Capitolo 50

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E tutte le ambizioni che nutrivo per me stessa e per il mio futuro svaniscono via, divenendo un pensiero sfocato e senza contorni, un desiderio astratto che adesso non c'è più

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E tutte le ambizioni che nutrivo per me stessa e per il mio futuro svaniscono via, divenendo un pensiero sfocato e senza contorni, un desiderio astratto che adesso non c'è più. Sento ancora il tonfo del pennello riecheggiarmi nella mente sino all'infinito. Come un triste presagio di una eco lontana che si ripercuote continuamente su se stessa, fino a raggiungere tutti i miei obiettivi e infrangerli pezzo dopo pezzo, spazzandoli via dalla mia vita. 

Mi isolo da tutto ciò che mi circonda. Ora, non sento più nulla se non il dolore della carne. Continuo a interpellare quei ricordi, riportandoli alla memoria. Il pennello che fino a poco tempo fa consideravo "futuro", prende a rotolare su se stesso. Imperterrito, continua la sua corsa fino a rimanere in bilico tra la cattedra e il pavimento. Infine, senza alcuna possibilità di trovare fine al movimento dell'urto subito, precipita, cadendo giù. È come se con quella caduta, i miei sogni si siano frantumati e non facessero più parte di me.

È così che si sono sentiti i miei veri genitori? Sono stata io la causa della loro rovina? È colpa mia se non si sono mai potuti realizzare nella loro vita? Mia madre non lo ha fatto di certo, non lo ha potuto fare nemmeno dopo avermi data alla luce, anche se più che luce erano tenebre sotto mentite spoglie... ma l'uomo che doveva essere mio padre, ci sarà riuscito dopo avermi abbandonata? 

Forse è proprio per questo motivo che mi hanno data via. Sono stata la ragione di tutti i loro mali peggiori e oltretutto, solo adesso, realizzo fino in fondo che la mia nascita è stata la conseguenza che ha portato alla morte la mia madre biologica. Lo ricordo scritto nero su bianco in quella lettera che trovai tanti anni fa. Io non dovevo esistere. Mia madre doveva assolutamente uccidermi quando aveva avuto la possibilità di farlo. 

E adesso, io cosa dovrei fare con me stessa? I miei pensieri divagano confusi. 

Che alternative mi rimangono per andare avanti? Avrei la forza di portare a compimento la gravidanza, e successivamente, darlo via con la costante consapevolezza di sapere che nel mondo c'è un'altra parte di me che vive e che cresce senza conoscere la verità su chi sia la sua vera madre? Sarei capace di saperlo altrove e lontano da me? Potrei decidere egoisticamente di crescerlo per averlo vicino... ma a che proposito se non riesco già ad amarlo? Potrei abortire ma non mi sembra giusto togliere la vita ad un'anima innocente. 

Vago in una strada senza alcuna possibilità di uscita poiché qualsiasi scelta io faccia, so già che dovrei convivere per tutta la vita con questi rimorsi. Dove mi condurrà la mia decisione finale? Quale rimpianto mi ridurrà in cenere fino alla fine dei miei giorni? Sono in stato catatonico e inerte. il mio fianco pulsa di dolore mentre lo stomaco mi si ritorce contro. Non ho più appetito e oltre ciò non riesco nemmeno a digerire nulla che ogni cosa mi sale di traverso.

Non ho la forza di sopportare tutto questo. Percepisco ogni singolo rumore che proviene dall'esterno ed è come se giungesse da un luogo lontano. Risuona come un rimbombo ovattato nella mia testa. Sento dei colpi alla porta o mi sto solo immaginando tutto? Che siano gli effetti della gravidanza? Forse è il bambino stesso che vorrebbe uscire dal posto che lo accoglie e che aspetta di sentirlo crescere per espellerlo spontaneamente dal mio ventre. Forse sa che non ho alcun amore da donargli e mi spinge silenziosamente a sentenziare la sua fine per le sue possibili future sofferenze.


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L'Angolo dell'Autrice:

E dopo aver deciso di far parlare Helena in questo determinante Capitolo, vi informo che siamo giunti alla Cinquantesima parte della storia!!! 🎉🎊🎉 Io continuo a non crederci nemmeno... Detto ciò, mi ritengo assolutamente soddisfatta per dove siamo arrivati insieme, oltre tanta fatica nello scrivere tutto, sono veramente felice di ricevere e rispondere ai vostri commenti. Mi rallegrate le giornate.

P.S.: Non so se sia giusto aver scritto questo Pov proprio adesso, poiché non sapevo se dovevo continuare con Chad o con Helena... ma questa parte di indecisione era importante da far trasparire. Per favore, fatemi sapere che ve ne pare anche perché non è stato affatto semplice scrivere questo Capitolo e non mi ritrovo pienamente soddisfatta delle parole che ho scelto per spiegarmi. Forse, se ricordo bene, ho già usato questo tipo di analogia ma non me lo ricordo. Se è così, aiutatemi che cambio e modifico tutto perché non voglio scrivere le stesse cose ma nella mia testa mi si è formata questa immagine del pennello che cade al rallentatore e infrange tutti i suoi sogni. Comunque sia, ho controllato tutti i miei inizi Capitoli e non sembra... certo, non mi sono messa a leggere ogni cosa ma se qualcuno si ricorda un'altra scena che è simile a questa e che io ho riscritto, fatemelo sapere che provvedo a correggere.

Vi penso sempre. Un saluto e un abbraccio virtuale! 

-Clelia.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora