Alla bottega dei sapori. Nuovi arrivi a Procida (Extra III)

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Procida, domenica mattina.

A Imma era nato un bambino, e sì, era incinta quando si è sposato con Tommaso. È successo una sera alla bottega, nel magazzino tra le scorte. Quella domenica ci sarebbe stato il battesimo del piccolo TJ, un bambino di due mesi senza nemmeno un capello. I padrini erano laura e Sebastian che da quel gelato erano diventati inseparabili.

Sebastian era appena tornato dall'America e non vedeva l'ora di stare con la sua ragazza e i suoi amici. Presto si sarebbero uniti alla loro compagnia altre due persone speciali.

***

Casa di Laura

Non è da tutti svegliarsi con una calda coperta di carne e muscoli addosso, un sentore di Hugo Boss misto al suo odore. Il viso tra i miei capelli e il collo e una parte di lui molto sveglia. La mia mano intrecciata alla sua più grande e callosa per a del lavoro che svolgeva. La mano dove avevo l'anello che mi aveva regalato prima di tornare in America con una promessa, quando sarebbe tornato, sarebbe rimasto con me a Procida. Magari avremo ufficializzato la cosa con una festa ma oggi era il giorno del battesimo di TJ. Oh cazzo, TJ!

"Sebastian – lo avevo detto con la pronuncia giusta, si muove su di me strofinandosi con il suo grosso corpo contro il mio – Seb... Bastiano..." a Bastiano mugolò leggermente dandomi un morso all'orecchio per poi bacarmi la guancia "Buna dimineata" ah bene, se inizia con il rumeno io sono fregata! Sto facendo lezione con lui, è un insegnante esigente e io gli stavo insegnando l'italiano e pure il napoletano. Era divertente sentirlo arrotolarsi sulla lingua.

"Dobbiamo alzarci, c'è il battesimo di TJ e noi siamo i padrini!" sento ancora le labbra sul collo che mi provocano brividi in tutto il corpo. "Mmmm, lo so, che ore sono?" "Saranno le otto" "Il battesimo è tra cinque ore, abbiamo tutto il tempo tesoro, tutto il tempo..." era in astinenza da me e me lo aveva dimostrato al sera prima quando era arrivato. Mi aveva sollevato da terra appena entrato in casa, gettato il borsone da una parte e c'eravamo baciati.

"Mi sei mancata..." "Anche tu..." "Te iubesc..." "Sì eu" e beh, poi immaginate. E adesso mi stava dando un buongiorno come si deve.

**

Casa di Imma e Tommaso

Il piccolo TJ aveva deciso di svegliare i suoi genitori molto presto e così era stato Tommaso a prenderlo e dopo averlo cambiato, lo aveva portato da Imma che iniziò ad allattarlo. Mangiava, dormiva e faceva i suoi bisogni in quantità industriale. "Ahi!" TJ aveva morso il capezzolo della povera Imma "Tuo figlio è famelico Tomma', avrà preso da te" lui sorrise "Tutto suo padre, ha ottimi gusti..." Imma lo fulminò con lo sguardo "Ancora una parola Tomma' e dormirai sul divano, di nuovo..." lui le si avvicinò con quel sorriso irresistibile per poi scoccarle un bacio sulla bocca. "Lo so che mi ami lo stesso e io amo te..." "Sei sempre il solito adulatore" i coniugi Pietranascosta erano più uniti e affiatati che mai. "Ti amo..." "Lo so..."

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Sull'isola quel giorno, era arrivata una giovane donna, un'artista che aveva preso possesso della casa in cima alla collina, quella casetta che doveva essere messa a nuovo. Lei era Lana, una giovane italiana che per amore dell'arte si era trasferita a New York e poi si era innamorata. Aveva seguito la carriera di suo marito Chris, un procuratore distrettuale. Lo aveva fatto per amore. Lei era venuta li in cerca di ispirazione e ovviamente, la casa era da mettere a posto.

Era scesa in paese con il suo blocco da disegno e tutto quello che poteva esserle utile. Restò ad ammirare l'architettura delle case, le chiese e soprattutto una che era stata addobbata. C'era una festa? Decise di aspettare prese un cappuccino al bar all'ombra. Ricevette un messaggio da suo marito, era appena atterrato e presto l'avrebbe raggiunta. Tutto era perfetto.

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