulla veranda. "Grace impazzirà, ama le zucche intagliate..." "Anche Mickey, penso che a tutti i bambini piacciano le zucche, pronte per lo spettegolio?" tisane, biscotti e bimbi tranquilli.

Procida's jewels and...Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt