Vacanze di Natale a New York pt.2 (Extra VII)

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25 dicembre. Natale.

È la mattina di Natale e a casa Evans il silenzio avvolge tutto e tutti. Aveva nevicato e c'era proprio quell'atmosfera natalizia che tutti sognavano. Tutti dormivano tranne me.

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Camera Laurian

Sono sveglio da qualche minuto perché? Sono ancora incredulo, felice e... Dio, non riesco a non pensare al nostro futuro, a come sarà questo bambino. Noi. Siamo andati a letto facendoci le coccole, immaginando il bambino, maschio o femmina eh sì, tutte quelle cose che i futuri genitori fanno. E ora la mia Laura dormiva tranquilla tra le mie braccia, mi dava le spalle e l'avevo stretta me, le gambe intrecciate e la mia mano sul suo ventre ancora piatto dove c'era il nostro "Puntino", già per ora aveva questo buffo nome ma era così che sembrava.

Laura si muove strofinando il sedere contro il mio membro che come ogni mattina che Dio manda in terra, è sull'attenti. Non ci posso fare niente, è fisiologico e poi, l'odore della crema che metti sul corpo all'Argan, la lavanda e il tuo odore. Strofino il naso dietro al collo, i capelli che ricoprono l'altro braccio e tu mugoli muovendoti ancora. Non so se mi stai torturando inconsciamente nel sonno o sei sveglia? Una cosa è certa, voglio farti stare bene.

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Qualcuno mi sta toccando

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Qualcuno mi sta toccando. Apro gli occhi sorridendo per poi perdermi in quello che stava facendo il mio bel marito. Se questo era il buongiorno lo volevo tutte le mattine. Una mano si era infilata nelle mutandine e le lunghe dita affusolate e forti da manovale insinuate nel mio sesso. L'altra mano aveva sollevato la maglietta con cui dormivo afferrando un seno palpandolo. "Sebastian..." il tuo nome mi esce in un sussurro dalla bocca e muore quando mi baci il collo andando verso l'orecchio.

" il tuo nome mi esce in un sussurro dalla bocca e muore quando mi baci il collo andando verso l'orecchio

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"Voglio solo farti stare bene, tutto qui..." annuisco. Era come se mi leggesse nel pensiero, avevo proprio bisogno di questo e delle sue attenzioni. Un po' di sano preliminare fino a quando, beh mi avete capita. Non so come ma riesce a levare le mutandine e ad aprire una delle gambe portandola su di lui così da avere più liberta. Continua a masturbarmi, gli afferro la testa voltandomi per baciarlo. Il bacio è solo lingue, il pene continua a strofinarsi e le dita... le dita magnifiche che sanno fare magie. Mi inarco all'indietro venendo per le sollecitazioni che ho avuto, tremo aggrappandomi al suo bicipite. Mi volto, lo vedo sconvolto quando me. Ha pensato prima a me e non a se stesso, oh Sebastian!

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now