Capitolo 68 Parte Nona

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Dopo aver portato la squadra alla vittoria, il giorno seguente siamo tutti in palestra ad allenarci più di prima. Siamo così presi dall'entusiasmo per il risultato della partita di ieri che non ci sentiamo nemmeno la fatica addosso. Così, carichi di adrenalina, spingiamo sui piedi e ci posizioniamo al centro del canestro per lanciare la palla. Mi sposto velocemente e la faccio rimbalzare, passandola tra le mie gambe divaricate, punto all'obiettivo e riesco a centrare il canestro.
Continuiamo fino allo sfinimento quando il coach ci grida che va bene così e che possiamo fermarci per oggi. I miei compagni di squadra si bloccano accorgendosi a malapena di aver oltrepassato il limite del solito orario, e poi iniziano a punzecchiarsi a vicenda con qualche battutina scherzosa e grandi pacche sulle spalle. Ognuno di loro si allontana per posare i palloni nello sgabuzzino e non appena hanno finito, si dirigono agli spogliatoi sotto l'ordine del nostro allenatore. Dopo aver sospeso l'allenamento, il coach posa lo sguardo su di me, richiamandomi. «Anche tu Chad.» mi intima, «Coach, altri venti minuti e vado.» Dibatto con la palla ancora in mano. «Concessi ma finisci entro i venti minuti perché devo chiudere la palestra.» Mi dice con voce irritata, scuotendo persino il capo. Cerca di nascondermi senza successo, quel sorrisetto di soddisfazione che gli aleggia sulle labbra. «Sarà fatto.» Alla mia risposta, lui annuisce e si dirige fuori dal campo. Tutti se ne vanno ed io sono l'unico a rimanere. 

Voglio ancora continuare ad allenarmi poiché le parole di Kaelan mi vorticano bellissime nella mente. Non voglio deluderlo, quindi mi esercito in una serie di tiri liberi, quando mi accorgo di non essere solo. Con la coda dell'occhio intravedo TJ che si avvicina. Adesso inizia a rompermi sul serio! Mi irrita quando tenta in tutti i modi possibili di entrarmi nella testa per provare a risolvere la mia vita e i miei problemi che non gli riguardano affatto... Arrivo persino ad odiarlo quando si intromette nel mio allenamento personale, proprio come sta facendo oggi.

Infastidito dalla sua presenza, sbuffo aria dal naso. «Perché sei ancora qui e non con gli altri a cambiarti?» Gli domando tra un palleggio e l'altro. «Semplice, preferisco giocare un altro po' con te, amico.» Di sbieco, lo guardo accigliato e poi ribatto. «Non avevi un appuntamento con una ragazza oggi?» «Sì, ma per me gli amici vengono prima di tutto.» Dichiara a tono. Continuo ad espirare pesantemente, mentre provo a spiegargli le mie ragioni per cui non è necessaria la sua presenza. «Se non ti sbrighi, ti pianterà in asso.» Ma lui continua a non arrendersi e a starmi tra i piedi, concludendo il discorso da perfetto babbeo. «Un ultimo tiro e poi vado, promesso.» Sbuffo divertito per quell'uscita che fa. «Non l'hai mica promesso a me quell'appuntamento!» Sorride come uno stupido e prova a placcarmi. «Ti piacerebbe eh?» Domanda, guardingo tenendosi in guardia dai miei movimenti. «L'unico che farebbe i salti di gioia saresti tu stesso, non di certo io.» E con un sogghigno sarcastico gli giro intorno, un salto e vado a segno. «Ok, ok, vado. Tanto è inutile mettermi contro di te!» «Lo hai capito, finalmente!» Rilancio, concentrandomi nuovamente su me stesso. Senza rendermene conto quel rompiscatole di TJ si avvicina, mi dà una spallata scherzosa e se ne va. Sbuffo irritato, e lo guardo male fino a quando non scompare dalla palestra. Scuoto il capo e ritorno su di me. Il rimbombo della palla si unisce a quello delle scarpe che incidono il parquet di legno. 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now