Di fanghi e tende berbere. Ischia. Laurian. (Extra X)

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Disclaimer: come sempre, linguaggio e scene di sesso esplicito.


Ischia. Mattina.

Una settimana serviti e riveriti come una vacanza richiede. Mi ero fatta convincere da Imma ad andare alle terme con Seb (poi avrei scoperto in seguito che mio marito e la mia amica avevano organizzato tutto).

Era strano per me svegliarmi presto ma Puntino aveva deciso per me così avevo fatto la doccia e adesso ero davanti allo specchio del bagno dell'albergo. Sebastian dormiva ancora e così mi dedicai a me alla mia pelle. Ero entrata nel quinto mese e avevo un pancino non ancora ingombrante e si vedeva che ero incinta. Il mio corpo aveva iniziato a cambiare e Puntino aveva strane voglie. I dolori erano gestibili, Dio avevo affrontato di peggio se ci penso ed è per questo che siamo qui in vacanza, relax totale per la futura mamma.

Mamma. Non avevo la minima idea che un giorno lo sarei diventata, tutti a dirmi che non potevo, che i miei ovuli erano bruciati, andati. Morti. Eppure Puntino è la prova vivente che a volte i dottori si possono sbagliare. È vivo e si muove, non vedo l'ora che anche lui lo senta.

Musica, si in questi casi ci vuole della musica, ti estranea e le endorfine circolano libere nel corpo facendo bene a me e a lui. E mentre seguo Anna Oxa, ripenso a quando Puntino è stato concepito.

A quella sera di novembre, la tempesta. Un brutto tempo come non si vedeva da tanto tempo a Procida. Lui era andato a Napoli per un lavoro e non si sapeva se sarebbe riuscito a tornare in tempo a casa per via della burrasca, l'ultimo traghetto era alle 23.30, chissà se sarebbe riuscito a prenderlo?

Ero nel mio angolo relax sulla terrazza a prova di tempesta, stavo leggendo, musica che si diffondeva per tutta casa. Salem acciambellato al mio fianco mentre Queeny era nel salone vicino al termosifone. Leggere è una parte fondamentale per diventare scrittore, oddio per ora sono solo una semplice scribacchina che ha fatto qualche racconto e recensioni. Beh stavo leggendo e...

Flashback, 5 mesi prima. Procida.

"Non è possibile!" era saltata la corrente e non solo a casa mia ma su tutta l'isola.

Messaggio da Imma

"Tutto bene tesò?" "Sì, speriamo che Seb sia riuscito a prendere il traghetto. Lo sai che non amo i temporali..." "Lo so. Mi raccomando, non farmi stare in pensiero" "Sì mamma."

Imma si preoccupava, come una seconda mamma, sollevo gli occhi al cielo e presi il cellulare usando la torcia per scendere in cantina. Salem era scappato a nascondersi, tutto normale pensai tra me. In cantina, scavata nel tufo, c'era il quadro elettrico ed era tutto a posto, quindi era un problema generale e poi... un ragno. Io odio i ragni! Odio i ragni da che ho memoria e in generale tutti gli insetti. Salto all'indietro, grido, perso l'equilibrio e cado a terra facendomi male "Ahi!" la caviglia pulsa, avevo perso il cellulare, sperando che non si fosse rotto ed ero al buio. "Ah Seb, sono così maldestra!"

**

Per fortuna ho fatto in tempo a prendere l'ultimo traghetto e ora sto correndo a casa, la pioggia non accenna a diminuire, non vedo l'ora di farmi una doccia calda e di accoccolarmi vicino a lei. La corrente è andata via, così apro la porta con le chiavi e inizio a chiamarla, so quanto detesti i tuoni e i fulmini "Laura..." nessuna risposta "Laura, dove sei?" inizio a preoccuparmi "Sono qui! Seb, Sebastian... " la cantina?

Procida's jewels and...Where stories live. Discover now