Capitolo 66

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Faccio per alzarmi. In questo preciso momento desidero con tutta me stessa allontanarmi da lui. Sto per andarmene ma Thomas è più veloce di me, mi afferra così forte che sussulto. Sono costretta ad alzare lo sguardo, soffermandomi bruscamente sul suo viso. Non so come ci riesca, ma è tutta questione di un attimo che, le sue labbra si appropriano delle mie che, senza pensare ai miei sentimenti se ne impadronisce. Smetto di respirare mentre la poca aria che mi era rimasta nei polmoni mi muore in gola, incastrata tra le fauci della sua bocca avida.

Il senso di colpa mi trapassa, annientandomi del tutto. Rimango sospesa nel tempo con gli occhi sbarrati di fronte al suo gesto impulsivo e senza riguardi nei miei confronti. È come se per lui, l'orologio si fosse fermato nel periodo in cui stavamo insieme e non fosse mai più andato avanti da allora. Sento il sangue pulsarmi nelle vene ed è come se incombesse una terribile catastrofe dentro me. Dopo il mio turbamento iniziale che mi ha lasciata esterrefatta per un momento, reagisco al suo assalto. «Come ti permetti?» Inveisco con tutta la voce che mi ritrovo in corpo. 

Sono così fuori di me che gli colpisco la faccia con un forte manrovescio. Thomas resta sconcertato dal mio brusco comportamento mentre la mia mano inizia a pulsare di dolore. Percepisco tantissime punture di mille spilli conficcati sulla pelle... Non trovo nemmeno il tempo di riprendere la sensibilità appena perduta che senza indugio, approfitto del momento per spingermelo di dosso. Faccio un passo indietro allontanandomi definitivamente da lui quando senza rendermene conto, i miei occhi si soffermano su una figura imponente accerchiata dalla confusione che ha il potere di destabilizzarmi. Lo sguardo di Chad è perso nel vuoto e, allo stesso tempo, imperversano furiosi. I nostri sguardi s'incrociano e rimangono fissi su di noi poi con un ultimo battito di ciglia, si volta e se ne va. Corro verso di lui che in due falcate ha già raggiunto l'uscita. 

Devo assolutamente spiegargli ogni cosa. Deve sapere che io quel bacio non lo volevo e che da quando l'ho incontrato, non ho fatto altro che desiderare soltanto le sue labbra sulle mie. Ho voluto tutto di lui e adesso, per un errore che nemmeno ho commesso, rischio di perderlo. Non posso negare ciò che provo per lui. Lo amo.  Lo amo profondamente come non ho mai amato nessuno prima di lui in tutta la mia vita. 

«Chad aspetta, Non è come credi! Non so cosa hai visto ma io am-» Non mi permette neanche di replicare che immediatamente mi attacca, infierendomi contro. «Evita di dirmi quella cazzo di parola, dopo che hai baciato un'altro davanti ai miei occhi!» La sua freddezza improvvisa mi coglie alla sprovvista. Compiendo pochi passi lo raggiungo ma lui non riesce a vedermi perché continua a darmi le spalle. I suoi occhi vagano ovunque ma chiaramente evitano i miei. Non si rende neanche conto che in questo preciso momento mi sta uccidendo. D'un tratto, come se avesse percepito i miei pensieri, lo sento prendere un respiro profondo e spostando il capo lateralmente verso di me, mi guarda di sbieco. Con quello sguardo ostinatamente insensibile che se potesse, potrebbe trucidarmi da un momento all'altro e quel ciuffo scompigliato che cerca di tirarsi su con le dita ma che gli ricade costantemente davanti agli occhi, bellissimo come sempre... Spara il colpo.  

«È meglio chiuderla qui. Ti ho desiderata Helena, ho desiderato il tuo corpo e volevo entrarti dentro in qualche modo... Ma adesso, ora che ci sono riuscito, hai perso ogni attrattiva. Posso essere il padre di tuo figlio se vuoi, ma tra noi finisce oggi.» Un lampo improvviso squarcia il cielo e la pioggia inizia a cadere furiosamente, riversandosi su di noi. Il gelo sopraggiunge fino a toccarmi le viscere. Provo a inspirare ma non ci riesco, affanno come se affogassi nell'oceano. Le ginocchia non mi reggono più in piedi e cedono, piombando sull'asfalto. Non riesco più a vedere nulla poiché le lacrime mi offuscano la vista, travolgendomi e scombussolandomi in pieno. Come ho fatto ad essere così stupida?  Come ho potuto ferirlo a quel modo senza evitarlo? Con un uomo che impallidisce al suo confronto. Non riesco a capacitarmi di come io, stasera, gli abbia provocato tutte queste insicurezze... Perché si tratta di questo, giusto? Non è stato solo sesso, quello che proviamo l'uno per l'altra è reale. Tutto lo è stato!  

Le mani mi sostengono a stento, anche se impattandosi con l'asfalto si sono graffiate. Non so come faccia, ma cerco in tutti i modi possibili di non disperare e perdere la calma. Mi rialzo facendo leva sulla speranza che mi pervade un po' il cuore. Mi tolgo il pietrisco dalle mani piene di tagli e arrancando, gli vado incontro. Mi aggrappo alla sua maglietta tirandola verso di me, riscuotendolo per riportarlo al presente. «Non ti credo e sai perché? Perché quello che senti per me io lo sento il triplo per te! Ti amo da morire Chad. Per me, esisti solo tu! Ti prego di ascoltarmi!» Lui stringe forte le palpebre e prendendomi per i polsi mi scosta brutalmente dal suo petto, facendomi mollare la presa su di sé. «Helena non farmi incazzare, noi abbiamo chiuso! Come cazzo te lo devo dire?» Tremo. Il mio corpo non riesce a smettere di farlo... Senza limiti, sussulta dal dolore appena infertomi. Non perdo soltanto le capacità funzionali, non è soltanto un dolore fisico quello che sto sentendo in questo momento, no. È un dolore più profondo, uno squarcio viscerale rotto dal ticchettio della pioggia. «Ti prego, ascoltami!» Lo supplico ancora, con la speranza di riportarlo da me. «Non c'è più niente da dire, ci siamo già detti tutto. Addio Helena.» Lo intravedo mentre la sua sagoma diviene ancor più sfocata a causa del pianto. Sento le ossa scricchiolare e torcersi sotto il frastuono della pioggia scrosciante che mi trapassa la pelle già inzuppata d'acqua. Il mio viso si contorce di disperazione. Le lacrime mi si riversano copiose sulle guance oramai umide mentre un cielo buio e pieno di nuvole nere si consuma, tramutandosi in una tormenta. Quel turbinio si mischia e si unisce alla mia disfatta. Le parole "Ti amo" e "Ti prego non lasciarmi!" scalpitano dalla voglia di riversarsi fuori e raggiungerlo... Ma anche se non lo faccio, dentro di me le sto urlando a perdifiato per farti sentire, ma questo non basta. Non più... ed esse rimangono incastrate nella mia mente, come un faro nella notte che cerca nel vuoto la sua nave. Io ho appena perso la mia di nave, la mia ancora che mi teneva ancorata alla vita. 


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L'Angolo dell'Autrice:

Finalmente son riuscita a scriverlo qui, anche se secondo voi, poteva mancare una terza o quarta revisione? XD

Ovviamente no! Detto ciò spero che fino a qui, vi piaccia e sono anche sadica se spero che qualcuno di voi abbia pianto? Forse sì... 

Comunque vi auguro una Buona Lettura! Sperando di risentirvi presto al prossimo capitolo.

P.S.: Ho anche aggiornato il capitolo 65, proprio come vi avevo detto che avrei fatto ;). Ad essere sincera, per miracolo mi si è acceso il pc e adesso ho anche paura di spegnerlo perché domani chissà se funzionerà.

-Clelia.





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