Capitolo 86 (Parte Terza)

229 13 32
                                    

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


«Merda, devo andare al lavoro!» Esclama lui col suo timbro di voce che potrei riconoscerlo tra altri mille. La sua imprecazione mi giunge oltre la porta che ho appena chiuso. Non ho nemmeno il tempo per sospirare di sollievo che due colpi prepotenti si schiantano sull'anta. I pugni sbattono contro di essa e mi riscuotono di colpo. «Helena tornerò ancora. Tornerò sempre da te, fin quando non deciderai ad ascoltarmi! Mi hai sentito? Non mi arrenderò mai con te!» D'un tratto lo sento sospirare, molto probabilmente esausto per tutta la testardaggine che si porta addosso e che si ostina a scagliarmi contro, soltanto per farsi sentire. Dopodiché intuisco che indietreggia, poiché i suoi passi si allontanano sempre più dalla soglia fino a scomparire del tutto.

Scuoto il capo, come se potessi scacciarlo definitivamente via dalla mia vita ma lo odio, e l'odio è sempre un sentimento che riesce a scombussolarmi dentro. Non si cancella mai anzi, s'imprime così a fondo nelle viscere che l'indifferenza diviene inutile di fronte all'inevitabile evidenza e così rimpicciolisce dinanzi all'unica parvenza di verità in cui mi impunto ed ho voglia di credere.

È da una vita che lotto. Lotto contro tutti ma soprattutto contro me stessa e i miei sentimenti che vorrebbero librarsi via dal mio corpo vuoto e liberarsi di tutte le emozioni represse che sento ancora per lui ma che non vorrei più provare. Mi ripeto continuamente che lo odio. Odio ciò che mi ha fatto, in particolar modo odio il modo in cui mi sento legata a lui come quando mi ha afferrata per il polso e una piccola scintilla mi ha scosso, incastrandosi sul cuore senza alcuna remora e la realtà mi arriva gelida fin dentro le ossa. Mi si è bloccato persino il respiro al tremitio del mio stupido corpo che freme di dolore per la sua mancanza ed è allora che la ragione assume la gelida consapevolezza che non potrò mai dimenticarlo. 

Mi manca lui e il suo tocco e tutto ciò mi paralizza dal togliermelo dalla testa e dai pensieri. Ci provo ma in realtà non smette mai di mancarmi. So che è stupido e so anche che non dovrei ma, potrei rischiare di perdermi per sempre e non vivere più quelle stesse sensazioni che mi facevano sentire viva, davvero viva soltanto con lui? Si può continuare a vivere con il cuore diviso a metà senza mai provare quell'amore totalizzante che ho provato con tutta me stessa stando con Chad? 

Quando mi pongo questa domanda, la risposta mi fa sempre paura perché non ne trovo nessuna mentre, tutte quelle che mi sovrastano e mi si affollano nei pensieri non fanno altro che confondermi, gettandomi nello sconforto più totale... E la mia mente non fa altro che pensarlo con quella biondina slavata dalle gambe chilometriche, la stessa ragazza che si strusciava su di lui per averlo ancora e ancora e chissà quante altre volte lo ha avuto durante i giorni della mia più completa vulnerabilità... E così, alla fine cedo al disprezzo. Quelle stesse mani che ho sempre amato e adorato su di me, le immagino su di lei; e d'un tratto lo rivedo lì, sul pianerottolo di casa sua, lui che la tocca nello stesso modo in cui toccava me, facendola sua con gli sguardi, i fatti e le parole.

Ogni qualvolta che ci penso, il mio cuore perde un battito e tutto il mio amore per lui cessa d'esistere all'istante. Gli ho dato così tante parti di me che, anche per lui avevo deciso di crescere il nostro bambino, nonostante avessi l'ansia costante e i mille timori da affrontare come diventare mamma per la prima volta, nonostante non mi sentissi pronta ad esserlo... E quando i pensieri si accavallano, rincorrendo quel piccolo esserino che insieme, abbiamo contribuito a mettere al mondo ma che lo stesso mondo non ha voluto e me lo ha portato via, il dolore pulsa e diventa insostenibile da sopportare.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now