Joe's Corner. Io avevo un sogno... (II)

29 4 4
                                    


Era tanto tempo fa.

Così tanto che a volte penso che sia stato solo un sogno oppure che ho vissuto una vita non mia. Ho vissuto qualcosa di bello come il primo amore, la perdita dei genitori e la voglia di rivalsa. Ho pensato che dovevo tirarmi su le maniche e fare qualcosa per me e mio fratello.

Steve voleva prendersi cura di me ma io ero più testarda si lui mi sentivo in colpa per i suoi problemi di salute. Ho sempre sospettato e poi avuto al conferma, che la colpa era mia per i suoi ritardi nello sviluppo e tutti i suoi problemi. Eravamo gemelli ma molti pensavano che io fossi la sorella maggiore o addirittura, la madre.

Assurdo.

Ecco perché ho deciso di cercare un lavoro per mettere da parte i soldi, comprare una casa e poi chissà... ma essere donna e avere 16 anni negli anni trenta era un problema. Per fortuna che ho trovato Joe.

Joseph Kazinsky era emigrato dalla Polonia e aveva trovato la fortuna in America e conosceva me, mio fratello e Bucky. Avevo faccia tosta e così mi proposi. Certo, Bucky e Steve non erano molto d'accordo per la mia svolta ma io ero inamovibile. E così vinsi io.

***

Come ogni mattina, prima di uscire, ognuno di noi metteva qualcosa nel grande barattolo messo sulla mensola della cucina con su scritto "Soldi per la nuova casa". Io mettevo tutte le manche che ricevevo e dato che ero brava e veloce, erano anche buona. Steve era già uscito e Bucky, come sempre, si stava attardando per aspettare me.

Era da un po' che mi girava attorno, anche se io non avevo fatto nulla per si che si interessasse a me. Filtrava spudoratamente, come solo lui sapeva fare e io gli dicevo di andare da Dolores e di non cercarmi ma lui era testardo.

Dopo il primo bacio sulle scale antincendio alla nostra vecchia casa, Bucky veniva spesso a prendermi dopo il lavoro con la sua Harley. Aveva sempre avuto una passione per le moto e prima di tornare a casa, facevamo un giro fino al mare.

"Voglio arruolarmi per seguire tuo fratello..." già, il sogno di Steve era quello di andare nell'esercito e servire la patria ma per i suoi problemi di salute veniva sempre scartato. "Prima o poi riuscirà ad entrarci, è così testardo..." "E' uno dei nostri punti di forza James. Abbiamo sangue irlandese che ci scorre nelle vene. A parte questo, credi davvero che ci riuscirà?" "E' tuo fratello..." faccio un mezzo sorriso. Steve sarebbe riuscito nel suo intento anche con una gamba sola.

"A cosa pensi?" "A noi..." ora sei tu che sorridi "Noi?" "Beh, mi ha baciata così tante volte che ho perso il conto. Alcune volte pure con il rischio che Steve ci vedesse. Vorrei capire se tu ci tieni a me davvero..." Bucky si avvicina annullando la distanza tra di noi, afferra il mio viso tra le sue mani e mi da un profondo e rovente bacio che mi manda brividi di eccitazione lungo tutto il corpo. Quando mi fa riprendere fiato, tiene gli occhi chiusi "Io tengo davvero a te Bree, sfiderò anche tuo fratello se sarà necessario..." "James..." gli salto al collo baciandolo a mia volta e cadiamo nella sabbia nascosti dalle barche tirate in secca.

James ribaltò subito la posizione e mi ritrovai io sulla sabbia con lui su di me che mi guardava. Sorride il mio ragazzo, sì, è il mio ragazzo ed è così bello dirlo.

Iniziamo a pomiciare seriamente. Bucky mi ha sempre rispettata fino al matrimonio ma ammetto che molte volte ci siamo spinti un po' oltre e io avevo imparato con lui come lui da me. Certo, la mia prima volta è stata abbastanza traumatica dato che non ho avuto una madre a dirmi di certe cose ma solo amiche e tutto con idee e teorie strampalate.

Beh, quella sera sulla spiaggia, Bucky mi fece vedere le stelle e a me piacque da matti essere conquistata. Disarmata. Presa.

Era bravissimo a usare tutto il corpo per farti andare in Paradiso, senza veramente fare l'atto.

**

Ho una voglia matta di fare il passo successivo con lei ma l'educazione che mi è stata data mi dice di aspettare. Certo è che niente mi impedisce di fare altro oltre a baciarsi. Ho avuto abbastanza esperienze per capire cosa piaceva o meno a una donna. Però, ogni donna è diversa e unica.

Bree è unica.

La mia bocca si avventa sul suo esile collo dandole un piccolo morso dove pulsa l'arteria, proprio dietro l'orecchio. Lei geme aggrappandosi alle mie spalle. Piccoli baci lungo l'arco del collo che le fanno accapponare la pelle e quando le faccio un succhiotto li alla base della gola, mi tira i capelli e il mio nome esce dalle tue labbra in un sussurro estatico. Riprendo a bacarti, le mani non stanno ferme, nessuno dei due riesce a fermarsi. La mia si insinua sotto la blusa fino ad arrivare al seno racchiuso in un reggiseno semplice. Ti mordi il labbro guardandomi.

"Lasciami fare Bree – arroto la R apposta sapendo quanto ti piaccia – voglio farti stare bene..." "Non andrai oltre?" "No. Lo sai che non farei mai nulla che tu non voglia..." annuisci e finiamo di aprire le camicie. Altri baci e mani che si cercano, io che succhio uno dei capezzoli mentre mi tiri i capelli e poi un bel succhiotto su quella pelle delicata. E mentre le sue piccole dita graffiano la mia pelle, io ti segno con la barba di pochi giorni, dicevi che così ti piacevo di più anche se preferisco radermi. Avresti avuto la pelle arrossata per giorni e la cosa mi avrebbe fatto un enorme piacere, mentre lo facevo, la mia mano ti accarezzavo intimamente ed era così bello vederti venire.

Così bello e così tremendamente mia.

**

E si faceva sempre tardi quando venivi a prendermi al Joe's Corner. Poi mi hai chiesto di sposarti quando ti sei arruolato.

"Sergente James Buchanan Barnes, del 107° reggimento di fanteria"

Perché il tuo sospetto che Steve ci sarebbe riuscito ad entrate nell'esercito era più che fondato. Un certezza. E io dissi di sì. Era il 1942 quando divenni la signora Barnes e avevo così tanti sogni...

Avevo tanti sogni, ma in particolar modo quera quello di avere una casa per tutti e tre, realizzarmi, essere qualcuno.

Essere una buona moglie, una madre e una donna di casa... donna di casa io? Oh no, ero molto lontano dallo spirito che vigeva nella società anni 40. Io ero uno spirito libero che difficilmente si piegava a quelle regole, tutto mi andava stretto. Io mi sentivo diversa, che avrei fatto qualcosa della mai vita e non avrei aspettato.

Se Bucky si è arruolato per evitare che Steve commettesse delle sciocchezze, io mi sono arruolata per difendere loro. Mettendo a rischio la mia vita e quella del bambino che portavo in grembo ma non sapevo ancora nulla del siero Athena, mi aveva protetto in qualche modo per tutto quel tempo ma non era riuscito a proteggermi dai tentacoli dell'Hydra.

E tutti i miei sogni, le mie speranze e i miei progetti per il futuro andarono in fumo. L'Hydra li uccise quando mi uccise quella prima volta giù dal tremo e poi tutte le altre.

E diventi fredda, insensibile e disillusa. Non ho più nulla e la vendetta e la sete di giustizia ti fanno andare avanti. Ma quanto potrò ancora conviverci? Quanto ancora potrò andare avanti senza essere travolta dagli eventi o peggio, annegare nel mio odio e nella mia disperazione?

Io avevo un sogno tanto tempo fa e quel sogno è morto, con me.



Angolo Autrice


Buonsalve!


Mentre scrivevo questa breve shottina su una parte della vita di Bree e Bucky avevo in testa questa canzone, non so perché ma forse le parole mi hanno dato ispirazione per il titolo.


poi va beh, i Queen sono i Queen, volete che non li metta?


alla prossima


besos :*

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now