Capitolo 81

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C'è così tanta serenità nella mia mente che non riesco più a sentire nulla, oltre alla mia spensierata felicità

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C'è così tanta serenità nella mia mente che non riesco più a sentire nulla, oltre alla mia spensierata felicità... Nemmeno lo scorcio delle altre voci che sovrastano il mondo esterno, riescono a raggiungermi nel posto in cui mi trovo. Al di là di questo angolo etereo, tutto svanisce via come l'ombra di un incubo che s'insinua nei miei sogni più belli. Così, con le braccia aperte come le ali di una leggiadra farfalla e gli occhi pienamente rivolti verso l'alto, mi sembra di poter toccare l'azzurro infinito soltanto con un dito poi, inclino il capo e riporto lo sguardo dinanzi a me, puntandolo sul bambino che non smetto mai di rincorrere da quando mi ritrovo qui. I suoi sorrisi si sovrappongono ai miei e, intrisi di ilarità si confondono in un tempo che non esiste e non è più nostro. Corriamo sul verde rincorrendoci senza sosta, perdendoci totalmente nei nostri giochi ma poi tutto cambia quando vengo nuovamente attratta dallo stesso steccato che circonda l'antico castello. 

  Mi soffermo a guardarlo e vengo tentata ad oltrepassarne la soglia. Il bambino si accorge della mia distrazione e si ferma, curioso di sapere cosa farò, anche se in realtà nemmeno io so bene cosa desideri da questa mia assurda esistenza. Non so cosa mi si prospetti dall'altra parte del confine... Credo o forse, protendo a confidare che ci sia la verità che ci è sempre stata taciuta. Penso che in quelle pareti si celi l'origine di tutto.
Un passo dopo l'altro e proseguo fino ad arrivare dove volevo. Un brivido mi trapassa da parte a parte... Ho la strana sensazione di trovarmi sul punto di non ritorno. Sbatto le palpebre per un attimo e d'un tratto, in un solo secondo, mi appare una figura di donna a me sconosciuta che mi si para davanti, inchiodandomi sul posto. Sembra proprio che abbia l'insano proposito di perseguirmi per impedirmelo. La osservo, totalmente interdetta e irritata dalla sua ostinazione.

Continuiamo a fissarci senza proferire alcuna parola e poi, dopo un tempo terribilmente lungo, si decide a pronunciarsi. «Torna indietro, questo luogo è troppo pericoloso per te.» In un primo momento sussulto, restandone stupita. Poi, raddrizzo le spalle e cerco di ricompormi di una sicurezza che non possiedo, facendomi scudo con essa e sfoggiandola con tutta la risolutezza che mi è rimasta. La guardo con sospetto, avendo uno sproloquio di domande che mi vorticano per la testa e non appena provo a ribattere, lei prende posizione propinandomi il suo indecifrabile discorso.
«Ho fatto bene a sorvegliati per tutto questo tempo.» Senza badare alle sue farneticazioni, le rispondo a tono. «Voglio andare dall'altra parte, spostati e lasciami passare!» Esclamo nervosamente con le braccia incrociate al petto, sbattendo ripetutamente il piede sul terriccio ricoperto d'erba.
Allora la donna sconosciuta s'impunta molto più di me e sbuffando aria dal naso, imita la mia posizione continuando ad andarmi contro. «Non credi di essere ancora troppo giovane per decidere di valicare il passaggio?» Con circospezione aggrotto le sopracciglia, soppesando le sue parole. «E con questo cosa vorresti dire? Nemmeno tu sembri più grande di me!» Le dico indicando la sua esile figura. 

La gonna del semplice vestito bianco che indossa, le ondeggia un po' mentre china il capo ispezionandosi il corpo. Dopo essersi data un'occhiata rialza il capo, puntando nuovamente i suoi occhi nei miei. «Questo è decisamente diverso dalla tua situazione. Tu hai la possibilità di scegliere mentre io non l'ho avuta. Non sprecare l'occasione che ti è stata concessa. Questo è un dono che solo in pochi ricevono.» Stranita, provo a capire quando, una nube bianca mi compare nella mente e la sua telepatica voce accompagna la visione di ciò che vedo al suo interno. «Vedi? Tutti i tuoi amici e anche lui stanno attendendo il tuo ritorno. Non farli aspettare ancora... Stanno soffrendo così tanto da quando te ne sei andata.» Stringo gli occhi per rimuovere tutte le immagini che si sono appena insinuate nei miei limpidi pensieri, marchiandoli di una rabbia cocente e inizio a negare tutto. «Ti sbagli! Questa non è la realtà!» Urlo, agitandomi sempre più. «Si che lo è. Questa è la tua vita! La vita che sei disposta a lasciare per rimanere qui.» Dibatte lei con tono tranquillo mentre la mia voce fuoriesce sgomenta, con un'irritazione tale che mi raschia persino la gola. Niente è reale, niente di tutto ciò che mi ha mostrato lo è! Lacrime calde mi scivolano via, invadendomi il viso.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now