Capitolo 85

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Helena non mi dà altra scelta ed io mi sento sempre più morire. Sto abbracciando un corpo vuoto, privo della sua anima. Quell'anima che ha sempre brillato davanti ai miei occhi, la stessa che mi ha permesso di innamorarmi di lei. Ogni scintillio è scomparso ed il mio, sta iniziando a svanire insieme al suo. Non posso pensare di perderla, non ancora...

Prova a scostarsi dal mio abbraccio ma io non riesco a lasciarla andare.
Lei è tutta la mia vita!
«Chad è finita. La nostra storia finisce qui. Tutto quello che ci ha legato è morto col tuo tradimento e con la morte di nostro figlio.» E le sue glaciali parole prive di qualsiasi emozione mi arrivano addosso, facendomi gelare il sangue che mi scorre nelle vene. Mi spinge lontano da lei e dal suo frigido corpo. Stringo i pugni, trattenendomi a stento.

Vorrei parlarle e dirle come stanno realmente le cose ma sarei un'egoista del cazzo se lo facessi adesso che si sta riprendendo dal dolore fisico e dalla perdita di nostro figlio. Dentro sto rischiando di implodere. Non vorrei turbarla e quindi taccio, ho bisogno di un secondo momento per far uscire tutto lo schifo di passato che era la mia vita. Voglio rasserenarla e dirle che ci sarò sempre per lei ma è come se non ci fosse e per lei oramai, sembra che niente abbia più importanza.

«Adesso vorrei soltanto che tu te ne andassi.» Non ho nemmeno il tempo di metabolizzare ciò che mi ha chiesto di fare che, subito mi ordina di sparire.

Quando mi vede ancora lì, inerme su me stesso, le sue sopracciglia si arcuano di disappunto mentre i suoi occhi incolleriti si schiantano sui miei, come se mi stesse urlando il suo desiderio più grande che è quello di non rivedermi mai più.

Non so come faccia ancora a reggermi in piedi ma riesco ad alzarmi dal lettino che la tiene ancorata all'asta delle flebo e con una sicurezza che non ho, le dico che non ho assolutamente alcuna intenzione di lasciar perdere noi e mi congedo dalla sua vista perché si, la speranza può accecare anche gli occhi dei più temerari che hanno imparato ad avere paura, ma non sono nemmeno uno stolto che vuole infliggersi altro dolore; ed io, non voglio più sentirmi rifiutato all'unica donna che abbia mai amato.



Passano altri giorni e le condizioni fisiche di Helena tornano stabili, migliorando di giorno in giorno. La notte però, la sento urlare nel sonno, si agita e irrequieta inizia ad avere degli attacchi di panico abbastanza persistenti da toglierle il fiato.

Si rifiuta ancora di vedermi e le do fastidio se le sto intorno... Se provo ad entrare nella sua stanza, inizia ad inveirmi contro e a pregarmi di uscire perché la mia presenza le dà sui nervi quindi, rimango fuori e me ne sto davanti alla sua porta; aspettando pazientemente che la sua amica esca da lì e che mi dia sue notizie.

Dopo aver scoperto la verità, io e Sasha siamo giunti ad una piccola tregua, arrivando persino ad un compromesso. Adesso che conosce la realtà dei fatti è molto più propensa ad aiutarmi. Ha deciso che soltanto quando Helena sarà pronta ad ascoltare e a sentirla parlare su quello che è successo quella notte, prenderà in considerazione di riferirle tutto ciò che sa. Sostiene che lo faccia più per il suo bene che per il mio ed io, non posso che esserle riconoscente per questo.

Ogni dannato giorno passato qui dentro, non appena l'orario di visite giunge al termine, Sasha esce da lì, si siede e mi dice quello che già so e nonostante sappia ogni cosa di lei e delle sue condizioni, mi fa star bene sapere come lei stia dentro o cosa le passi per la testa.

Con sguardo adirato ribadisce più e più volte che non le merito nemmeno queste poche informazioni che è disposta a condividere con me. Annuisco come un automa costringendola a dirmi di più, così vengo a conoscenza che i medici le hanno prescritto degli ansiolitici che l'aiuteranno a riconciliare e riequilibrare il suo sonno discontinuo per via degli incubi che le ottenebrano la mente, perché oramai i suoi pensieri sono rimasti bloccati al giorno dell'incidente, lo stesso in cui abbiamo perso tutto. Quello che prevedeva l'inizio della nostra fine.

Sasha continua a parlarmi di cure che riguardano la sua fragile psiche e non appena conclude, mi fa sapere che questo pomeriggio la dimetteranno e che finalmente potrà tornare a casa. Il mio respiro si ferma per un istante, divenendo irregolare.

In questo suo periodo di degenza, ho cercato di far sempre la cosa giusta. Le sono stato alla larga per concederle gli spazi di cui ha bisogno ma adesso che lei non sarà più qui, sarà difficile restarle distante e non poterla più avere vicino. Lei me lo impedirà in ogni modo... Ma, cazzo! Che io sia dannato se le permetterò di mettermi all'angolo, ai margini della sua vita.

Assorbo le sue parole. Stringo i pugni e mi faccio forza per quello che verrà, quando poi si alza mi dà la sua parola e se ne ritorna in camera di Hel per aiutarla.

Mi muovo anch'io e con la porta socchiusa che Sasha ha dimenticato di richiudere dietro di sé, sbircio al suo interno. Intravedo la sua esile figura che mi porge le spalle. È intenta a mettere in ordine i suoi pochi effetti personali che occupavano lo spazio di quella stanza quando, in un tempo prima di lei, era spoglia. Sasha da brava amica qual è, si precipita da lei, affrettandosi a far tutto al posto suo poiché ancora il suo fisico è debilitato e non è pronto a sforzarsi più del dovuto.

La mia Hel non si accorge di me, dei miei occhi che le perforano la schiena e delle mie braccia che spasimano soltanto per stringerla forte a me e non lasciarla mai più.

Inizio ad agitarmi alla sola idea di vederla andare via... Tutto sembra così maledettamente definitivo tra di noi che mi manca l'aria solamente a pensarlo.

Chiudo le palpebre e silenzio i pensieri, intrisi già di quegli incubi che mi fanno sempre più male nell'imprimersi forsennatamente nella mia mente.


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L'Angolo dell'Autrice:

E un altro Capitolo è andato via... Che dire, miei cari lettori? Sto cercando di sbrigarmi per arrivare alla fine di tutto! Ora qui (E lo so che ve lo dico sempre ma è così per me), ci saranno scene pesanti da scrivere. Non so se ne sarò in grado, io comunque come sapete bene, ci provo a renderlo come l'ho sempre pensato.

Spero che almeno fino a qui vi sia piaciuto perché ci sto lavorando davvero tanto e ci sto perdendo l'essere dietro loro, ma so che la loro storia vale essere raccontata così com'è, con tutte le sue difficoltà. Spero di sentirvi e aggiornare presto!

Una buona serata.❤️

-Clelia.

P.S.: Non so se in tutte quelle settimane in cui Hel si sveglia ed ha sofferto di attacchi di panico, quello che le ho prescritto le vada bene anzi, volevo mettere ansiolitici e sonniferi ma sicuramente avranno degli effetti collaterali su di lei pensando anche alla sua fisicità e quindi, non intendendomene molto ho scelto soltanto un farmaco. Se qualcuno di voi studia medicina o è ben preparato sull'argomento, potrebbe farmelo sapere? Vi ringrazio già in anticipo per il vostro aiuto. 🙏❤️

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now