Capitolo 34

1.5K 75 27
                                    

Dopo la serata trascorsa tra balli e champagne, mi ritrovo ancora a letto

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Dopo la serata trascorsa tra balli e champagne, mi ritrovo ancora a letto. Tra le braccia ho la mia Helena e tutto il mondo gira per il verso giusto, quando lo squillo di una chiamata disturbante, irrompe la quiete della nostra stanza. Lo lascio squillare ininterrottamente non avendo la voglia di rispondere. Poi, improvvisamente, ricordandomi di non essere più solo e di non voler svegliare la mia Hel, troppo stanca per la notte insonne che le ho fatto passare al ritorno, faccio spostare volutamente la mia fottuta mano verso quel cazzo di cellulare poggiato sopra al comodino, e con rapidità controllo chi mi chiama alle 7.00 del mattino.

"Mamma K." Cazzo! Mi piego di colpo e premendo il tasto verde, rispondo alla chiamata.

«Chad?» Domanda una voce quasi irriconoscibile e mestamente agitata all'altro capo della linea. La mia pelle si rizza dalla preoccupazione nel sentirla a quel modo. «Che succede?» Chiedo incerto. «Devi venire subito a casa. Kealan...» Oh Dio! 

«Kealan cosa, mamma?» Domando sconvolto, agitandomi. Il mio movimento brusco fa sobbalzare la mia donna che mi dorme a fianco. Scruto il suo viso e mi accorgo che il mio trambusto interiore non l'ha ancora ridestata dal suo sonno tranquillo. In quel momento, sono troppi i pensieri che iniziano a vorticarmi nella mente per pensare di calmarmi. 

"Scusami amore." Penso accarezzandola con lo sguardo, non riuscendo più a muovere un muscolo per rasserenarla come vorrei... poiché mi ritrovo paralizzato dalla paura. 

Gli è successo qualcosa? Cristo, potrei impazzire al solo pensiero... «Parla! Ti asc-»inveisco, turbato dalla sentenza che potrebbero sentire le mie orecchie. «Chad. Kealan è tornato a casa.» Gli occhi iniziano a diventar lucidi senza volerlo, e, molto velocemente, con le dita cancello la prova evidente dell'emozione che mi si pianta sotto le palpebre.  

«Arrivo subito.» «Ok.» e chiudo la chiamata. Con un balzo esco fuori dal letto e mi rivesto velocemente di jeans e maglietta. «Mhhh...» Un mormorio mi fa arrestare di colpo. Volto il capo verso di lei che inizia a muoversi lentamente su quelle lenzuola bianche che riflettono il colore della sua anima. Mi sposto raggiungendola e con un bacio sulla fronte la lascio li, e vado via, diretto al locale di mia madre.

Faccio svettare la mia Harley risvegliandola dal suo letargo ed inizio ad avviarmi, catapultandomi a razzo nel solito traffico di Manhattan. Corro per chilometri e chilometri fin quando non raggiungo il posto. 

Scendo, costeggiando la mia moto di fronte al marciapiede. Respiro affannosamente per l'inquietudine che mi attraversa da parte a parte. Se ci fosse stata lei, forse, sarei stato meno irrequieto... ma adesso, è troppo tardi per avere ripensamenti.

Con passo deciso, oltrepasso la soglia della tavola calda. I clienti abituali son tutti li a far confusione, ma la mia mente non bada minimamente al loro chiacchiericcio seguito dal loro ruminare. Supero tutto e tutti, e poi, salgo le strette scale internate per raggiungere l'appartamento di mia madre che si trova al piano di sopra. Non appena mi ritrovo li, davanti alla porta d'ingresso, sento delle voci che m'inchiodano al pavimento. Risucchio l'aria e mi faccio avanti, attraversando quella mezza porta aperta che, in un primo momento, mi aveva destabilizzato. 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now