Capitolo 61

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Non so il perché ma in questi giorni, la mia Helena oltre ad aver preso una certa consapevolezza della situazione è piuttosto strana

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Non so il perché ma in questi giorni, la mia Helena oltre ad aver preso una certa consapevolezza della situazione è piuttosto strana. È sempre la donna di cui mi sono innamorato eppure, per certi versi, sembra eccessivamente circospetta. Quando cerco di invogliarla a venire con me per delle semplici commissioni si rifiuta o, se acconsente, lo fa per necessità o per mia insistenza ma ho il sospetto che lo faccia con timore.

Anche se il mio sguardo sembra distratto, non lo è mai, soprattutto quando si tratta di lei. Mi capita di osservarla di sottecchi e noto molto spesso che si guarda intorno, o, quando rientro di soppiatto a notte fonda dopo l'orario di lavoro, la sorprendo con gli occhi appena socchiusi a mangiucchiarsi le unghie, accovacciata nel mio lato del letto totalmente persa nei suoi pensieri, e quando si rende conto di non essere più sola, sobbalza alla mia presenza come se fossi un mostro pronto a farle del male e questo, mi fa sentire così insicuro e deluso nei suoi confronti poiché, si chiude in se stessa ed io rimango fuori da tutto ciò che la tormenta. Aspetto che me ne parli ma inutilmente. La amo, e molto anche, ma i suoi strambi comportamenti mi fanno completamente ammattire. Interiormente la scuso pensando che, molto probabilmente dipenda dal fatto degli ormoni in subbuglio che causano la gravidanza.

Da poco abbiamo trovato una ginecologa "donna". Ho insistito molto su questo punto e di certo, non ero proprio disposto a cedere, nemmeno quando ha roteato gli occhi e ha detto che ero un troglodita, "Pensalo pure, ma non transigo." le ho detto. Ho voluto che fosse femmina perché non avrei mai accettato un uomo che la guardasse intimamente, quello è un diritto che è concesso soltanto ed esclusivamente a me. Questa dottoressa sembra competente. La segue nel suo periodo di nausee e risponde diplomaticamente alle nostre domande. 

Helena ne è dipendente in maniera quasi maniacale e la consulta molto spesso per qualsiasi dubbio che le passa per la testa, anche se preferisce parlarle per telefono più che andarci. Quando saliamo in macchina per i vari controlli la vedo tesa. Osserva le auto che ci stanno dietro ma quando prendono strade totalmente differenti dalle nostre, sospira di sollievo e inizia a rilassarsi accarezzandosi la pancia ancora piatta. 

Ogni qualvolta che ha una visita io le sono sempre accanto. Cerco di essere presente per lei e per quel piccolo bambino che pian piano, prende sempre più forma, annidandosi nelle nostre vite. Sarei più felice se avessi la certezza che fosse davvero il nostro bambino. Sto iniziando a provare una strana gelosia quando la vedo completamente coinvolta per questo piccoletto mentre io, mi sento tagliato fuori. Certe volte usciamo insieme e, cerca qualcosa da comprare per "nostro figlio". Non dice mai "nostro", lo chiama semplicemente semino.

Quel semino mi angoscia al solo sentirlo nominare, e quando succede, cerco di mascherare le mie ansie scherzandoci su in maniera allusiva per quel nomignolo assurdo che le ha affibbiato Hel. Ai miei discorsi, le sue guance diventano scarlatte, mi picchia piano riprendendomi per i miei modi volgari ed io le replico contro, insistendole sul fatto che quando siamo soli nella nostra camera da letto, il mio rude parlare le piace parecchio e non lo disprezza mica... Ed è allora che mi si para davanti. Alza il mento verso il mio viso e, ancora più testarda di prima, inizia a minacciarmi di non venirci più se continuo ad imbarazzarla per strada... ma purtroppo, sa bene che non riesco a prenderla sul serio e le sbuffo a ridere in faccia perché so che come me non riuscirebbe a rifiutarmi, specialmente adesso che sembra sempre gradire la mia invasione, poiché quando la penetro, fa quello sguardo famelico che se non riuscissi a controllarmi, le verrei subito dentro senza fermarmi mai. 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now