Capitolo 58

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Le insostenibili ansie che tenevo sul petto continuano ad esserci ma, in momenti come questi, si attenuano per un po'

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Le insostenibili ansie che tenevo sul petto continuano ad esserci ma, in momenti come questi, si attenuano per un po'. La moto scorre veloce e sembra che tutto potrebbe sparire dietro di noi, cancellando persino noi stessi dal mondo. Aggrappata a Chad, tengo gli occhi chiusi dietro la sua schiena e lascio vorticare la mente nel suo incessante pensare. Lui sembra sicuro di quello che fa, o perlomeno, cerca come sempre di farmelo credere.

So che non vorrebbe ferirmi e anche se non è lui l'artefice dei miei problemi quella sofferenza coesiste e mi tormenta ancora. Mi sento l'anima bruciare ogni qualvolta che ci penso. Avrei voglia di tornare indietro e cambiare quel giorno. Sono sempre stata da sola, non contando la costante presenza di Sasha che ha provato insistentemente a starmi vicino, ma adesso, come posso trovare la forza di andare avanti sostenendomi sull'unico uomo che amo immensamente? Continuo ad essere un peso. Un bruttissimo fastidio che presto, se ne aggiungerà un altro ancora più fastidioso.

Mi tengo stretta per non scivolare via. Non voglio che mi lasci indietro come le cose brutte che vorremmo dimenticare e lasciarci alle spalle. Vorrei correre insieme a lui, affrontare i problemi insieme ma tutto questo mi sembra impensabile adesso.

D'un tratto arriviamo e a malincuore stacco la presa. Mi riscuoto mentre gli passo il casco e scendo dalla sua amata Harley. Da un lato prende la mia valigia mentre con la mano libera afferra la mia. Ci incamminiamo in completo silenzio. Le parole che vorrei dirgli sarebbero troppo pesanti da ascoltare.

Saliamo e Chad apre la porta di casa. Con la mia valigia stretta ancora nelle sue mani lo seguo. Imbarazzata salgo le scale che conducono alla sua stanza. Deposita la mia valigia sul suo letto ed io riapro quel maledetto bagaglio, tirando fuori i miei vestiti e mettendoli negli stessi posti che occupavano prima. Che stupida sono stata nel pensare che non sarei mai più tornata qui. Sfioro gli angoli dei mobili e tutta la superficie di ogni singolo mobilio che ho visto migliaia e migliaia di volte, quando mi svegliavo accovacciata su di lui.

I miei occhi si sono abituati alla novità in cui mi ha condotta Chad. Mi perdo ancora una volta nei pensieri quando, due braccia mi avvolgono e mi baciano il capo. Mi volto e lo vedo. Quegli occhi, quegli incredibili occhi che mi hanno incantata fin dall'inizio. Mi stringe come se non volesse perdermi. Rimaniamo persi l'uno nello sguardo dell'altro quando, d'un tratto, un cellulare inizia a squillare. La sua fronte assume un adorabile cipiglio e alla fine, sbuffando risponde alla chiamata. 

Rimango chiusa nel mio silenzio mentre lo vedo allontanarsi, impegnato in una conversazione tutta sua con l'interlocutore che sta dall'altro capo del telefono. «Si, va bene. Non c'è problema. Posso venire anche adesso. Si, si, a dopo.» «Chi era?» Gli chiedo con una certa curiosità. «Devo andare alle prove.» Risponde atono, ritornando ad assumere quell'espressione cupa. Storco il collo, sempre più ansiosa. «E perché fai quella faccia strana?» «Perché ho paura. Temo che se uscissi da quella porta tu sparirai di nuovo e non posso andarmene via sapendo che potrei correre un rischio del genere.» Sbatto le palpebre per non soccombere al pianto e gli corro incontro, schiantandomi a tutta forza contro di lui. 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now