Capitolo 80

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La mia anima si sente sempre più leggera

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La mia anima si sente sempre più leggera. È come se stessi fluttuando nell'aria, la stessa che s'imprime ad ogni corteccia e solletica i fiori. I miei piedi sembrano svolazzare senza toccare terra nello stesso modo in cui una fievole brezza sfiora l'erba circostante quando, delle scosse leggere mi premono il petto e mi scuotono da dentro, infliggendomi una scarica di dolore. Sono dei fortissimi tremitii che si ripetono varie volte, a ritmo quasi costante; ripercuotendosi sul mio essere. D'un tratto tutto si dissolve, come se stessi andando da tutt'altra parte, all'altro capo del mondo. Se chiudo gli occhi e presto più attenzione a ciò che sento, percepisco delle voci che mi intimano di non lasciarmi andare. Non so cosa significhi esattamente tutto questo, so solo che non voglio più ascoltarle. Mi concentro a non sentirle più e infine, ci riesco. Un sorriso fa capolino sul mio volto. 

"Finalmente sento che per la prima volta, uno dei miei tanti desideri si è avverato..."



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Non appena vengo a sapere che le condizioni fisiche di Helena si ristabiliscono, tutta l'agitazione che mi premeva sul cuore si placa. Sbuffo aria dal naso, attendendo con impazienza perenne di rientrare nella sua stanza. Adesso, due guardie giurate invadono il suo piccolo spazio privato. Li vedo lì, appostati davanti agli angoli della porta d'accesso, con gli occhi ben aperti e abbastanza allenati nello scrutare il via vai degli infermieri e della gente comune che circola liberamente in quello stesso piano. Sono sempre vigili e in allerta costante, prontamente abili e addestrati nello svolgere il loro lavoro, tenendola d'occhio da possibili serial killer che hanno la malsana intenzione di farla fuori. 

Non so fin quando possa fidarmi di loro, a questo punto dubito di tutti e lasciarla in balia di mani sbagliate mi fa incazzare di brutto, cazzo! Scuoto il capo cercando di non pensarci ed entro nella sua stanzetta. Rimango lì, avvolto dal rumore dei macchinari che segnalano i suoi battiti vitali e mi rassereno anche se il "bip" continuo mi irrita i nervi. Sospiro di sollievo quando, il mio cellulare inizia a squillare ininterrottamente, urtandomi il sistema nervoso già compromesso. Premo il tasto verde accettando la chiamata e non appena rispondo, la voce della segretaria della A Stars, m'invade i timpani. «Chad, mi dispiace disturbarti. So che non è un buon momento ma il capo vuole vederti.» Inghiotto ogni singolo epiteto che vorrebbe sfuggirmi dalle labbra, mordendomi la lingua tra i denti per riuscire nell'intento di trattenermi. In qualche modo ottengo ciò che voglio ed evito di imprecare con qualche brutta parola che mi passa per la testa. Questa non ci voleva proprio! 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now