Capitolo 68 Parte Settima

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Mi cambio in tutta fretta, mi disfo della tuta usata per gli allenamenti e indosso il completo blu e arancione della nostra squadra dove lateralmente sfoggia il suo logo; raffigurante il profilo di una tigre sfregiata sul lato di una guancia da un graffio color rosso sangue, lasciato dai suoi stessi artigli affilati. Nonostante io provi a non pensare alla gente che occupa la platea, sento ancora quel maledetto brusio ridondante trapanarmi i timpani.

Sistemo il borsone nel mio armadietto, e chiudendolo, mi ci appoggio con la schiena contro mentre tutti gli altri sono seduti in panchina e parlottano tra di loro. Sospiro forte e stringendo i pugni lungo i fianchi, mi riprometto di fare l'impossibile. In questo mio privato momento di contemplazione, il coach si fa avanti invadendo lo spazio dedicato a noi giocatori e ritorno a sentire il vociare dei miei compagni di squadra. «Mi raccomando ragazzi, dateci dentro!» Ribatte e con un «Si coach!» ottenuto come risposta, va di nuovo via, aspettandoci fuori.

Tutti son pronti a battersi contro i giocatori della scuola avversaria, così uno ad uno sfiliamo via dagli spogliatoi e sempre in fila per uno, raggiungiamo la palestra stracolma di gente pronta a fare il tifo per noi, mentre l'altra metà è contro di noi. Le luci illuminano il campo, la nostra arena di gioco. Ci stringiamo la mano con gli Shark Red e poi ci dividiamo occupando la parte sinistra del campo, prendendo posizione. L'arbitro fa il suo ingresso, entrando dentro la linea di metà campo, tenendo la palla in mano. Io sono il playmaker, quindi, mi ritrovo al centro del campo e anche se solitamente il playmaker è il giocatore più basso della squadra loro hanno scelto me, perché nonostante fisicamente non corrisponda alla classica descrizione di base e non lo rappresenti affatto con la mia stazza, ho una buona padronanza della palla.

Al primo fischio lascia andare la palla tirandola in aria e la partita ha inizio. Con grande destrezza riesco ad impossessarmene e conduco il gioco. Essendo scattante ma anche scaltro, sorpasso chi mi viene addosso, faccio un paio di finte spostandomi all'ultimo secondo. Lancio la palla, passandola a chi si trova più vicino al canestro e segniamo tre punti al primo tempo. Continuiamo così e andiamo abbastanza bene, almeno fin quando gli Shark Red non si mettono in testa di batterci e riescono a raggiungerci, pareggiando col punteggio. Tra un canestro e l'altro, il tempo scorre, l'arbitro fischia, declamando il Time-Out. Io e i miei compagni ci riuniamo in cerchio ed espongo il mio nuovo schema di gioco che dovrebbe condurci alla vittoria. Ho l'approvazione del coach e così, dopo essermi spiegato per bene, tutti annuiscono concordi alla mia idea.

«Tigers! Tigers! Tigers!» Gridiamo in coro disposti in cerchio. Coi pugni al centro e alzando le braccia in aria alla fine del nostro rito d'incoraggiamento. Io e TJ. ci guardiamo, intendendoci alla grande con una sola occhiata. Così motivati e ricaricati dalle nostre parole, diamo inizio al secondo tempo, cambiando campo. Riprendiamo il gioco senza barare anche se l'altra squadra ha deciso di giocare sporco, provando ad attaccarci colpendoci violentemente alle caviglie per farci inciampare di proposito e perdere la presa della palla, per arrivare al nostro canestro. L'arbitro sembra non vedere nulla, nessuna delle loro infrazioni... E noi, anche se siamo furibondi con chi finge che tutto stia proseguendo normalmente, non demordiamo di certo.

In silenzio e col fuoco che ci anima dentro andiamo avanti, non fermandoci mai, cercando in tutti i modi possibili di occupare la loro parte di campo. Corriamo, placcandoli e finalmente riusciamo a recuperare la palla. TJ. la lancia a me ed io l'afferro senza problemi. Cerco di mandarla a segno da una distanza superiore per accaparrarmi i tre punti. Stiamo quasi per vincere quando, durante un palleggio mi viene soffiata via dal numero 21 degli Shark Red. Maledizione! D'un tratto guardo un punto sulle tribune e mi ripeto che devo farcela. Scuoto il capo, riportando la mia attenzione alla partita che stiamo giocando con grande impegno, distogliendomi da ogni distrazione possibile e inizio a correre più veloce che posso. Mi riapproprio della palla e continuo a correre senza fermarmi, evitando chi mi sbarra la strada anche se inevitabilmente, iniziano ad accerchiarmi. Non ho alcuna speranza di divincolarmi e quindi mi decido a fare la prossima mossa. Salto. Faccio un salto micidiale, lancio la palla in alto e così lontana fino ad arrivare a sbattere sul tabellone bianco del canestro. La stronza rotola, rotola per poi far centro, cadendo giù e segnando definitivamente la nostra vittoria.

L'arbitro fischia mettendo fine al match. Tutti i miei compagni di squadra esultano entusiasti, e venendomi incontro mi sollevano da terra, urlando il nome della nostra squadra mentre la nostra mascotte col costume da tigre si dà ad acrobazie incredibili, insieme alle cheerleaders che ancheggiano e saltano più di tutti accompagnati dalla banda musicale della scuola che suona a tutto spiano. Non appena mi rimettono giù, TJ. viene verso di me ed è il primo a congratularsi col sottoscritto. Mi da una pacca sulla spalla e mi stringe verso di lui. «Sei un grande, amico!» «No, non io. Siamo stati tutti dei grandi stasera!» Gli dico sorridendogli e liberandomi dalla sua presa, abbandonando i festeggiamenti.

Mi dirigo sugli spalti e raggiungo Kaelan eccitato come non mai nel rivedermi. «Allora, ti sei divertito?» Gli domando con un sorriso quasi indelebile, stampato sulla faccia. Lui si riprende dallo stordimento momentaneo e mi abbraccia. «Se mi è piaciuto? Sei stato eccezionale in quel campo!» E la felicità mi rimbomba dentro con un'intensità inaudita e per la prima volta, mi sento i fuochi d'artificio esplodermi al centro del petto. Questo è il giorno più bello di tutta la mia vita! Io stesso non riesco nemmeno a crederci.

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L'Angolo dell'Autrice:

Scrivere con la canzone in sottofondo di High School Musical: Now or Never, cantandola e disconcentrandomi dal testo scritto a mano non ha avuto prezzo! Mi sembrava di essere seduta sugli spalti a fare il tifo per il mio Chad... E niente, la carica che mette quel pezzo è qualcosa di fenomenale... E soltanto per questo, gli è andata bene a questo giro.

Ho vissuto per un po' il mio personalissimo film mentale di questa mia storia e per un attimo sembrava che vedessi i miei personaggi interagire tra di loro. Fichissimo!

Comunque sia, ho appena finito di buttare giù quest'altro mio faticosissimo pezzo. Cercare le dinamiche del gioco senza aver capito quasi nulla dei punteggi e della postazione che dovrebbero avere per ottenere da 1 a 3 punti è stato abbastanza estenuante. Ne sono uscita distrutta ma credo che ne sia valsa la pena. Se sono soddisfatta? Si, tantissimo.

Sto correndo e spero tanto di non perdermi.

Alla prossima!

- Clelia.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now